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Houston abbiamo un problema: preview di Texans@Dolphins
I Miami Dolphins e gli Houston Texans sono due franchigie al crocevia, le quali giungono da 7 sconfitte consecutive. Oggi si affrontano e qualcuno interromperà la sua striscia.
I Miami Dolphins hanno piuttosto poco da domandare a questa stagione, visto il loro amaro record di 1-7, inaspettato un paio di mesi fa ma assolutamente meritato visti i tanti problemi che la squadra sta incontrando in stagione. L’aspetto positivo è che in week 9 se la giocano con un’altra franchigia in crisi, la quale ha lo stesso record dei Dolphins: gli Houston Texans. La partita sarà la prima di una striscia di sei consecutive che vedrà i Fins giocare 5 volte in casa. Il calendario ci dà una mano, ora dovrebbero riuscire ad aiutarsi anche i giocatori in campo.
Lo storico delle sfide con i Texans è abbastanza scarno per Miami: si tratta soltanto della decima volta che le due franchigie si affrontano – e non deve stupire, Houston è nata soltanto nel 2002 – e ciò significa che per i Dolphins è la terzultima squadra per scarsità di occasioni in cui è stata affrontata, preceduta solamente da New York Giants (9 volte) e Carolina Panthers (6 volte). La serie è nettamente favorevole a Houston, che ha vinto 8 dei precedenti 9 matchup.
Una squadra operaia
I Texans stanno attraversando una stagione che possiamo definire da incubo, senza timore di esagerare. La partenza del loro simbolo JJ Watt, durante la scorsa offseason, con destinazione Arizona è stato un brutto colpo; le oltre 20 accuse di comportamento inadeguato e possibile abuso sessuale recapitate alla loro stella, il QB DeShaun Watson, uno ancora peggiore. La squadra è in mutazione, con la proprietà che ha cambiato molti volti nello staff, sperando di riuscire ad alternare le proprie fortune.
Con ogni probabilità, in quel futuro non ci sarà Watson al timone poiché il numero 4 aveva già richiesto una trade prima che scoppiasse lo scandalo dei suoi possibili abusi sessuali. Una particolare clausola nel contratto del QB impedisce alla franchigia di scambiarlo con il miglior offerente, poiché Watson ha voce in capitolo sulla trade e deve dichiararsi d’accordo con la soluzione accolta dal front office. Si è tanto parlato, nelle scorse settimane, prima della trade deadline dello scorso 2 novembre, di un possibile arrivo del numero 4 proprio a Miami, franchigia ufficiosamente molto interessata ai servigi del QB e destinazione a lui gradita. La legge della Florida, infatti, non contempla la supertassa per i ricchi che invece è prevista in molti altri stati americani e ciò la rende appetibile a tante superstar sportive.
L’idea ha stuzzicato molti tifosi e adirato numerosi altri, tutti coloro i quali credono ancora nell’attuale timoniere dei Dolphins. Tua, dal canto suo, non esce certo rafforzato da queste speculazioni, dal momento che le voci di una sua sostituzione – o scambio – dovuta all’arrivo di Watson non possono naturalmente lasciarlo tranquillo. Oltretutto, si tratta di una di quelle situazioni che il QB non potrebbe controllare, non dipendendo in alcuna maniera da lui. Infine non se n’è fatto nulla, nonostante la NFL abbia specificato come, in questo momento, non vi siano sufficienti elementi per squalificare Watson per motivi disciplinari. I Texans, infatti, non hanno mai ceduto sulla loro iniziale richiesta: per il QB domandano 3 prime scelte e un corredo di seconde ai prossimi draft. Si tratta di un prezzo altissimo.
Indipendentemente da ciò, questa sera non giocherà Watson. I Texans hanno preso la – discutibile – decisione di non mandarlo in campo quest’anno e lo stanno tenendo in panchina a oltranza. Al suo posto ci sarà Tyrod Taylor, QB certamente meno elettrico del collega di cui abbiamo parlato or ora ma comunque esperto e in grado di dire la sua tanto con le braccia quanto con le gambe. I Texans non presentano un roster ricco di campioni, però hanno tanti bravi giocatori, i quali spesso si sono dimostrati capaci di sapersi difendere bene. Certo, lo score della squadra è impietoso ma ciò si deve anche all’infortunio subito a inizio stagione da Taylor che ha comportato la sua esclusione dai titolari per un mese di partite. Al suo posto ha giocato la matricola Davis Mills, che non ha sfigurato ma ha naturalmente mostrato tutti i limiti di un debuttante al timone di una squadra rattoppata. Houston è un insieme operaio, di atleti che sanno remare nella stessa direzione, seppure lo facciano con una velocità inferiore a molte franchigie di lega. Rispetto ai Fins, però, sembrano meglio amalgamati e affiatati.
I Dolphins e il loro avversario
Le due squadre attraversano periodi molto simili. Sia i Dolphins sia i Texans hanno vinto al debutto, in week 1, e ne hanno poi perse 7 consecutive. Qualcuno interromperà, per forza di cose, questa striscia negativa. naturalmente il match potrebbe anche finire in parità ma è un caso piuttosto raro nel football americano e, ad ogni modo, rappresenterebbe comunque un passo in avanti per entrambe le franchigie.
Il focus andrà su Taylor, inevitabilmente, e infatti la difesa di Miami ha sottolineato questo elemento parlando con i media, nel corso della scorsa settimana. Emmanuel Ogbah, Xavien Howard e anche Elandon Roberts hanno posto l’accento su quanto sia stato in grado di fare nella lega il QB, nel corso della sua esperienza. Si tratta di un veterano, mobile ed esperto, capace anche di passare la palla in maniera precisa e rapida per mantenere il suo attacco in movimento. Altro punto saliente di quell’attacco ò la loro velocità: Rex Burkhead, David Johnson, Brandin Cooks, Chris Conley e la vecchia conoscenza di Miami, Danny Amendola; tutti questi nomi sono presenti nell’attacco di coach David Culley.
Miami ha nomi pericolosi, come Mike Gesicki e Jaylen Waddle, i due migliori giocatori nella offense di casa questa sera. DeVante Parker sarà out – almeno per tre settimane, essendo stato inserito nella lista degli infortunati – e al suo posto è stato elevato in prima squadra Kirk Merritt, un ricevitore che siamo molto curiosi di vedere all’opera, in quanto dispone di talento ma non ha mai avuto modo di mostrarlo. Qualche giorno fa è stato aggiunto al roster anche il LB Darius Hodge, per rafforzare la difesa. Precedentemente aveva giocato a Cincinnati. La squadra sta combattendo ogni partita ma non riesce mai a fare risultato. Come ha detto lo stesso Gesicki, in settimana, se si riesce a svoltare l’angolo, molto può migliorare. Una vittoria significherebbe un importante schiaffo psicologico capace di ridare fiducia ad un ambiente che ne ha bisogno come del pane.
La sfida è molto equilibrata e le due franchigie si equivalgono. La rosa dei Dolphins è migliore ma quella dei Texans appare in una condizione più positiva. Nessuna delle due ha più alcuna ambizione per la stagione ma naturalmente vincere piace a tutti. Forza Dolphins.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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