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NFL Power Rankings 2018 – week 6

Power Rankings NFL 2018 dopo la week 6: continua inarrestabile la marcia di Rams e Chiefs, mentre tornano al successo i Patriots, e vanno in crisi gli Eagles.

NFL 2018 power rankings 6

Continua inarrestabile la marcia di Rams e Chiefs, mentre tornano al successo i Patriots ed i Vikings espugnano il campo degli Eagles, improvvisamente in crisi a dispetto del ritorno di Carson Wentz. “In coda” primo successo stagionale per i Cardinals sui 49ers.

Drew Brees super il record di Manning con 71.940 yards in carriera

#1 (=): Los Angeles Rams (5-0-0) – Se la passano brutta a Seattle ma spuntandola, seppur di misura, confermano che nella NFC West comandano loro. Domenica volano a Denver per continuare la loro striscia vincente di questo inizio stagione.

#2 (=): Kansas City Chiefs (5-0-0) – Procedono a braccetto con i Rams, senza intoppi. Stavolta non brilla Mahomes, autore di due intercetti senza passaggi da meta ma in compenso la difesa sale in cattedra e vince il confronto con la celebratissima difesa dei Jaguars. Le gerarchie sono chiare, in questo momento i Chiefs sono sopra a tutti nella AFC. E non vediamo l’ora di assistere al Monday Night che li opporrà ai Patriots in quel di Foxboro.

#3 (+1): New Orleans Saints (4-1-0) – Il Monday Night contro i Redskins ci regala la storia: record per Drew Brees, che supera nella stessa partita sia Favre che Manning e si instaura al vertice della graduatoria dei QB con più yards lanciate in carriera in regular season, assestandosi per il momento a quota 72,103. Un record incredibile per un grande giocatore e uomo esemplare per tanti giovani, che si merita la copertina con una foto che più bella non potrebbe essere, quella dell’abbraccio dei suoi bambini dopo il passaggio con cui ha infranto il record di Peyton Manning.

#4 (+1): Carolina Panthers (3-1-0) – Avanzano di una posizione, approfittando anche delle disgrazie altrui ma soprattutto ringraziando il proprio kicker Graham Gano, che trasforma il field goal decisivo sullo scadere dalle 63 yards che condanna i Giants e lascia i Panthers in scia ai Saints.

#5 (+1): New England Patriots (3-2-0) Riprendono (sai che novità…) il controllo sulla AFC East sbarazzandosi dei Colts e aspettano i Chiefs per lo showdown di questa Week 6. Una sfida che potrebbe dire molto sui reali rapporti di forza nella AFC.

#6 (+2): Cincinnati Bengals (4-1-0) – Ribaltano un passivo di 17-0 contro i Dolphins segnando 27 punti senza subirne negli ultimi 25 minuti di gioco. Sarà l’anno buono per arrivare ai playoff e (finalmente!) vincere la prima partita di postseason dell’era Marvin Lewis? Se il buongiorno si vede dal mattino, magari sì (e i tifosi dei Bengals possono pure scatenarsi con gli scongiuri…).

#7 (-4): Jacksonville Jaguars (3-2-0) – Male, anzi malissimo, per due ragioni: primo, questa squadra ha un roster troppo talentuoso per perdere 2 delle prime 5 partite stagionali, a prescindere dagli avversari; secondo, soccombere a Kansas City, in questo momento della stagione, significa perdere quel ruolo di favoriti della AFC che si erano guadagnati battendo in modo convincente i Patriots. Inutile ribadire che il primo dei problemi si chiama Blake Bortles (4 intercetti e 1 fumble perso) tanto gli increduli continueranno a non credere.

#8 (+1): Green Bay Packers (2-2-1) – Cadono a Detroit, giocando un primo tempo pessimo e tentando di ripetere il miracolo della prima giornata ma stavolta i Lions resistono. Certo che la giornata orribile di Mason Crosby (4 field goals ed una conversione da un punto falliti), da anni kicker di grande affidabilità per la franchigia del Wisconsin, non è stata secondaria nell’esito della partita. Li facciamo avanzare in considerazione sia della prestazione totalmente atipica di Crosby, sia del fatto che continuiamo a lasciare ai Bears l’onere di dimostrarsi superiori ad una squadra che ha sì qualche problema di troppo, ma ha pur sempre tra le proprie fila un’arma non convenzionale chiamata Aaron Rodgers.

#9 (+2): Chicago Bears (3-1-0) – Salire durante la settimana di bye non si spiega facilmente…ma la pessima domenica di tante, troppe squadre con un record peggiore di quello dei Bears non può che giustificarne la punizione che proietta i Monsters of the Midway nella top 10, per la prima volta dopo anni. A Miami dovranno dimostrare di meritarsi questa collocazione.

