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I Miami Dolphins ripartono con una W in rimonta
Buona la prima per i Miami Dolphins che, pur soffrendo, non falliscono al debutto e trionfano sui Jacksonville Jaguars.
Il season opener 2024 dei Miami Dolphins, di fronte al loro pubblico, è stata una partita difficile da seguire per un tifoso. Nei primi frangenti, i padroni di casa sono apparsi sottotono, addirittura arrugginiti, e gli avversari di giornata, i Jacksonville Jaguars, ne hanno approfittato per colpirli. Nel secondo tempo, però, la squadra si è unita e ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, come si suol dire. Ripercorriamo la sfida e contestualizziamola nell’attuale momento della franchigia.
Un brutto primo tempo
Nelle prime battute, i Fins sono soprattutto la loro difesa. Si mette in mostra, fin da subito, Calais Campbell, ma anche lui può poco contro un chirurgico Trevor Lawrence, che intesse un drive lungo 96 yards, gestito con alcuni passaggi precisi, specie quello per Gabriel Davis, un buon scramble e alcune illuminanti corse di Travis Etienne, che trova anche il TD dopo una penalità contro Jalen Ramsey. La risposta di Tua Tagovailoa è debole, seppure non inesistente dal momento che scambia bene con Jaylen Waddle e si mette in proprio, correndo sulle sue gambe. Quando però Mike McDaniel sceglie di giocarsi un quarto tentativo alla mano, si arriva al turnover on downs.
I Jags sono ben più tonici, lo dimostra Christian Kirk, che riceve per 30 yards, e anche il rookie da LSU, Brian Thomas, che realizza il primo TD della sua carriera da professionista. A quanto abbiamo visto in questa gara, questa lista potrebbe essere abbastanza lunga, quando si ritirerà. Jacksonville sul 14 a 0 sembra in pieno controllo, ma poi De’Von Achane risponde presente, da assoluto protagonista di un possesso in cui riceve e corre per il TD, grazie anche al contributo dei ricevitori Waddle e Tyreek Hill, che accorciano il campo. Prima del riposo lungo, gli ospiti trovano anche un FG lungo 53 yards, grazie alla gamba di Cam Little, il loro kicker matricola. L’intervallo arriva con il tabellone che segna 17 a 7 per i visitors. Molto sta però per cambiare e i Jags non segneranno più, in questa sfida.
Tutto cambia nella ripresa
Quando Tagovailoa trova Waddle per 63 yards arriva il primo segnale che l’aria è cambiata. Come ama ripetere McDaniel, dalle difficoltà sorgono le opportunità e, sebbene Travon Walker, con un grande sack sul numero 1 di Miami illuda del contrario, il momentum ora è tutto con i pinnati. Jevon Holland causa un fumble che i Fins ricoprono e il ringraziamento dell’attacco è un lancione per Hill: TD lungo 80 yards ed esultanza con le manette, riferito alla disavventura che ha visto il ricevitore coinvolto qualche ora prima della gara, quando alcuni agenti della polizia di Miami lo hanno ammanettato in seguito a una risposta colorita data a una multa per eccesso di velocità.
A questo punto la partita si fa più tattica, e le difese ricominciano a togliere fiato agli attacchi, come nel primo quarto. Nonostante non riescano più a entrare in meta, i Dolphins si affidano al loro kicker, Jason Sanders, per tre volte.
La prima sarà un buco nell’acqua: lo specialista calcerà infatti in maniera sbilenca un calcio piuttosto fattibile (per un professionista di questo livello, s’intende) lungo 42 yards. Fortunatamente, sarà in grado di rifarsi piazzandone prima uno per 37 e poi un secondo, allo scadere, della lunghezza di 52 yards. La vittoria arriverà dolcissima, con tripli zeri sul tabellone, e ciò la renderà ancora più entusiasmante.
Fins poco convincenti, ma non falliscono l’obiettivo principale
Le vibrazioni intorno a questa franchigia sono state rumorosissime in offseason (forse persino troppo), e chi si aspetti una passeggiata fino ai playoff farebbe meglio a ricredersi immediatamente: di fronte alle migliori difese di lega, Miami sarà più la squadra del primo tempo che quella del secondo, perché per ottenere quei fantastici big plays serve tempo. Una buona linea difensiva, però, il tempo non te lo lascia di certo. Ciò non toglie che i Dolphins abbiano già mostrato alcuni ottimi spunti, a cominciare dall’intesa di Tua con i suoi 2 ricevitori principali: in questa gara abbiamo visto una distribuzione di passaggi molto equilibrata tra Hill e Waddle, e ci auguriamo che si continui così fino gennaio, possibilmente febbraio. Un attacco con due bocche da fuoco come queste è molto più pericoloso di quello dell’anno scorso che giocava il 66% dei lanci sul numero 10. Certo, l’inizio di gara ci ha preoccupati ma non dimentichiamoci che siamo a inizio settembre. Questa offense deve limare alcune cose, ma non troppe.
La defense di Anthony Weaver, nuovo DC, e Calais Campbell, nuovo lineman, si è mostrata rocciosissima, e non ha subito alcun punto nel secondo tempo. Quegli stessi Jaguars che sembravano devastanti tra il primo e il secondo quarto, sono diventati docili gattini nella ripresa. Una nota di merito va riservata a Jaelan Phillips, rientrante da un brutto infortunio, che si è già dimostrato leader del front seven mettendo in continua difficoltà Lawrence e i suoi. È possibile che giochi un numero di snap limitati, in queste prime giornate, ma sicuramente saprà massimizzare le sue opportunità.
Tutti e tre i reparti sono entrati in partita lentamente, come un vecchio motore diesel. Si guardi alle vicissitudini che hanno coinvolto il K, Sanders. Il primo calcio lo ha sbagliato in maniera incredibile, dato il livello di affidabilità che lo ha caratterizzato nel corso della scorsa stagione, ma poi si è rifatto, piazzando il walkoff field goal che è valso la W per i Miami Dolphins.
Ecco, questa lettera è la cosa più importante che ci portiamo via dopo il debutto del team 2024. Iniziare 1-0 è una conferma del fatto che si stia lavorando bene. Sebbene si sia giocata una sola partita, abbiamo già una possibile pool di franchigie migliori di altre. Ora Miami dovrà dimostrare di poter stare accanto ai migliori, ribadendo la sua forza nell’anticipo di giovedì notte, contro i Buffalo Bills, ancora all’Hard Rock Stadium.
Crediti fotografici: Miami Herald.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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