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IFL: il riassunto di week 8

  26 maggio 2013 – Secondo weekend consecutivo in cui l’ultima partita della giornata vede in campo in Panthers, e secondo punteggio che non ha bisogno di particolari spiegazioni: 45-6 contro i Giants la scorsa settimana, 53-0 agli Hogs Reggio Emilia questa volta, punizione doppia perché arrivata in una sfida molto sentita, anche se non […]


 

26 maggio 2013 – Secondo weekend consecutivo in cui l’ultima partita della giornata vede in campo in Panthers, e secondo punteggio che non ha bisogno di particolari spiegazioni: 45-6 contro i Giants la scorsa settimana, 53-0 agli Hogs Reggio Emilia questa volta, punizione doppia perché arrivata in una sfida molto sentita, anche se non particolarmente equilibrata nelle ultime stagioni. Con il successo, i Panthers vanno a 6 vittorie e 1 sconfitta e per perdere il primo posto a vantaggio dei Seamen dovrebbero cedere di 30 punti in casa contro i milanesi domenica prossima, eventualità al momento non prevedibile, stanti anche i problemi di infortuni dei Marinai, già battuti 35-6 all’andata. Sempre nel girone A, il quadro per quel che riguarda i Rhinos (2-5) e i Giants (2-5) è chiaro: esistesse, il pareggio basterebbe ai milanesi, che hanno vinto all’andata per 54-35, ma oggi come oggi conta solo chi vincerà l’ultima partita, motivo per cui sabato la vittoria dei milanesi è valsa come corroborante, come rinvigorente dopo lunghe settimane di sconfitte e infortuni, ma non ha deciso nulla dal punto di vista della classifica. Poi, guai ai vinti: nel senso che, entro i binari della sportività e della naturale competizione, bisognerebbe cercare di vincere sempre, quando si va in campo, ed è quello che è appunto accaduto sabato. Nell’altro girone B si sfiora il caos: Warriors e Dolphins sono 4-3, gli Hogs 3-4 e c’è teoricamente il rischio di arrivo con tre squadre a 4-4. In tal caso sarebbero primi i Dolphins, 3-1 contro le altre due, con Warriors e Hogs a giocarsi l’altra posizione sul filo dei punti segnati e subiti, considerando che all’andata i Guerrieri vinsero di un punto, e che ovviamente una vittoria reggiana nei loro confronti sabato prossimo sarebbe almeno con lo stesso scarto. Chiaro che però i Warriors hanno, al contrario delle rivali, il destino nelle proprie mani: una vittoria e sarebbero primi, con i Dolphins comunque secondi.

 

E a questo proposito va notato come tutte e quattro le sfide del prossimo, e ultimo, weekend avranno un risvolto di classifica importante: si giocano in due giorni e due fasce orarie diverse, ma omogenee per girone (tutte quelle dell’A domenica alle 15, tutte quelle del B sabato alle 21) e questo renderà particolarmente vivace lo scambio di informazioni e aggiornamenti tra i campi, che vi invitiamo a controllare tramite gli account Twitter della lega (@Ifl2013) e dei singoli club.

 

MISTERSEX LAZIO MARINES-SEAMEN MILANO 37-34 (13-6, 0-14, 14-7, 7-7, OT 3-0) – Una lunga partita, a Ostia, per via dell’overtime e della sosta dovuta all’infortunio di Simone Pratesi, il ricevitore dei Marines che nel 1° quarto ha subito la sospetta frattura della clavicola. Il successo dei Marines sul field goal di Massimiliano Valia vale la grande soddisfazione della seconda vittoria stagionale, e poco altro, essendo i romani già fuori dall’accesso ai playoff, ma ha qualche conseguenza in più per i Seamen, che ora per sperare nel primo posto devono vincere a Parma con più punti di quanti non ne siano stati battuti all’andata, ovvero 30. I milanesi scelgono di portare a Roma 36 giocatori e di non utilizzare Shawn Abuhoff e Jeff Souder, ancora non in condizioni fisiche ideali, e restano poi non impiegati altri elementi come Silvestri, Matani, Salvemini, Merighi e Sorteni ma onore ai Marines, che con un organico ancora più ridotto e con la perdita di Pratesi lottano fino alla fine. Aprono anzi il punteggio con la corsa di 8 yard di Erik Pedersen trasformata da Massimiliano Valia (5’06” del 1° quarto), dopo che uno snap troppo alto aveva costretto i Seamen a partire dalla propria linea della 1 yard e Jordan La Secla, in scramble, si

