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Super Bowl rematch: gli Eagles sconfiggono i Chiefs 20-17
7 mesi dopo il Super Bowl di New Orleans va in scena il rematch tra Eagles e Chiefs: a spuntarla sono stati ancora Jalen Hurts e compagni.
Sono passati solamente 7 mesi dal Super Bowl di New Orleans, che aveva visto la schiacciante vittoria dei Philadelhia Eagles sui Kansas City Chiefs. Una sconfitta che non solo ha mandato in frantumi il sogno del three-peat per Mahomes&co., ma che sta condizionando anche l’inizio di questa stagione. Infatti, nel rematch disputato all’Arrowhead Stadium di Kansas City in Week 2, gli Eagles si sono confermati superiori ai Chiefs, condannandoli alla seconda sconfitta in 2 partite e alla terza sconfitta consecutiva (contando proprio il Super Bowl dello scorso febbraio), come non era mai accaduto con Mahomes come QB titolare. Lo 0-2 di record (ai Chiefs non succedeva dal 2014) certifica che qualcosa ancora non funziona a dovere in Missouri: non è ancora il momento di premere il pulsante con scritto “PANICO”, però qualche correttivo (anche e soprattutto a livello mentale) andrà apportato.
Eagles cinici e sicuri di sé
Gli Eagles sono inarrestabili. Vincono la seconda partita su 2 di questo inizio di stagione. E anche questa volta, come contro i Dallas Cowboys in Week 1, non mettono in mostra tutto il loro potenziale; rischiano di perdere anche a Kansas City, ma un episodio fa girare la partita a loro favore. Philadelphia è forte, concreta, punisce ad ogni minimo errore e gioca con la sicurezza acquisita dalla vittoria dello scorso febbraio. A Jalen Hurts basta lanciare per sole 101 yards, a Saquon Barkley basta correre per sole 88 yards: ma, alla fine della giostra, i loro 2 touchdown (Barkley su corsa, Hurts con il tush-push) si rivelano fondamentali per uscire dall’Arrowhead con la terza vittoria di fila contro i Chiefs. Gli Eagles sfruttano al meglio le armi a loro disposizione: la mobilità di Hurts, gli strappi di Barkley, il tush-push in situazione di quarti down e la pressione della difesa. E poco male se la connessione tra Hurts e i suoi ricevitori (Smith e Brown su tutti) non è ancora ai livelli dello scorso anno: l’importante, come successo nella passata stagione, è che tutto giri a meraviglia tra dicembre e febbraio; l’importante è continuare a portare a casa vittorie, indipendentemente dalla modalità con cui ciò avviene.
Chiefs in crescita
E l’episodio che ha fatto girare la partita ha visto come protagonista in negativo un giocatore che non ti aspetti: Travis Kelce. Il futuro HOF, a causa di una leggera esitazione nei pressi della goal line, non è riuscito a trattenere un lancio di Mahomes che avrebbe portato ad un facile TD con sorpasso nel punteggio annesso: ad approfittarne è stato il rookie Mukuba, che ha intercettato l’ovale dopo il “rimbalzo” dello stesso su Kelce; e nel drive successivo Hurts ha completato il tutto con il tush-push del 20-10 Eagles.
Logicamente non si può ridurre tutto ad una giocata. Anche perché prima e dopo c’è stata una partita che ha visto ancora una volta, come contro i Chargers in Week 1, un Mahomes in grande spolvero: senza due dei suoi ricevitori di punta (Rasheed Rice e Xavier Worthy), il QB dei Chiefs ha lanciato per sole 187 yards, ma si è messo in proprio in più di un’occasione, con corse (66 yards guadagnate in 7 portate) che hanno destabilizzato una delle migliori difese della NFL: non a caso, infatti, il primo TD dei padroni di casa è arrivato grazie ad una corsa dalle 13 yards di Mahomes. E infine, con un lancio di 49 yards, ha trovato Tyquan Thornton in end zone per il TD del 20-17 che, a 3 minuti dalla fine della partita, sembrava dare ancora qualche chance ai padroni di casa. Ma la difesa dei Chiefs, ormai stanca dopo aver retto l’urto dell’attacco degli Eagles per tutta la partita, non è riuscita ad evitare la conquista del primo down agli ospiti che ha sancito la fine della contesa.
Una nota positiva per i Chiefs, oltre a Mahomes, è stato comunque il reparto coordinato da coach Spagnuolo: bullizzata nel Super Bowl dagli Eagles e vivisezionata in Week 1 dai Chargers, la difesa guidata da Chris Jones ha alzato il livello in questa Week 2 e, grazie ai continui blitz disegnati e chiamati da coach Spags, ha limitato l’attacco avversario a sole 216 yards guadagnate totali e ha dato nuovamente la sensazione di poter tornare ad essere quella vista fino a 9-10 mesi fa.
Cosa lascia la sfida dell’Arrowhead Stadium
La partita tra Philadelphia e Kansas City ha certificato comunque un paio di cose:
– gli Eagles restano ancora la squadra da battere; non sono ancora quelli visti tra Dicembre e Febbraio della scorsa stagione, ma la sensazione è che torneranno a quei livelli;
– i Chiefs dovranno faticare parecchio e, come detto, mantenersi molto pazienti, evitando di guardare la classifica; in passato, il 90% delle squadre che sono partite con 0-2 di record non hanno poi centrato i playoffs. Non si deve mai però sottovalutare il cuore di un campione: e questi Chiefs, di campioni per poter risollevare le sorti di questa stagione, ne hanno parecchi. E poi hanno Mahomes.
Autore: Andrea Minnozzi
Data di pubblicazione:
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