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Sgomento e malcontento: recap di Dolphins@Bengals

Il recap della sfida di TNF, segnata dal grave infortunio al QB dei Miami Dolphins, Tua Tagovailoa. Com’è andata? Come sta il timoniere con il numero 1?


Dopo 3 vittorie consecutive e un grande inizio di stagione, i Miami Dolphins inciampano nella giungla, terreno di caccia dei Cincinnati Bengals, vestiti in bianco, di tutto punto, per il TNF che ha visto le due squadre affrontarsi in primetime.

La sfida ha mostrato degli ottimi Bengals, capaci di imporsi 27 a 15 su dei Dolphins poco abili a sfruttare le opportunità avute, stanchi in seguito alla sfida di Week 3 contro i Buffalo Bills che li ha visti subire il gioco di Josh Allen per oltre 40 minuti effettivi e, soprattutto, sgomenti per l’infortunio subito nel secondo quarto dal QB Tua Tagovailoa.

Sintesi della sfida

Fin dalle prime battute, Cincinnati appare in serata positiva. Joe Burrow non è ancora quello impeccabile di un anno fa ma sta recuperando la sua forma migliore, e lo dimostra nel corso del primo possesso. Il QB passa la palla al suo TE Hayden Hurst per un primo down e, al termine di rapidi movimenti lungo il gridiron e a una penalità di violenza non necessaria chiamata contro Keion Crossen, riesce a mettere il RB, Joe Mixon, in condizione di segnare il primo TD della gara, resistendo a un gang tackle che vede coinvolti molti difensori di Miami.

La risposta dei Dolphins è un possesso altrettanto convincente. Tyreek Hill riceve per 25 yards, Jaylen Waddle trova un primo down, Trent Sherfield fa altrettanto, alla fine però è Chase Edmonds a perdere la concentrazione in meta e far cadere il passaggio che sarebbe valso il pareggio. Jason Sanders deve calciare per 23 yards prima di trovare il 7 a 3.

In una serata in cui le due franchigie sfoggiano divise fantastiche – un completo white hot con loghi in negativo per i padroni di casa e la divisa aqua out, interamente verde acqua per gli ospiti – la partita entusiasma un pò meno dopo gli esplosivi promi due possessi. I Bengals dovranno chiamare il punter Kevin Huber sull’attacco seguente mentre i Dolphins sbaglieranno tutto in attacco, con Taovailoa che, tentando di trovare Hill lungo, si farà intercettare da Vonn Bell. Nel frangente la colpa è tutta del QB, che lancia troppo corto. Peccato perché subito prima di questa svista, il numero 1 aveva trovato Mike Gesicki con un passaggio precisissimo. Il tentativo seguente delle tigri è fermato da Eric Rowe, il quale soffoca un possesso che poteva essere interessante con Burrow e Mixon a correre e l’altro TE, Mitchell Wilcox, a ricevere per i padroni di casa.

Sanders suggellerà il drive successivo di Miami con un FG per il 6 a 7 e, sul possesso successivo, Burrow non riuscirà ad andare oltre il 3 e fuori. Poi la palla sarà di nuovo ospite e qui succederà il fattaccio, per così dire, il play che forse non segna questa partita ma potrebbe segnare la restante stagione dei Dolphins.

L’infortunio di Tua Tagovailoa

Il tackle Josh Tupou (68) ottiene un sack ai danni di Tua Tagovailoa al Paycor Stadium di Cincinnati. Foto: Kareem Elgazzar-USA TODAY Sports.

Nelle fasi di attacco dei Miami Dolphins, Josh Tupou riesce a mettere le mani sul QB ottenendo un sack indubbiamente efficace ma anche molto duro, forse persino troppo. Durante la caduta, si può vedere che la testa di Tagovailoa picchia in terra a una velocità molto elevata.

Il QB di Miami era reduce da una commozione cerebrale subita in week 3 contro Buffalo. In quella situazione, il giocatore restò nel concussion protocol per l’intero intervallo, e rientrò in campo per il secondo tempo, con una diagnosi di infortunio alla schiena.

Per tal motivo, il numero 1 ha potuto giocare questa sfida. Quel che è avvenuto nei momenti immediatamente successivi al contatto con Tupou – comprese le impressionanti immagini dell’impossibilità per il ragazzo di coordinare le dita delle mani – sarebbe stato soltanto sfortuna, secondo i Fins. Per numerose altre voci – la maggior parte delle quali senza alcuna competenza medica – si sarebbe invece trattato di un grave errore da parte della franchigia, la quale avrebbe messo irresponsabilmente a repentaglio l’incolumità del proprio giocatore più importante sul campo. Due commozioni in così pochi giorni, infatti, possono anche risultare fatali.