 

 

era fatto intercettare da Daniele Francioni. Curiosamente, il 7-0 è solo la terza volta in tutta la stagione in cui i laziali sono in vantaggio in una partita: il caso precedente si era verificato nella prima giornata, con un analogo 7-0 a Bologna in una partita poi persa per 29-13, e ovviamente in occasione dell’unica vittoria, quella sugli Hogs Reggio Emilia per 21-3 alla seconda giornata, il 6 aprile scorso. La Secla risponde subito lanciando in end zone Gianluca Santagostino, che nel ricevere però si infortuna alla caviglia e non rientrerà: 7-6 a 2’43”. Il primo quarto si chiude con l’azione del vantaggio laziale per 13-6, su lancio di 51 yard di Kellen Pruitt, ancora qb stante l’infortunio di Anthony Gardner della settimana precedente, ma nel secondo quarto segnano solo i Seamen, con una corsa di 5 yard di Flavio Piccinni a 7’27” e una di La Secla di 4 yard (dopo lunghe ricezioni di Danilo Bonaparte e Gabriele Abbruzzi) a 1’45” per il 13-20 dell’intervallo. Terzo quarto e corsa di 2 yard di Pruitt per il 20-20 a 7’10”, ma in 2’10” esatti è ancora Piccinni con una poderosa avanzata di 14 yard a entrare in end zone per il 20-27. I Marines però attraversano tutto il campo ed è Valerio Migliozzi a segnare con una brillante ricezione da 29 yard sul lancio di Pruitt, a 2’12” dalla fine del quarto. Parità, 27-27, reiterata anche dallo scambio di touchdown dell’ultimo periodo: Andrea Zini placca Pruitt facendogli perdere il pallone, ricoperto in end zone da Rinaldo Franchi per il 34-27 Seamen a 7’04” dalla fine, ma dopo uno scambio di possessi è Pedersen a pareggiare con una corsa di 1 yard a 1’52” dal termine. I milanesi non riescono a segnare sul loro ultimo possesso e si va al supplementare, nel quale come noto si assegna ad ogni squadra il pallone sulle 25 offensive e si guarda al punteggio al termine di un possesso a testa: chi è avanti vince (ovvio). I Seamen sprecano la loro opportunità con La Secla che viene intercettato dall’ottimo Francioni, mentre i Marines chiudono un down poi su un quarto tentativo e 8 calciano il field goal della vittoria (26 yard totali) con Valia.

 

SAMPLA BELTING RHINOS MILANO-WARRIORS BOLOGNA 28-21 (7-14, 0-0, 7-7, 14-0) – Vincere senza vincere, perdere senza perdere. Ma anche, semplicemente, vincere e perdere. Per chi avesse resistito fin qui, la spiegazione: il primo verbo è sempre riferito ai Rhinos, il secondo ai Warriors. I milanesi infatti hanno vinto, ma non hanno conquistato l’obiettivo principale che è quello dell’accesso ai playoff, del resto impossibile da accertare in questa giornata dato che verrà determinato dallo scontro diretto con i Giants di domenica prossima; e i bolognesi hanno perso, ma mantengono il primo posto con buone speranze di tenerlo con sé partita dei Rinoceronti a Pero, che potrebbe diventare la loro casa, e prima partita senza l’head coach Sergio Angona, che in settimana aveva lasciato la squadra. In campo ancora come quarterback Giovanni Silva, con Chris Forcier praticamente guarito ma risparmiato in vista di domenica prossima, mentre tra i bolognesi assenze in linea di attacco e di difesa tra cui quella di Stefano “Zio” Chiappini, il centro. E la partita si apre subito in maniera esplosiva per gli ospiti, che al primo drive segnano con una ricezione di Mattia Parlangeli, lancio di 8 yard di Rob Curley uscito in scramble verso destra a causa della pressione milanese. 7-0 Warriors con il calcio di Matteo Guerra a 6’18” dalla fine del 1° quarto, ma i Rhinos rispondono subito con una corsa di 56 yard di AJ Storms: calcio di Gabriele Arioli e 7-7 a 5’17” dalla fine del quarto. Imperturbabili, i Warriors replicano al drive succesivo ancora con Parlangeli, lancio di 24 yard questa volta, e 14-7 a 2’44” dalla fine del 1° periodo. Sembra una partita di quelle a punteggio molto alto, ma le difese si adeguano e gli attacchi non chiudono alcuni terzi down e così nel 2° quarto l’azione si movimenta solo quando Alessandro Delaria intercetta Curley sulle 30 dei Rhinos e quando su un 4° tentativo Maxym Berezan non riesce a tenere un lancio dello stesso Curley. Dopo l’intervallo, nel quale sono stati premiati i giocatori di Rhinos e Warriors protagonisti dell’emozionante Super Bowl III del 1983 vinto dai milanesi negli ultimi secondi, i Rhinos schierano come quarterback Chauncey Calhoun al posto di Silva, e l’attacco prende una dimensione diversa, più dinamica, con Calhoun che quasi sempre va al lancio in roll-out (o sprint-out, non