#10 (+3): Minnesota Vikings (2-2-1) – La vittoria di Philadelphia, sofferta e a rischio rimonta con beffa, scaccia gli spettri e dà una boccata di ossigeno quanto mai necessaria ai sogni di gloria che non possono essere svaniti in un primo quarto stagionale inaspettatamente deludente, così come non può essere svanita la forza di una difesa quotatissima, tornata finalmente a dare segnali di vita.

#11 (-1) Tennessee Titans (3-2-0) – Perdere a Buffalo fa male, soprattutto per il come. Tuttavia, se può consolare, questi Bills sono forse meno terribili di quanto si potrebbe pensare e comunque la sconfitta può essere una lezione per i ragazzi di Vrabel, chiamati a continuare a migliorarsi se vogliono realizzare l’obiettivo di tornare ai playoff.

#12 (-5): Philadelphia Eagles (2-3-0) – Ancora una sconfitta per i campioni, ancora rimandato il ritorno alla vittoria per Wentz dopo il rientro dall’infortunio al ginocchio dello scorso dicembre. Il Thursday Night in casa dei Giants può già essere decisivo per orientare il resto della stagione. Se i campioni uscenti non vogliono abdicare prematuramente, è il momento di tornare a centrare una W.

#13 (+2): Pittsburgh Steelers (2-2-1) – Tanti dubbi, un po’ di liti, qualche incertezza di troppo ma alla fine la reazione tanto attesa e necessaria è arrivata. Un sonoro 41-17 sui Falcons e gli Steelers si rimettono in carreggiata. Non sarà facile, perché questa AFC North si sta rivelando altamente competitiva, ma perlomeno arrivano alla sfida di Cincinnati con un po’ di inerzia positiva.

#14 (+3): Los Angeles Chargers (3-2-0) – Dopo i 49ers, superano anche l’altra compagine della Bay Area, i  Raiders da cui non si lasciano mai impensierire durante i 60 minuti di gioco. Forse la loro sfortuna si chiama Kansas City Chiefs, ma i Chargers danno l’impressione, se si stabilizzano intorno al rendimento delle ultime due domeniche, di potere concorrere per una wild card.

#15 (-3): Baltimore Ravens (3-2-0) – E stavolta non possono evitare la sconfitta contro i Browns, anche se solo all’overtime. I Ravens restano una squadra misteriosa, continui alti e bassi e imprevedibilità che non ne aiutano le chances in ottica playoff.

#16 (-2): Miami Dolphins (3-2-0) – Buttano via un 17-0 maturato essenzialmente nel primo tempo, cosa che contro una squadra in palla come i Bengals è semplicemente imperdonabile. E ora dovranno escogitare i giusti antidoti contro Mack & co o anche la partita con i Bears potrebbe risolversi in un’ulteriore delusione.

#17 (-1): Washington Redskins (2-2-0) – Certo, i Saints li suonano per benino nel Monday Night ma forse il tutto rientrava nella magia della grande notte del record di Drew Brees, di cui i Redskins sono stati sostanzialmente spettatori non paganti. Si mantengono però al vertice della NFC East e potranno girare pagina e cercare riscatto nella non facile sfida casalinga contro i Panthers.

#18 (+6): Cleveland Browns (2-2-1) – Troppo entusiasmo dopo la vittoria all’overtime sui Ravens con un field goal orribile (ma vincente, che è ciò conta)? Ma anche no…come dicono voci ben più autorevoli della nostra, per esempio quella di Peter King, questa squadra si è di fatto fermata a 3 giochi dall’essere 5-0 (che sarebbe stato anche meritato, visto il rendimento espresso). Occhio a sottovalutarli, non sono i Browns cui eravamo abituati da anni. Sotto con i Chargers ora. Con la spinta dell’entusiasmo ritrovato dal pubblico di Cleveland, una gara non impossibile per continuare a crescere.

#19 (-1): Denver Broncos (2-3-0) – Vengono messi sotto male dai Jets e proseguono nell’involuzione seguita alle due vittorie di inizio campionato. E adesso a Mile High arrivano i lanciatissimi Rams…

#20 (=): Tampa Bay Buccaneers (2-2-0) – Una serena settimana di riposo per leccarsi le ferite dopo la batosta di Chicago e provare a ripartire nella visita al Mercedes Benz Stadium di Atlanta, dove i Falcons sono all’ultima spiaggia.

#21 (+4): Detroit Lions (2-3-0) – Vittoria molto importante contro i Packers, utile a chiarire che non ci stanno ad essere lo zerbino della NFC North, anzi. Primo tempo esemplare ma secondo tempo con qualche patema d’animo di troppo. Non dubitiamo che Matt Patricia cercherà di spiegare ai suoi come si fa a New England per mantenere la concentrazione anche nei momenti apparentemente più favorevoli…

#22 (=): Seattle Seahwaks (2-3-0) – Non c’è che dire, vanno vicini a giocare uno scherzetto niente male ai super Rams ma si fermano al terzo quarto, concedendo agli avversari di completare la propria rimonta subendo 9 punti senza segnarne nell’ultimo periodo. Se c’è almeno qualcosa di buono da dire, anche se non è granché vista la concorrenza, è che i Seahawks escono da questa sfida dimostrandosi la seconda forza della NFC West.

