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Monday Night: Kansas City vince ma non convince, Denver alla deriva

Partita blanda all’Arrowhead Stadium, i KC Chiefs vincono per 29-19 ma l’attacco guidato da Smith è quasi un corpo estraneo, meno male che c’era Butker.

Harrison Butker Chiefs Broncos 2017

All’Arrowhead Stadium è andato in scena un Monday Night piuttosto deludente, non tanto per Denver, che oramai si è capito, sta andando proprio alla deriva, e si porta a casa la terza sconfitta consecutiva, quanto per Kansas City, che vince, ma con il minimo sforzo, e con un attacco che sembra già spompo, anzi, il “peggiore” in campo per i Chiefs è stato proprio Alex Smith, colui che la squadra dovrebbe prenderla per mano e portarla al Super Bowl.

A dirla tutta Smith è sembrato assolutamente fuori fase, troppi errori, poca accuratezza sui lanci, e soprattutto quando veniva inquadrato, sembrava un po’ uno zombie… forse è reduce da un’indigestione o da un’influenza, ma il risultato è che se non ci fosse stata la difesa, e soprattutto un Harrison Butker in giornata di grazia (ne mette 5 su 5, non male per un rookie), i Chiefs questa partita avrebbero persino rischiato di perderla.

Statistiche alla mano, il quarterback di Kansas City non raggiunge il 50% dei completi (14 su 31, un pessimo 45%) con 202 yards e 1 touchdown pass per l’altro eroe di giornata, il TE Travis Kelce (7 ricezioni, 133 yards e 1 touchdown), ormai sempre più determinante nell’economia del gioco offensivo dei Chiefs. Per lo meno non ha lanciato alcun intercetto (anche se ne ha rischiati un paio clamorosi), ma spesso lo si è visto lanciare in modo poco convinto, con palloni troppo fuori misura per essere l’Alex Smith visto nelle prime 5 giornate del campionato.

Dall’altra parte il povero Trevor Siemian, ha fatto pure di peggio, perchè tra i 36 lanci che ha effettuato, ne ha completati 22, solo che 3 di questi li ha completati nelle mani dei difensori avversari (si chiamano intercetti, ndr), a fronte di un totale di 198 yards e 1 touchdown pass. Statistiche pessime, ma Broncos comunque “fortunati” nelle circostanze, perchè i Chiefs hanno capitalizzato solo 3 punti in totale, e addirittura nel quarto periodo di gioco.

Una partita che ha vissuto di episodi, come il primo touchdown, scaturito da un fumble di Jamaal Charles dopo una ricezione (e tre placcaggi), che ha visto lo sferoide prolato volteggiare in aria prima di essere carpito dal defensive back Marcus Peters che con leggiadrìa l’ha delicatamente portato nella endzone avversaria per i primi punti del match.

Poesia a parte, la partita si è veramente sviluppata sugli episodi, lo stesso touchdown di Kelce è uno dei rari momenti in cui tutta la difesa dei Broncos era uscita per andare al bagno. Il TE dei Chiefs infatti ha ricevuto un pallone in totale solitudine, che quasi sembrava a disagio portandolo in endzone. Persino Kareem Hunt ha giocato una partita mediocre, ma da un rookie ce lo potevamo aspettare, prima o poi, e comunque è stata complice la linea offensiva, un po’ sorniona e poco capace di adattarsi alla velocità del rookie in maglia numero 27.

Alla fine i “rossi” vincono per 29-19 ma se non fosse stato per l’intercetto (il terzo) di Siemian, dal quale è scaturito il quinto centro per Butker, i Broncos, a metà del quarto periodo di gioco, sarebbero stati (incredibilmente) ancora in partita.

Con questa vittoria Kansas City praticamente blinda il primo posto nella AFC West, ma settimana prossima, a Dallas, non si troverà di fronte dei derelitti, ma una squadra che è in forte risalita, e se Smith non riuscirà a riprendere le sembianze di un top quarterback NFL, sarà grigia, anzi, grigissima!

Su Denver nulla da dire, con questa sconfitta si è giocata il jolly, è vero che nella AFC West ci sono Chargers e Raiders che non sembrano ostacoli insormontabili, ma di questo passo nemmeno arrivare secondi potrà garantire una posizione playoff per la squadra del Colorado.

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