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EFL Bowl: i Rhinos sfiorano l’impresa ma vincono i Black Panthers
Sfuma nel finale la vittoria dei Rhinos nell’EFL Bowl, i Black Panthers dopo un’ottima partenza si fermano, ma gli episodi premiano i francesi.
Davanti ad un discreto pubblico (circa 3000 spettatori) presenti al Joseph-Moynat di Thonon Les Bains, i Rhinos Milano hanno accarezzato la vittoria dell’EFL Bowl nella loro prima finale europea.
Partita godibile e piuttosto equilibrata tra i padroni di casa dei Black Panthers e i Rhinos, alla fine il punteggio dice 29-20 per le pantere nere, ma i rinoceronti sono arrivati molto vicini alla vittoria.
Partenza bruciante per i Black Panthers
La partenza è di quelle che potrebbero subito tagliare le gambe all’entusiasmo, pronti via e alla seconda azione di corsa i Black Panthers mettono a referto il primo touchdown con una serpentina da 68 yards di Samuel Badoux. I Black Panthers giocano una wing-T micidiale, la giocano da sempre, e anche con un discreto successo, dal momento che settimana prossima si giocheranno la semifinale del campionato francese, e per Rhinos è già 7-0 dopo nemmeno un minuto.
La difesa dei rinoceronti è apparsa impreparata, anzi, inerme, e dopo il primo touchdown preso in tale modo, la partita poteva diventare a senso unico, ma non è andata così.
Con la palla ai milanesi, forse un po’ di emozione da finale, forse un po’ il pubblico (estremamente rumoroso), non si riesce ad andare al pareggio, tuttavia un buon field goal di Catalani accorcia le distanze: 7-3, punteggio con il quale si chiude anche il primo quarto di gioco.
Nel secondo quarto i francesi allungano ancora con un touchdown della loro stella, il runningback Yepmo, che chiude il drive con una corsa da 3 yards e porta i padroni di casa sul 14-3. Il punteggio sembra impietoso, ma già qualcosa è cambiato rispetto al primo quarto, la difesa Rhinos con qualche aggiustamento, ha saputo tener testa alla micidiale wing-T dei francesi, e il touchdown è arrivato anche perchè i francesi hanno saputo chiudere tre volte una situazione di quarto down, insomma, rischio che poteva anche portare zero punti (come si vedrà nella seconda frazione di gioco).
I Rhinos prendono le misure e riaprono la partita
Sul 14-3 però i Rhinos ormai hanno carburato, e anche gli automatismi dell’attacco iniziano a dare i loro frutti. Ault inizia a diversificare, non più solo Ricciardulli (partita discreta la sua) ma anche Pryor al lancio, ed è proprio una bomba su Giacomo Bonanno che, dopo meno di 3 minuti dall’inizio del secondo quarto, porta i milanesi a touchdown del provvisorio 14-10: partita riaperta.
Nel drive successivo risulta ancora più evidente il modo in cui la difesa milanese è riuscita a prendere le misure al gioco dei francesi, l’attacco in maglia nera infatti si inceppa e con un consumo di oltre 6 minuti sul cronometro, alla fine deve arrendersi al primo punt della partita, grazie anche ad un sack della difesa milanese su una delle rare azioni di lancio dei padroni di casa. Punt che rende il pallone ai Rhinos con circa 3 minuti ancora sul cronometro e la possibilità per i neroarancio di andare in vantaggio. Purtroppo a 36 secondi dall’intervallo, dopo aver percorso praticamente tutto il campo (dalle proprie 5 yards), Milano vede sfumare il possibile colpo da ko con un intercetto in endzone di Medou che anticipa Finadri.
Il vantaggio Rhinos
Si va al riposo sul 14-10 per i Black Panthers, poteva essere un 14-17 ma ormai i Rhinos sembrano aver trovato la quadra, e il vantaggio è solo questione di tempo. La seconda frazione di gioco si apre con i Rhinos in attacco che però non riescono a mettere punti, cosa che si riflette comunque anche sul gioco dei francesi, e i 12 minuti del terzo periodo volano via in un attimo. Intanto però la palla è passata ancora in mano ai rinoceronti, che proprio nella prima azione dell’ultimo periodo vanno finalmente in vantaggio. L’azione vincente è ancora un lancio di Pryor per Finadri da 34 yards direttamente in endzone, Milano è in vantaggio e sembra che l’inerzia della partita sia completamente cambiata: 14-17.
Sembra cambiata, ma a cambiare è l’atteggiamento dei francesi, che consci di non aver più un gioco di corsa dominante come nei primi due drive del primo tempo, iniziano a diversificare, e proprio da questo cambio di rotta arriva il touchdown del controsorpasso. Lo segna il tight end Jacky Morallet che riceve quasi indisturbato un passaggio da 25 yards direttamente in enzone in una delle pochissime azioni di lancio dei francesi. Black Panthers che tornano avanti, 21-17, e partita che inizia a diventare incandescente.
