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Patriots campioni, battuti i Seahawks 28-24 nel più bel Super Bowl di sempre

In Arizona è andato in scena il più emozionante Super Bowl di sempre, lo vincono i Patriots dopo una rimonta storica, e Seattle fallisce allo scadere.

Tom Brady con il Vince Lombardi Trophy

Il più bel Super Bowl di sempre, non per i Patriots, Brady, Katy Perry o gli spot di Victoria’s Secret che passavano sulla NBC durante i two minutes warning, ma il più bello perchè finalmente siamo rimasti attaccati al televisore fino all’ultimo secondo, ed abbiamo goduto di uno spettacolo che non è stato monocorde ma ha visto più volte cambiare il conduttore della gara.

Il primo quarto di gioco non porta grandi doni se non un intercetto a Tom Brady da parte di Jeremy Lane che si infortunia sul successivo placcaggio di Julian Edelman, ma è il preludio ad un secondo quarto scintillante, nel quale di touchdown ne vedremo addirittura quattro.

Vanno per primi a segno proprio i Patriots con un bel drive di 65 yards orchestrato da Brady che manda infine in endzone Brandon LaFell per il primo vantaggio. Un vantaggio che dura fino a metà del secondo quarto di gioco quando Marshawn Lynch chiude con una corsa da 3 yards in touchdown per il momentaneo 7-7.

Il secondo quarto ci regala ancora emozioni, sempre con New England che torna in vantaggio con il gigantesco TE Rob Gronkowski che riceve un delizioso e preciso lob di Brady da 22 yards direttamente in endzone: 14-7 con 31 secondi all’intervallo… sembra finita ma non è così.

In meno di 31 secondi, 29 per la precisione, Russel Wilson riesce a completare 3 passaggi su 4 tentati, e complice un face mask di Arrington (NE), può finalizzare, a 6 secondi dall’intervallo, con un preciso passaggio per Chris Matthews da 11 yards, riportando in parità l’incontro.

Doccia gelata per i Patriots che di tutto potevano aspettarsi, men che meno che Wilson riuscisse a completare in 29 secondi 4 pass su 5 tentativi coprendo 80 yards di campo, dato che fino a quel momento il quarterback di Seattle aveva uno score di 2 su 4 soltanto.

Inerzia della gara che sembra ora a favore dei Seahawks, ed infatti è tutto loro il terzo periodo di gioco, nel quale prima vanno a segno con un field goal che li porta in vantaggio per 17-14, poi nel drive successivo, un intercetto di Bobby Wagner ai danni di Brady conferma la legge che dice “i turnover si pagano col sangue”, ed infatti Seattle piazza a metà del terzo periodo un touchdown che sembra rompere definitivamente la partita.

Touchdown di Doug Baldwin dalle 3 yards della endzone Patriots e punteggio che recita 24-14 in favore di Seattle.

Partita chiusa? Normalmente sarebbe SI, questa volta invece è NO, e infatti bisogna aspettare tanto, ben 12 minuti prima di rivedere qualcuno entrare in endzone, e sono proprio i Patriots con Danny Amendola che riceve un lancio di Brady dalle 4 yards. Drive quasi perfetto per il quarterback che completa 5 su 7 coprendo le 68 yards dall’inizio del drive fino al touchdown.

Seattle ha la possibilità di far male, ma la linea di attacco non ha più la verve dei primi tre quarti e Wilson, sotto pressione, denota tutti i suoi limiti: due pass incompleti e una corsa di Lynch per 5 yards è tutto quello che mette insieme l’attacco di Pete Carrol, e il punt che ne segue permette ai Patriots di ripartire dalle proprie 36 yards, la miglior posizione di campo avuta dai patrioti in tutta la gara.

Ormai l’inerzia è cambiata, Brady è tornato la macchina da guerra infallibile che tutti conoscono e confeziona un drive perfetto con 8 passaggi completati su 8 tentati (sarebbero 9 su 9 se non ci fosse stato il pass interference in attacco di Amendola), e Julian Edelman può completare la rimonta ricevendo dalle 3 yards il pallone del sorpasso: Patriots ora in testa 28-24 a 2:02 dal termine della partita.

Per Seattle ci sarebbe tutto il tempo per lo sgambetto finale (ricordate il 2° quarto con 31 secondi?), ma ormai Wilson e la sua banda non hanno più lo smalto iniziale e il quarterback di Seattle cerca solo i big play, che riescono come nella fortunosa ricezione di Jermaine Kearse che vede il pallone carambolare tra il ricevitore di Seattle ed i due defensive backs di New England per poi ricadere proprio sul ricevitore che era ormai a terra.

Ricezione che riaccende le speranze ad 1:06 dal termine con Seattle sulle 5 yards di New England: la prima azione è una corsa di Lynch che prende le sue canoniche 4 yards, intanto passa il tempo senza che nessuno chiami timeout e a 26 secondi dal termine i Seahawks dalla 1 yards dei Patriots vanno al lancio.

Malcolm Butler (21) intercetta Wilson, i Patriots sono campioni del Mondo

Una slant, un lancio in “sicurezza” per Wilson che deve solo metterla nelle mani di Lockette, ma ci pensa l’eroe della partita Malcolm Butler a cambiare i piani della sorte, anticipando il ricevitore in maglia blu e intercettando un pallone che vale la vittoria per i Patriots.

Nel complesso il Super Bowl  più emozionante di sempre, combattuto fino alla fine, e, come segnalato dalla stessa NBC, unico Super Bowl nella storia che vede una squadra rimontare, e vincere, nel 4° quarto di gioco uno svantaggio di 10 punti.

I Patriots hanno scacciato gl’incubi del passato (i New York Giants), i Seahawks ritornano sulla terra, il Vince Lombardi Trophy va nelle mani di chi ha meritato di più, e l’MVP va a Tom Brady, che nonostante due intercetti chiude la partita con 4 touchdown pass, 37 completi su 50 e 328 yards.

Con questa prestazione Brady non solo raggiunge i miti Joe Montana e Terry Bradshaw con 4 Superbowl vinti, ma supera proprio il grande Montana battendo il record di 11 touchdown pass lanciati nei Superbowl e piazzando il nuovo record a 13.

C’è da dire che Montana giocò “solo” 4 Super Bowl (vincendoli tutti), mentre Brady compresi i due persi contro i Giants ne ha disputati 6, però nulla toglie al valore di un quarterback che non sembra mai in grado di fallire, e se la squadra gira riesce sempre ad essere determinante.

Dopo 10 anni i Patriots tornano a vincere il Superbowl, e raggiungono, con 4 successi in 8 partecipazioni, proprio i New York Giants ed i Green Bay Packers.

Ed ora che il football NFL va in “pausa”, possiamo ricominciare con il football italiano!

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