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NFL Power Rankings 2013 week 4

L’NFL ha già archiviato il primo quarto di stagione regolare. Continuano a dominare Seattle e Denver ed a stupire Kansas City.

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L’NFL ha già archiviato il primo quarto di stagione regolare. Continuano a dominare Seattle e Denver ed a stupire Kansas City

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1 (+1): Seattle Seahawks (4-0) – ora sì, si meritano la vetta. Sotto 20-3 a Houston, compiono una rimonta prodigiosa e si portano a casa una vittoria pesantissima all’overtime. Un bel sospiro di sollievo per Michael Bennett, dopo la tremenda collisione con Schaub che aveva fatto temere il peggio

#2 (-1): Denver Broncos (4-0) – non gli si devono imputare demeriti per aver perso il primato, è solo merito di Seattle. Restano in questo momento al top della AFC, almeno di una spanna sopra a tutti gli altri

#3 (+1): New Orleans Saints (4-0) – fatti fuori i Dolphins senza tanti patemi d’animo, ora la loro corsa inizia veramente a farsi interessante. Sembra tornato lo spirito (e l’efficienza) dell’anno del Superbowl

#4 (-1): New England Patriots (4-0) – discorso simile a Denver riguardo il calo di una posizione. Peserà l’assenza al centro della linea difensiva di una colonna portante come Wilfork (tendine d’Achille, stagione probabilmente finita), ma state certi che Belichick troverà la formula giusta per minimizzare l’impatto di questa grave perdita

#5(+2): Kansas City Chiefs (4-0) – ok i Giants sembrano un po’ bolsi, per usare un eufemismo. Ma qui si incomincia a vedere qualcosa di concreto e potrebbero rivelarsi un osso duro per tutti nel prosieguo di stagione

#6 (+4): Indianapolis Colts (3-1) – conta ancora vincere contro Jacksonville ai fini dei power rankings?

#7 (-2): Chicago Bears (3-1) – celebri il nuovo Cutler trestmaniano e lui ti sfodera prontamente una prestazione da horror. I Bears, a prescindere da una difesa ancora opportunista, dal nuovo coaching staff e da una offensive line enormemente migliorata, continueranno a dipendere molto da Good Jay/Bad Jay

#8 (-2): Miami Dolphins (3-1) – chiaro passo indietro di Tannehill e compagni, ma a New Orleans non era facile e comunque l’importante ora è mantenere l’inerzia di un primo quarto comunque ampiamente positivo

#9 (+6): Tennessee Titans (3-1) – bella e autorevole vittoria interna sui Jets, che chiude un primo quarto di stagione davvero molto positivo. Bene Jake Locker in questo avvio, ma ora si spera che il suo infortunio all’anca non sia nulla di serio

#10 (+8): Detroit Lions (3-1) – vittoria più netta di quanto non dica il punteggio contro i Bears e aggancio in testa alla NFC North

#11 (-3): Cincinnati Bengals (2-2) – va bene, diciamo pure che i Browns li hanno presi di sorpresa. Ma la sensazione è che, se volessero, quest’anno la AFC North se la possono prendere. Battute d’arresto inattese permettendo

#12(+5): San Francisco 49ers (2-2) – bella reazione, anche se contro un avversario non irresistibile. Ma è anche da queste sfide che si riprende la marcia

#13 (-4): Baltimore Ravens (2-2) – la sensazione è che tutti gli alti e bassi che stanno vivendo indichino che non c’è quella magia di fine stagione scorsa e che quindi, ora come ora, è difficile vederli nel lotto dei favoriti, come giustificherebbe il loro status di campioni uscenti

#14(+7): San Diego Chargers (2-2) – un bel salto in avanti, giustificato dal fatto che si inizia a rivedere il Philip Rivers chirurgico di qualche anno fa. Potrebbero ancora dire la loro, anche se la AFC West quest’anno è chiaramente salita di livello

#15 (+1): Green Bay Packers (1-2) –il bye gli consegna l’avanzamento di una posizione, ma dev’essere assolutamente servito a registrare la difesa. Altrimenti Rodgers da solo non potrà fare miracoli

#16 (+3): Buffalo Bills (2-2)  – un po’ spreconi, ma alla fine hanno tenuto a bada la rimonta dei Ravens e per una squadra giovane e in costruzione portarsi a casa queste sfide fa sempre molto bene al morale (e alla classifica)