Black Panthers ancora avanti
Con ancora 9 minuti da giocare, i Rhinos hanno tutto il tempo per rimediare, e se non fosse per un fallo (condotta antisportiva?) dell’offense milanese, forse staremmo raccontanto un’altra storia. I Rhinos, infatti, dopo aver recuperato e riportato il kick off fino alle 40 orchestrano un buon drive con Ricciardulli che sembra tornato l’MVP della stagione scorsa, ma qualcosa non funziona quando su un 1 & goal sulle 7 dei Black Panthers, Ricciardulli prende una flag sanguinosa, infatti i Rhinos retrocedono fino alle 18, e nonostante i 4 down a disposizione ci si deve accontentare del secondo field goal di giornata: Catalani porta il punteggio sul 21-20, benino ma non bene, perchè il touchdown avrebbe costretto i francesi a forzare ancora il loro gioco, mentre il vantaggio apre tutt’altra prospettiva.
Francesi che però, nonostante il vantaggio esiguo, riescono solo a cosumare poco più di 3 minuti sul cronometro, perchè la difesa dei milanesi ormai ha preso tutte le misure del caso, e non concede più nulla, o almeno, non concede più le scorribande del primo tempo a Yepmo. Pantere nere costrette al punt e palla che torna ai Rhinos per il possibile match point con più di 3 minuti ancora da giocare, ma per l’ennesima volta l’attacco dei neroarancio si inceppa e si schianta contro la difesa francese. Pryor ci prova di corsa ma manca ancora qualche centrimetro, e su un 4 & 1 Ricciardulli non riesce a chiudere il down decisivo, rendendo palla ai francesi a ridosso della metà campo.
Strategia Rhinos: subire un tochdown per avere subito il possesso palla?
Ormai siamo agli sgoccioli, 2:30 da giocare, Black Panthers avanti di 1 punto e con la palla in mano a metà campo, serve un miracolo ai Rhinos, o almeno un big play, e il big play arriva dalla sideline dopo che i francesi sembrano aver intenzione solo di far scorrere il tempo. La difesa Rhinos va a vuoto (volontariamente?) e Betza segna il touchdown del 27-20, in attesa della trasformazione. Trasformazione che viene “macchiata” da un fallo dei francesi, e quindi si deve ripetere il calcio, ottimo per i Rhinos perchè la scelta di “subire il touchdown” è una chicca che potrebbe portare ottimi risultati (se fosse stata questa la decisione del coaching staff milanese), ma quando è il momento di tirare i dadi, la sorte premia gli audaci. La trasformazione dei Black Panthers arriva su un gioco rotto, lo snap è sbagliato e il giocatore in possesso di palla, non sapendo che fare, decide di andare per il “miracolo” ovvero una corsa sulla sinistra, che termina correttamente in endzone. Due punti, due punti per i Panthers che chiudono definitivamente la partita, perchè il punteggio diventa 29-20 e a quel punto serve più di un miracolo per vincere, perchè i Rhinos avrebbero poco meno di 1 minuto e mezzo per segnare, fare un onside kick, ricoprirlo e poi andare almeno in raggio da field goal per vincere.
Il miracolo non arriva, ne capita solo uno a partita ed è andato ai padroni di casa, e nonostante Pryor completi più passaggi in 50 secondi che nell’intera partita, i lanci finali diretti in endzone non servono a nulla, due incompleti consecutivi fanno terminare anche gli ultimi secondi rimasti sul cronometro, e la partita finisce con la vittoria dei Black Panthers che hanno vinto più con l’esperienza (e un pizzico di fortuna) di quanto non si potesse immaginare a inizio partita.
Conclusioni: partita equilibrata, decidono gli episodi
A livello di attacco infatti, dopo un primo smarrimento iniziale sono stati proprio i Rhinos a condurre il gioco, i Panthers hanno segnato 4 volte, una delle quali su una sorta di “autogol” deciso dal coaching staff milanese, mentre i Rhinos oltre ad aver segnato 4 volte (2 touchdown e 2 field goal), sono arrivati a ridosso di un’altra segnatura a fine del secondo quarto, quando su un 1 & goal Pryor è stato intercettato in endzone da Medou.
Questo significa che il gap, almeno con la “zona media” del football europeo d’elitè, si può considerare molto sottile. Con un pizzico di fortuna in più i Rhinos avrebbero chiuso la partita nel secondo quarto, oppure nell’ultimo periodo, perchè ormai i francesi con la loro micidiale wing-T, non riuscivano più a sorprendere gli avversari, nonostante a livello fisico, il gap di peso, soprattutto tra le linee italiane e francesi, fosse un fattore assolutamente da non sottovalutare.
Dopo la sconfitta dei Seamen coi Frankfurt Universe (che a loro volta hanno perso la finale contro i New Yorker Lions per 55-14) serviva capire quanto potevamo essere competitivi in Europa, e i Rhinos, con la partita di sabato hanno dimostrato che a parte alcune tedesche (Frankfurt e Braunschweig appunto), l’Italia non è più così lontana dalle altre nazioni europee, o almeno, con i francesi possiamo giocarcela, almeno a livello di club.
Photo credit: JyHell 2017
Autore: Fabio Gentile
Data di pubblicazione:
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