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All’inferno e ritorno: i Broncos sconfiggono i Giants 33-32
Incredibile a Denver: i Broncos, sotto 19-0 all’inizio dell’ultimo quarto, rimontano i New York Giants e vincono 33-32.

Un finale incredibile è andato in scena a Denver. I padroni di casa, sotto 19-0 all’inizio dell’ultimo quarto e 26-8 a 10 minuti dalla fine, rimontano i New York Giants, vincono la quinta partita stagionale e si prendono il primo posto dell’AFC West.
Sulla falsa riga della partita disputata a Londra contro i Jets la scorsa settimana, l’attacco dei Broncos è stato impalpabile per 3 quarti di gioco, incapace di macinare yard e giocate contro la difesa dei Giants e “salutato” da una bordata di fischi da parte del proprio pubblico all’ennesimo 3&out al termine del terzo quarto. E poi, magicamente, nell’ultimo quarto è arrivato lo switch, come successo in Week 5 nella rimonta contro i Philadelphia Eagles.
L’altro lato della medaglia, però, sono i New York Giants: incredibile come una squadra che è sembrata in netto controllo della situazione per 3 quarti di gara, non sia poi riuscita a portare a casa una vittoria che, per quanto visto nei primi 45 minuti di gioco, sarebbe stata strameritata e che avrebbe dato nuova linfa alla crescita del gruppo agli ordini di coach Daboll. Coach (anzi, tutto il coaching staff) che ha le sue colpe per la gestione dell’ultimo quarto, considerando la poca esperienza dei giocatori nel roster dei Giants.
L’arte della rimonta
Contro gli Eagles in Week 5, i Broncos avevamo rimontato 21 punti ed erano riusciti ad avere la meglio dei campioni in carica. Contro i New York Giants, come detto, hanno fatto anche meglio. Compiere tali rimonte dà si prova della grande forza del gruppo, che non si arrende fino alla fine; ma sottolinea anche come i Broncos siano discontinui e si ritrovino il più delle volte in queste brutte situazioni di svantaggio anche per loro demerito. La scorsa settimana (a Londra contro i Jets) Bo Nix e compagni erano partiti molto bene offensivamente, prima di disputare un secondo tempo inguardabile. E contro i Giants, l’attacco ha iniziato la partita come aveva finito quella di 7 giorni prima, incapace di trovare giocate decisive, incapace di muovere la catena, incapace di trovare la chiave per scardinare la difesa dei Giants.
Poi, nell’ultimo quarto, è arrivata la rimonta insperata: Bo Nix si è svegliato, ha completato 16 passaggi su 25 (dopo averne completati solamente 11 nei primi 3 quarti), ha lanciato per 174 yard (solamente 105 nei primi 3 quarti), ha trovato in end zone Franklin (19-6, diventato 19-8 con la conversione da 2 punti) e Harvey (26-22, diventato 26-23 con l’extra point di Lutz), ha corso 2 volte in TD (26-14, diventato 26-16 con la conversione da 2 punti; 26-29, diventato 26-30 con l’extra point di Lutz), ha orchestrato il drive della vittoria con soli 37 secondi sul cronometro grazie a 2 lanci profondi (uno di 29 yard e l’altro di 22 yard) che hanno permesso a Lutz di trovare il field goal del definitivo 33-32. Ovviamente resterà nella memoria la grande rimonta, però non si possono dimenticare gli alti e bassi fatti vedere da Bo Nix nei primi 3 quarti e, globalmente, da tutto l’attacco dei Denver Broncos, bel lontano dall’essere quello ammirato nel 2024. Nix e coach Payton devono ritrovare la brillantezza e la fluidità della scorsa stagione: intanto, comunque, continuano a vincere e si issano in testa alla loro division. Al momento questa è l’unica cosa che conta.
Dalle stelle alle stalle
Come detto, l’altro lato della medaglia di questa pazza partita è rappresentato dai New York Giants. Dopo aver guadagnato 292 yard nei primi 3 quarti di gara contro una delle migliori difese della NFL e essersi portati avanti 19-0, i Giants si sono fatti rimontare nell’ultimo quarto per 2 motivi principali: una difesa che non è riuscita più a contenere Bo Nix e soci; coach Daboll diventato tutto ad un tratto conservativo e che ha apparecchiato la tavola, con un paio di chiamate da rivedere, per l’intercetto subìto da Dart e punito immediatamente con il 26-23 con cui il QB dei Broncos ha rimesso in partita i suoi. Difficile puntare il dito contro il rookie Jaxson Dart che continua, di partita in partita, a mostrare miglioramenti e che anche a Denver ha chiuso con numeri di tutto rispetto: 15 completi su 33, 3 TD su lanci e il TD su corsa che aveva ridato il vantaggio ai Giants a 37 secondi dalla fine della partita. Soprattutto con quest’ultimo drive ha dimostrato grande forza mentale: con poco meno di 2 minuti sul cronometro, sotto 30-26 in trasferta dopo aver subìto una rimonta già di per sé epica, è riuscito a risalire il campo dalle 35 yard e riportare i suoi in vantaggio; se McAtamney non avesse fallito il field goal, il punteggio avrebbe recitato 33-30 per i Giants e forse il finale sarebbe stato diverso.
L’importante adesso per i New York Giants sarà cancellare in fretta questa sconfitta (sembra facile) e continuare nel percorso di crescita. I Giants visti da quando Dart è diventato titolare sono una squadra completamente diversa da quella delle ultime stagioni (e delle prime uscite stagionali): grazie a Dart e all’altro rookie Skattebo, è diventato un piacere guardare le partite della squadra allenata da Daboll. Ecco, l’importante è che il coach accompagni nel miglior modo la crescita di questi ragazzi, evitando le (pessime) chiamate dell’ultimo quarto. Ok, si parla sempre dei New York Giants: ma in una stagione in cui non ci sono aspettative, lasciar divertire e lasciar liberi i propri giocatori, senza l’assillo di dover vincere a tutti costi, dovrebbe essere il leit motiv di questo 2025.
Autore: Andrea Minnozzi
Data di pubblicazione:
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