#17 (-6): Houston Texans (2-2) – sì, vero, è una caduta verticale di 14 posizioni in due giornate. Ma buttare al vento una partita casalinga dominata per tre quarti contro un’altra pretendente al titolo è il modo migliore per non scrollarsi di dosso quel senso di incompiutezza perenne

#18 (-6) New York Jets (2-2) – passo indietro contro i Titans, ma con un rookie QB gli alti e bassi fanno necessariamente parte del gioco

#19 (-6): Dallas Cowboys (2-2) – oscillazioni vertiginose da una domenica all’altra, ma queste sono ormai nel DNA di questa squadra, che anche quest’anno rischia di non concretizzare il proprio potenziale. Una costante da quando Garrett è HC

#20 (-6): Atlanta Falcons (1-3) – non che la partita di Boston fosse l’ultima chiamata, ma o si corre ai ripari per davvero al più presto o i sogni di gloria sono già al palo. O meglio, vi sono rimasti ai playoff dell’anno scorso

#21 (+2): Arizona Cardinals (2-2) – rimonta positiva a Tampa Bay, segno che la squadra è compatta nel nuovo corso di Bruce Arians. Si continua però ad attendere ancora il miglior Carson Palmer

#22 (+4): Cleveland Browns (2-2) – secondo squillo del nuovo corso, stavolta contro un avversario divisionale accreditato come i Bengals. Hoyer non sarà il nuovo Bernie Kosar, ma i passi avanti con lui a QB sono stati evidenti

#23 (-3): Philadelphia Eagles (1-3) – dopo l’inizio scoppiettante, un ridimensionamento che fa dimenticare l’entusiasmo dell’arrivo dell’up tempo offense di Chip Kelly tra i pro. Che non può funzionare senza una difesa all’altezza

#24 (=): Carolina Panthers (1-2) – il turno di riposo non dovrebbe essere mai una giustificazione per cambiare di posizione in graduatoria, ma ora il must è costruire sulla grande vittoria della terza giornata sui Giants

#25 (+4): Washington Redskins (1-3) – rimonta rabbiosa ad Oakland, trascinata dei 7 sacks della difesa. E anche RGIII torna a guidare i suoi ad una vittoria

#26 (+5): Minnesota Vikings (1-3) – Cassel a QB e una grande prova di AP sono state le iniezioni di adrenalina che hanno permesso una bella vittoria contro gli Steelers, con cui si ritrova un po’ di fiducia per provare a risalire la china

#27 (-2): Oakland Raiders (1-3) – ogni volta che sembrano prendere inerzia, succede qualcosa che li frena. Un vantaggio di due TD maturato nel primo quarto e sprecato nel secondo tempo non è il miglior risultato dopo l’infortunio di Pryor

#28 (-6): Saint Louis Rams (1-3) – tonfo interno che non promette nulla di buono per il resto dell’annata. OK, i 49ers feriti erano in cerca di riscatto, ma ci si aspetta di più

#29 (-2): New York Giants (0-4) – altra batosta, a Kansas City. Meriterebbero di essere ancora più in fondo, ma c’è chi sta peggio. Forse una sconfitta che segna veramente l’archiviazione di un’era di straordinari successi

#30 (-2): Pittsburgh Steelers (0-4) – ok, si era capito da inizio settembre che quest’anno sembrava grigia. Ma la sconfitta londinese ad opera dei Vikings, senza mai dare l’impressione di potersela giocare, lascia in bocca la stessa sensazione descritta per i Giants, di una pagina che si volta e della necessità di ricostruzione che incombe

#31 (-1): Tampa Bay Buccaneers (0-3) – l’avversario non era di quelli insormontabili. Eppure la frittata di perdere, dopo un primo tempo chiuso avanti 10-0, concedendo ad Arizona 13 punti a 0 nell’ultimo quarto, gli riesce a puntino. Con o senza Josh Freeman

#32 (=): Jacksonville Jaguars (0-4) – se lo zero fosse solo nella casella delle vittorie, sarebbero in compagnia. Ma il loro zero totale di gioco, idee, talento, speranze è davvero unico nell’NFL di oggi

(Photo courtesy: PATRIC SCHNEIDER/AP)

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