 

 

scendiamo troppo nei dettagli però), muovendosi cioè lateralmente non appena ricevuta la palla, alternandosi tra traiettorie corte e lunghe dei ricevitori, ma è Mattia Binda, ancora brillante, a pareggiare con una corsa di 54 yard a 4’40” dalla fine del 3° quarto. Ancora una volta i Warriors replicano immediatamente: ritorno di kickoff di Manuel Masi, miscela di corse e lanci (tra cui una ricezione acrobatica di Mario Panzani) e Jordan Scott entra in end zone in tuffo da 5 yard, per il 21-14 bolognese a 2‘06”. Si entra nell’ultimo quarto e subito l’ennesimo pareggio, propiziato da un’altra bella corsa di Binda e siglato dalla ricezione di Giacomo Bonanno per 17 yard, a 11’36” dalla fine. La partita si decide subito dopo, sul piano del risultato: punt dei bolognesi ben ritornato da Calhoun che dà palla ai suoi sulle 28 offensive, e un attimo dopo ancora Calhoun lancia per Arioli, autore di una spettacolare ricezione con pallone preso in end zone con la punta delle dita. Arioli segna anche il calcio del 28-21 milanese, a 8’35”, e tra l’altro calcia pure il kickoff successivo e opera il placcaggio sul ritornatore dei Warriors, completando una rara quadrupletta. Nel resto della gara i Warriors hanno a disposizione tre possessi di palla per pareggiare, ma non ottengono alcun risultato: nel secondo di questi un lancio completo di Curley per Fabio Capodaglio viene vanificato dal fumble del ricevitore, causato da Storms e recuperato da Antonio Delaria. I Rhinos non chiudono però il down al 4° tentativo sulle 22 offensive e devono opporsi dunque all’ultimo tentativo dei Warriors, che non va a buon fine con l’incompleto di Curley su Panzani a 1’25” dal termine.

 

PANTHERS PARMA-HOGS REGGIO EMILIA 53-0 (3-0, 35-0, 6-0, 9-0) – Raffinatissima la tattica dei Panthers di fingere difficoltà nel 1° quarto, concluso sul 3-0, per poi esplodere nel 2°, nel quale hanno segnato 5 touchdown, tutti trasformati come al solito. Scherzi a parte, Parma ha avuto un fumble perso, un punt e un field goal dopo mancata chiusura del down sulle 22 Hogs nel primo quarto, seguito da un altro punt a inizio 2° periodo, prima di sistemare le caselline al loro posto. E che posto: in successione, intervallati da punt degli ospiti, tre td pass di Tommaso Monardi per Tommaso Finadri (42 yard), Jared Karstetter (55 e 49), Ben Johnson (9 yard, dopo un intercetto dello stesso Johnson su Demetri Huffman sulle 28 Hogs) e Alessandro Malpeli Avalli (28 yard). In occasione del terzo touchdown, che ha portato il punteggio sul 23-0, il safety ospite Jamail Berry è stato espulso per uno scambio di colpi a gioco fermo, e ora rischia tra l’altro di saltare la partita in casa dei Warriors. Nel 3° quarto, con già molte seconde linee in campo, corsa di Malpeli Avalli per 8 yard, non trasformata; nel 4°, field goal di 25 yard di Vergazzoli e chiusura con corsa in td del giovane (21 anni) Mirko Drago, prima di un ultimo drive nel quale agli Hogs non riesce di segnare almeno un field goal.

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