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Battle of Ohio: i Bengals superano i Browns 24-6

Con Burrow sempre protagonista e una difesa finalmente incisiva, i Bengals sconfiggono in casa i derelitti Browns.

Icon Sportswire

2-0. In questa stagione i Bengals hanno sconfitto i Browns entrambe le volte in cui le due compagini si sono scontrate. Dopo averlo fatto a Cleveland a fine ottobre, i Bengals hanno replicato a Cincinnati, trovando la loro seconda vittoria casalinga di questa stagione e portando il loro record a 7-8, in piega bagarre per provare a qualificarsi per i playoff. I Browns, ancora una volta incapaci di opporre un minino di resistenza, trovano la 12esima sconfitta stagionale e sembrano, ormai, non vedere l’ora che questa stagione finisca.

Burrow sempre protagonista

Se i Cincinnati Bengals sono arrivati a 2 gare dalla fine della Regular Season con poche possibilità di entrare ai playoff, sicuramente la colpa non può essere addossata a Joe Burrow e al suo attacco. Il QB dei Bengals sta vivendo un’altra grande stagione: 4229 yard guadagnate su lancio (1°), 39 touchdown lanciati (1°), 69% di lanci completi, 108.5 di rate. Dopo aver dovuto concludere anzitempo la scorsa annata a causa di infortunio al polso, Burrow si sta guadagnando a suon di prestazioni altisonanti il titolo di Comeback Player of The Year ed è entrato, con pieno diritto, nei discorsi inerenti il titolo di MVP e di Offensive Player of the Year (questi ultimi 2 premi è praticamente impossibile li possa vincere). Anche contro i Browns il QB dei padroni di casa ha sfoderato un’altra grandissima prestazione, dando sfoggio a tutte le sue qualità, nonostante fosse sempre sotto pressione (ma questa è ormai una costante): 23 lanci completati su 30, 252 yard guadagnate su lancio, 19 yard guadagnate su corsa, 3 touchdown. I Bengals hanno messo subito in chiaro le cose, andando all’intervallo lungo avanti 17-0: prima è arrivato il touchdown di Higgins (con una giocata super di Burrow), poi quello di Iosivas ed infine il field goal dalle 59 yard dell’ex Cade York (che si è rifatto dopo aver fallito un field goal nel primo quarto dalle 47 yard). Un primo tempo a senso unico che ha consentito ai Bengals di gestire gli ultimi 30 minuti di gioco, con l’ultimo touchdown, arrivato sull’asse Burrow-Chase, messo a segno a poco più di un minuto dalla fine della partita.
Tornando al discorso di cui sopra, se i Cincinnati Bengals sono arrivati a 2 gare dalla fine della Regular Season con poche speranze di playoff, la colpa può essere addossata alla difesa, punto debole in questa stagione della squadra del Southwest Ohio: quella di domenica è stata solamente la seconda volta quest’anno che gli avversari dei Bengals hanno segnato meno di 10 punti e solo la terza che hanno segnato meno di 15 punti. Contro i Browns, per la seconda volta in stagione, la difesa dei Bengals ha alzato il livello e l’ha tenuto costantemente alto per tutta la partita: Cleveland ha chiuso la prima mezzora di gioco con 4 punt e un fumble (quasi sulla linea dell’end zone) e nella seconda parte, dopo il touchdown del momentaneo 17-6, Thompson-Robinson è stato intercettato 2 volte in 2 drive consecutivi, prima da Battle e poi da Stone. A ciò, poi, bisogna aggiungere i 5 sack comminati al povero QB dei Browns, con Jenkins Jr. protagonista (2 sack). Finalmente, quindi, una partita e una vittoria convincente in tutte le varie fasi di gioco per i Bengals. Ma solamente continuando così anche contro i Broncos e gli Steelers, i ragazzi di coach Taylor potranno sperare in un miracolo e qualificarsi ai playoff.

I soliti Browns

I soliti Browns. Non esiste altro modo per sintetizzare la partita disputata da Cleveland a Cincinnati. Un’altra brutta partita, con l’esperimento di eleggere Thompson-Robinson titolare e panchinare Winston che è fallito miseramente. E non tanto per i 2 intercetti di cui sopra, ma per il fatto che DTR non è riuscito a mettere in crisi una difesa, quella dei Bengals, che non ha dato prova di grande solidità in questa stagione. Il QB dei Browns non ha dato mai la sensazione di poter realmente far male agli avversari (al di là del buonissimo primo drive dell’incontro finito, però, con il fumble di Foreman ad un passo dal touchdown), non connettendosi quasi mai con Jeudy (il miglior WR in roster, numeri alla mano) e correndo per il campo per quasi tutta la partita. Sicuramente il problema non è stato solamente lui (anche il game plan ha lasciato perplessi), però Thompson-Robinson non ha dato mai, in questa stagione, l’impressione di poter essere un QB1 di una franchigia di NFL.
La difesa dei Browns, invece, è andata a fasi alterne: dopo i primi 2 quarti di gioco in cui ha subìto l’attacco avversario, è riuscita a contenere Burrow&co. nella seconda parte di gara ma, come sempre, senza un attacco in grado di capitalizzare ciò, passa tutto in secondo piano. L’unica cosa che non passa in secondo piano è l’ulteriore traguardo raggiunto da Myles Garrett: con il sack messo a segno nel secondo quarto, il DE dei Browns è arrivato a 100 sack messi a segno in carriera (alla soglia dei 29 anni) e per la quinta stagione consecutiva ha totalizzato 12 sack. Un grande traguardo per lui, una magra consolazione per i Browns e per i tifosi. Ma, come detto, ormai mancano solamente 2 partite alla fine della stagione: per i tifosi dei Browns lo strazio sta per finire. Poi, ovviamente, bisognerà capire e decifrare cosa fare in off season.

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