L’associazione dei giocatori della NFL, la NFLPA, ha aperto una formale inchiesta sul comportamento dei Dolphins. Tua è stato portato all’ospedale dell’università di Cincinnati subito dopo l’infortunio, si è ripreso ed è tornato a Miami assieme alla squadra, nella mattinata di venerdì. Il capo allenatore Mike McDaniel, apparso visibilmente scosso dopo l’infortunio di Tagovailoa, ha parlato con il QB per l’intero tragitto e lo ha trovato in buono spirito.

Tutto il resto, è rumore di sottofondo.

La partita dopo il colpo subito da Tua

Nel momento in cui Tua è stato caricato su una barella per raggiungere l’ospedale ed eseguire tutti gli accertamenti del caso, i suoi compagni si sono stretti attorno a lui, applaudendolo. Occorre segnalare che i loro applausi non sono stati uditi bene all’interno dello stadio poiché gli spettatori presenti, indipendentemente dalla squadra che stessero tifando, si sono uniti in un grido all’unisono tanto semplice quanto incoraggiante: “Tua!Tua!” Onore ai sostenitori di Cinci che, resisi conto del dramma, hanno sostenuto senza remora alcuna il QB avversario.

In quel momento, è cominciata un’altra partita. Non tanto perché la riserva di Tua, Teddy Bridgewater, sia stato particolarmente colpevole – pur mostrandosi indietro, in termini di preparazione atletica e lucidità, rispetto al titolare – bensì perché tutti i giocatori vestiti di verde acqua erano profondamente colpiti dalla situazione cui avevano assistito, a iniziare da Jaylen Waddle, compagno di Tagovailoa anche ai tempi dell’università.

Bridgewater nel suo primo possesso trova Sherfield e converte il down, poi però deve tornare in campo Sanders a tentare un FG, fallendo un tentativo lungo 52 yards. I Bengals a questo punto la indirizzano come desiderano: Burrow esegue un lancione telecomandato proprio sopra la testa di Xavien Howard e trova Tee Higgins – altro giocatore che aveva subito un colpo alla testa in week 3 – per un TD di 59 yards.

Bridgewater risponde al colpo dialogando con Waddle e Hill, poi chiude il possesso con un TD in shovel pass – il passaggio corto dal basso, senza alzare la palla sopra la spalla – per un attivissimo Sherfield. Sanders sbaglia però il PAT e il risultato non si sposterà dal 14 – 12. Una lunga serie di possessi conclusi in punt porta a una nuova segnatura per Miami, un FG questa volta buono di Sanders, lungo 20 yards e provato dopo una lunga ricezione di Hill, ben 65 yards per lui nel frangente. Gli ospiti non segneranno più.

Diversamente andrà invece per i padroni di casa, i quali marcheranno due FG grazie al loro talentuoso kicker, Evan McPherson, uno per 19 e uno per 57 yards, e poi un TD corto, lungo 2 yards, firmato da Hayden Hurst al termine di un drive dove Burrow non incontra troppa resistenza in difesa.

Il peso di questa sconfitta e quello dell’infortunio

Una sconfitta in una lega come la NFL, dove contano soltanto le vittorie in chiave playoff è sempre una pessima notizia. Non occorre farne però un dramma. Miami ha iniziato bene e il mese di ottobre è abbordabile per la franchigia, in quanto non incontrerà avversari fuori dalla sua portata e avrà un solo scontro divisionale. Il fatto di aver giocato in tuesday night, tra l’altro, consente un riposo più lungo del normale, e dunque gli acciaccati come Howard avranno modo di rimettersi e, forse, si potrà anche togliere qualcuno dalla lista degli infortunati essendo trascorso l’intervallo delle quattro settimane, soglia minima di permanenza nell’elenco dei non convocabili.

In tale lista, il team spera di non dover inserire il QB, in quanto significherebbe dover automaticamente rinunciare a Tua per almeno un mese. Gli esami infatti stanno dando esiti positivi e, seppure coach McDaniel non abbia dato alcuna indicazione sul rientro del giocatore e abbia affermato di non volerlo fare in quanto i tempi di recupero dipenderanno soltanto da Tua, è chiaro che ci si augura di averlo a disposizione il prima possibile.

L’infortunio è una notizia ben più preoccupante della sconfitta, perché potrebbe essere davvero segnante per questa stagione in cui i Fins si stavano muovendo bene. Vedremo nei prossimi giorni quale sarà la strada che verrà presa con Tua, nel frattempo ci auguriamo che Teddy Bridgewater riesca a entrare in forma da subito, per essere già pronto nel – quasi scontato – caso in cui sarà lui il titolare contro i New York Jets in week 5.

 

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