#23 (+4) Houston Texans (2-3-0) – Seconda vittoria di fila, questa da un sapore speciale, perché ottenuta nel derby del Texas contro i Cowboys, anche se arrivata con grande fatica all’overtime (complice anche qualche scelta non propriamente irreprensibile dei Cowboys e del loro coaching staff). Segnali di progresso importanti alla luce delle difficoltà di Titans e Jaguars. Adesso occorre confermarli nel confronto interno contro i Bills.

#24 (-3): Dallas Cowboys (2-3-0) – Jason Garrett ci mette del suo nella sconfitta all’overtime di Houston. Non è che un pareggio avrebbe radicalmente cambiato le cose, però perdere non fa mai bene. Li lasciamo al #23 principalmente perché chi è dietro di loro sta semplicemente messo peggio, ma il quadro non è roseo. C’è di buono che la AFC East è, nella sua totale mediocrità, ancora molto aperta.

#25 (-6): Atlanta Falcons (1-4-0) – Li avevamo dati alla penultima spiaggia dopo la Week 4, ma la sconfitta di Pittsburgh li proietta decisamente all’ultima spiaggia (c’è sempre l’ultimissima, non temano i tifosi dei Falcons…). Contro i Buccaneers, domenica ad Atlanta, solo una vittoria potrà ridare un po’ di luce ad una stagione che li vede brancolare nel buio.

#26 (+4): New York Jets (2-3-0) – La vittoria sui Broncos porta soprattutto il nome del running back Isaiah Crowell, autore di una spettacolare prova (15 corse, 219 YDS, 1 rushing TD più una ricezione per 12 yards) e migliore aiuto che possa essere offerto ad un rookie QB. Darnold ringrazia e Bowles anche.

#27 (+4): Buffalo Bills (2-3-0) – A volte anche le vittorie brutte fanno bene. Chiaramente Josh Allen sta facendo esperienza sulla propria pelle e i suoi numeri in questa vittoria sui Titans sono stati brutali (10/19, 82 YDS, 1 INT) ma alla fine la W permette di guardare con più fiducia alla trasferta di Houston.

#28 (=): Indianapolis Colts (1-4-0) – Perdono senza disonore a Foxboro, continuando ad usare allo stremo il braccio di Andrew Luck (59 passaggi…e sono in totale 245 in stagione!) a dispetto dello spessore limitato dei suoi ricevitori. L’aspetto incoraggiante è che, per un giocatore con la storia preoccupante di problemi seri alla spalla del braccio forte, la tenuta di Luck non desta alcun sospetto sulla completezza del suo recupero.

#29 (-3): New York Giants (1-4-0) – Proprio quando ritrovano uno scoppiettante (era ora!) Odell Beckham (8 ricezioni per 131 YDS con 1 TD, più un passaggio per un TD da 57 YDS su un trick play) gli tocca vedere il kicker avversario convertire un field goal da 63 yards allo scadere…inizio duro per Pat Shurmur ma il neo head coach si merita tutto il tempo necessario per convincerci che il suo non è il caso tipico di un bravissimo coordinatore inadeguato al ruolo di capo allenatore.

#30 (-7): San Francisco 49ers (1-4-0) – Non crediamo che sia solo l’infortunio di Garoppolo a spiegare l’inizio difficile dei 49ers (e tantomeno crediamo che gli increduli si convincano che la squadra di Kyle Shanahan non era ancora comunque pronta per andare ai playoff, aldilà della situazione ovviamente inattesa prodottasi nel ruolo di QB). Quando perdi contro questi Cardinals è evidente che non tutta la responsabilità stia sulle spalle di CJ Beathard, anzi. Tempi grami per le squadre della Bay Area in California…

#31 (-2): Oakland Raiders (1-4-0) – La vittoria sui Browns, anche grazie a qualche favore arbitrale, non doveva illudere. Questa squadra ha problemi seri che solo il tempo potrà risolvere. Nel frattempo, Oakland si adatti all’idea che, se questo sarà l’ultimo anno in città per gli amati Raiders (ma non crediamo che la franchigia si muova altrove nel 2019 malgrado l’assenza di un contratto per l’uso del Coliseum e in attesa di approdare definitivamente a Las Vegas nel 2020), l’addio non sarà accompagnato da scene di giubilo.

#32 (=): Arizona Cardinals (1-4-0) – Prima vittoria in carriera da allenatore capo per Steve Wilks, con la soddisfazione aggiuntiva di averla ottenuta su un rivale divisionale. Non c’è però molto altro di cui gioire nel deserto. La trasferta di Minneapolis incombe e non sarà semplice confermare il trend di crescita mostrato a Santa Clara contro i 49ers.

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