A decidere il derby del nord tra Green Bay Packers e Chicago Bears, un classico della NFL, è stato un intercetto in end zone, a poco più di 20 secondi dalla fine, di Keisean Nixon, cornerback dei Packers al primo intercetto in stagione. Una vittoria importante per i Packers, che salgono 9-3-1 e detronizzano i Bears (9-4) dal primo posto nella NFC North. Tra 2 settimane ci sarà il rematch a Chicago e gran parte dei destini (in ottica playoffs) di entrambe le franchigie passerà da quella partita: considerando come è andato l’incontro di domenica scorsa, sarà un appuntamento imperdibile.
Green Bay Packers ancora avanti
La partita al Lambeau Field, la “Frozen Tundra” in cui si trasforma in questo periodo dell’anno, ha comunque premiato la squadra che ha interpretato al meglio i 60 minuti di gioco. I Green Bay Packers, reduci da 3 vittorie consecutive, hanno dominato specialmente nella prima metà di gara e poi sono riusciti a reagire alla rimonta dei Bears nella seconda parte, dimostrando di essere, al momento, la squadra da battere in NFC North. Soprattutto se l’attacco guidato da Jordan Love riesce ad essere continuo e spumeggiante come fatto nelle ultime 2 partite: nelle vittorie contro i Lions nel Thanksgiving Day e contro i Bears domenica, sono arrivati 7 touchdown (in totale) su lancio per Love, cosa mai successa in questa stagione; contro Chicago il QB1 di Green Bay ha chiuso con 17 lanci completati su 25, 234 yard guadagnate su lancio e 3 TD (dalle 23 e dalle 41 per Watson, dalle 45 per Melton) e ha dato sempre l’impressione di controllare il gioco a proprio piacimento, anche dopo l’unico intercetto subìto. Giocando offensivamente in questo modo, i Packers si avvicinano parecchio alla squadra che ci si aspettava di vedere in questa stagione e che fino ad un paio di settimane fa, invece, si è vista solamente per brevi tratti. Anche perché la difesa si è confermata una delle migliori della NFL; se l’attacco si è “stappato” definitivamente, i Packers possono ambire tranquillamente al Super Bowl.
I Chicago Bears sono rimandati. Non bocciati, ma solamente rimandati. La prima parte di gara non è stata all’altezza della situazione, né offensivamente e né difensivamente; Caleb Williams continua a non esprimere a pieno il suo potenziale, dando sempre la sensazione di guidare l’attacco a fatica e cadendo ancora vittima dei suoi difetti di lettura (l’intercetto subìto nell’ultima azione grida vendetta, considerando che avrebbe potuto fare almeno altre 3 cose diverse invece di lanciare in end zone); il gioco di corsa, straripante la scorsa settimana a Philadelphia, è andato a sbattere (soprattutto nella prima metà di gara) contro la difesa dei Packers; Jordan Love, come detto, ha dato segni di onnipotenza per tratti della gara, con la difesa dei Bears incapace di trovare le giuste contromisure per l’attacco dei padroni di casa. Nonostante tutto ciò, però, i Bears sono riusciti a mantenere la partita in equilibrio, portandosi prima sul 21-21 e poi con la possibilità di portare la partita al supplementare nell’ultimo drive dell’incontro: l’errore di Williams e l’intercetto di Nixon hanno chiuso a doppia mandata la sfida, ma il fatto di essere riusciti a rimanere comunque a galla contro questi Packers e aver reagito in quel modo nella seconda metà di gara, è il motivo per cui i Bears sono stati solamente rimandati e non bocciati; il motivo per cui possono provare a guardare con fiducia alla partita che si disputerà al Soldier Field di Chicago tra 2 settimane. Lì ci si giocherà tutto: a partire da una NFC North sempre più incerta.