Si chiude bene la stagione in casa dei Miami Dolphins, che affronteranno le ultime due sfide della loro regular season lontani dall’Hard Rock Stadium. Nella partita contro i San Francisco 49ers, che avevavno già appreso della loro eliminazione dalla postseason prima del kickoff, a causa dei risultati maturati nella early window di week 16, i padroni di casa, con ordine e orgoglio, acciuffano la W che li tiene ancora in corsa playoff, almeno per altri 7 giorni.
Due squadre simili, eppure diverse
Kyle Shanahan e Mike McDaniel hanno lavorato assieme a lungo, e hanno plasmato due squadre simili nei concetti di gioco, ma diverse nella loro applicazione concreta. Miami punta tutto sulla velocità e sui passaggi corto-medi, mentre San Fran ha un attacco colmo di superstars e non ha alcuna remora a inseguire big plays da highlight reel.
Il match inizia con due punt, in due drive nei quali si segnala solo la corsa da 12 yards di De’Von Achane, indicatrice di una partita dove il numero 28 di Miami sarà assoluto protagonista. I 9ers guadagnano un primo down con il ricevitore Jauan Jennings e poi Jordyn Brooks trova il sack su Brock Purdy, altro punt dei californiani. Un Achane in grande spolvero riceve altre tre volte, in una occasione per 20 yards, e dà modo a Jason Sanders di segnare un FG lungo 44 yards. I 49ers rispondono con Ricky Pearsall, il quale riceve per 21 yards; George Taylor, RB di giornata a causa dei numerosi in fortuni nel reparto; Deebo Samuel nella sua migliore uscita stagionale. Il WR/RB trova anche il TD, liberandosi bene di due difensori in seguito a un grande sack di Zach Sieler che non riesce a vanificare il possesso.
Tyreek Hill, Jonnu Smith e Malik Washington rispondono con un drive pieno di buone intenzioni ma chiuso soltanto con un calcio per 3 punti, della lunghezza di 38 yards. La risposta ospite è soffocata da un sack di Emmanuel Ogbah che apre la strada al drive chiuso da Hill con un corto TD. Tra le linee californiane si vede anche George Kittle, a preparare la strada per il FG di Jake Moody.
Il secondo tempo vede ancora Sanders piazzare un FG, poi Kyle Juszczyk guadagnare un primo e Kittle fare altrettanto, ma Moody, questa volta, non inquadra i pali. Per Miami, invece, Sanders si mantiene perfetto e fa poker, realizzando un FG lungo 33 yards. A questo punto i Dolphins sono padroni del campo perché hanno superiorità di punteggio ed esecuzione. Non forzando mai nulla, Tua Tagovailoa porta a termine ogni play e approfitta delle troppe bandiere gialle contro la difesa, dando modo al kicker di fare 5 su 5, con un altro FG lungo 48 yards. San Francisco potrebbe tenerla viva ma Purdy si fa intercettare da Kader Kohou e poi Achane la chiude con una corsa da 50 yards per il TD e il titolo di MVP di serata. I 49ers aspettano già la offseason mentre Miami non molla. Per giocare nel Super Wildcard Weekend dovrà vincere le due partite che restano e sperare in una combinazione favorevole dei risultati delle dirette avversarie.
Un bel passo avanti, ma al cospetto di una franchigia martoriata
Sconfiggere per 29 a 17 i vicecampioni del mondo in carica è un bel modo di chiudere la stagione in casa. È anche un ragionamento troppo semplicistico, però. Il torneo dei 9ers è stato disastroso. Vuoi per gli infortuni, vuoi per la leggenda metropolitana del Superbowl Hangover (cui personalmente non ho mai creduto, vedere Kansas City), vuoi per alcune partite interpretate male, e questa è una notizia, dallo stesso Shanahan, San Francisco non ha più nulla per cui giocare se non le statistiche. Specie se sei Purdy e stai cercando un rinnovo contrattuale.
Miami invece deve crederci. I dati delle Next Gen Stats di Amazon non le danno che il 7% di possibilità di raggiungere la postseason ma il calendario è agevole dal momento che i prossimi sfidanti si chiamano Cleveland Browns e New York Jets. Certo, poi resta da vedere che cosa faranno le concorrenti ma, comunque vada, la stagione si chiude su una buona nota. Do tre nomi: Jonnu Smith, Malik Washington e Zach Sieler. Il primo è stata un’acquisizione dall’indiscusso livello, che sta restituendo alla squadra con gli interessi su quanto previsto la scorsa estate; il secondo è un rookie certamente azzeccato e il terzo è ormai una garanzia di franchigia. Il futuro appare roseo con questi tre, De’Von Achane che è sempre più solido e Chop Robinson, altra matricola che aveva cominciato con più ombre che luci ma ora è un titolarissimo capace di mettere a segno un big play ogni partita. I Dolphins sono in ritardo sulla programmazione figlia dell’ingaggio di Hill e Jalen Ramsey ma stanno mettendo le fondamenta per una bella realtà. Comunque vada questa stagione, la prossima appare già promettente.
Crediti fotografici: The Press Democrat.