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Aaron Rodgers si prende la scena: recap di Miami Dolphins@New York Jets

Aaron Rodgers e i suoi New York Jets sconfiggono i Miami Dolphins nell’ultima stagionale. La Gang Green chiude con un trionfo.


Non c’è stato nulla da fare.

Le ultime flebili speranze dei Miami Dolphins di agganciare il treno playoff si sono dissolte in week 18, in occasione della sconfitta contro i New York Jets che è valsa il record finale di 8-9 e, dunque, l’esclusione dalla postseason. Nella sfida, gli ospiti del Sud della Florida non hanno fatto una gran figura, commettendo ben 4 turnovers che alla fine sono costati cari, nell’economia di un match conclusosi sul 32 a 20 per i padroni di casa. Le motivazioni di questa debacle sono forse imputabili anche al parallelo trionfo (mai in discussione) dei Denver Broncos, che hanno avuto vita facile contro dei Kansas City Chiefs che, comprensibilmente, hanno tenuto sulla sideline Patrick Mahomes e pressoché tutti gli altri titolari, dal momento che avevano già la certezza di essere il seed numero 1 della AFC. Il vero motivo del successo di New York, però, è stato il loro QB, quell’Aaron Rodgers che chiudeva due stagioni amarissime nella Grande Mela (oltre che, forse, la sua carriera da professionista) e desiderava farlo con una performance memorabile. Così è stato e, pur nella delusione della sconfitta, occorre riconoscere onore al merito di uno dei migliori di sempre sul gridiron.

Partita poco divertente ma farcita di nostalgia, per i fan di Rodgers

Agli albori della sfida nulla lasciava presagire che Rodgers avrebbe avuto una serata memorabile. Dopo il punt di Miami, infatti, quando il veterano prende possesso dell’attacco impiega un solo play per farsi intercettare da Tyler Dodson, bravo a sfruttare un fortunoso rimpallo. L’episodio incide sul morale dei padroni di casa che, per l’intero primo quarto, subiscono le iniziative, comunque mai troppo brillanti, di Tyler Huntley e della offense di Miami, trainata principalmente da De’Von Achane, con qualche flash di Jaylen Waddle e Malik Washington. Jason Sanders porta i suoi in vantaggio con due FG efficaci, così da allungare la sua striscia di realizzazioni consecutive che era già la migliore tra quelle attive per i kicker all’inizio della sfida che stiamo raccontando. Il totale è ora di 27 gol consecutivi per lui. Poi però, come un vecchio motore a diesel, Rodgers si tranquillizza, acquisisce fiducia e inizia a tirare frecce verso tutti i suoi compagni di reparto.

Davante Adams, Allen Lazard e Garrett Wilson mettono in moto l’attacco di casa, che giunge in end zone grazie al TE Tyler Conklin, autore del primo TD di serata. La realizzazione è la numero 500 nella straordinaria carriera del QB, che diventa così il quinto di sempre a superare tale importante soglia numerica. Alla fine della sfida, il suo totale sarà di 503, grazie a due connessioni con i compagni di una carriera, Adams e Lazard, nonché a una con un giovane rampante, come il RB Breece Hall, il quale sembra avere un brillante futuro di fronte a sé.

Dall’altra parte, Miami vedrà all’opera i suoi due migliori contributori in stagione, Achane e Jonnu Smith, che realizzeranno un TD ciascuno, ma dovrà poi rassegnarsi all’esperienza dell’ex timoniere di Green Bay, cinico e preciso, capace di restituire il sorriso ai suoi tifosi al termine di una stagione che non sarà certo ricordata a lungo dalle parti di New York. Quando il cronometro raggiungerà il doppio zero nel derby tra deluse, saranno i padroni di casa a uscire con una W utile a fare morale, prima di aprire una offseason che potrebbe portare importanti cambiamenti.

Il futuro dei Miami Dolphins

Guardare avanti con ottimismo, dalle parti di Miami, non è semplice.

Nel giro di pochi minuti dopo il termine della partita con i Jets, il presidente Stephen Ross ha pubblicato un comunicato ufficiale nel quale rinnovava la fiducia al GM Chris Grier e all’head coach Mike McDaniel, i due principali responsabili dell’esito di questa stagione. Il primo è infatti quello che non ha rafforzato la linea offensiva, non ha inseguito un backup QB affidabile, nonostante la nota storia di infortuni di Tua Tagovailoa, e ha offerto un contratto impegnativo a Odell Beckham per poi tagliarlo a metà stagione. Nel mentre, ha lasciato partire giocatori come Andrew Van Ginkel e Christian Wilkins, i quali stanno facendo sfracelli nelle nuove squadre, dove si è scelto di pagarli come meritavano. Il secondo è quello che non è riuscito a disciplinare la propria rosa, troppo fallosa per l’intera stagione, e ha puntato colpevolmente tardi sul gioco di corse di Achane, Raheem Mostert e il troppo trascurato Jaylen Wright.

Mentre la dirigenza pubblicava questo messaggio, Tyreek Hill, uno dei capitani della franchigia, annunciava ai media di ritenere conclusa la sua esperienza a Miami, motivando questa affermazione con il fatto che desidera pensare al miglior prosieguo possibile della sua carriera e non può farlo in un ambiente dove non si raggiungono i playoff.

Inutile dire che molti tifosi si aspettavano decisioni diverse da parte della dirigenza (che, naturalmente, non può nulla se il giocatore che hai pagato 120 milioni di dollari negli ultimi tre anni sceglie di andarsene altrove ma ha tutto il potere necessario per gestire il front office e lo staff tecnico) visto che questa franchigia non vince una partita ai playoff da 25 anni e continua a restare perennemente a metà classifica, senza mai fare quel passo avanti che si promette in offseason ma poi non si concretizza mai. Se il WR1 uscisse si potrebbe inserire Waddle in quello slot, cercando altri contributori in offseason o al draft. Per quanto riguarda la difesa, reparto che è stato solido e concreto per ampi tratti della stagione, innanzitutto ci sarà da vedere se il coordinatore, Anthony Weaver, resterà a disposizione o se accetterà un ruolo (magari da capo allenatore) con altre franchigie. Dopodichè, bisognerà sostituire validamente Calais Campbell, che probabilmente sceglierà di ritirarsi. Di lavoro da fare ce n’è parecchio, soprattutto perché occorre colmare le lacune create durante la scorsa offseason, che hanno comportato le difficoltà di questi mesi. Qualora non si riuscisse a farlo, di nuovo, sarebbe ancor più difficile tenere sotto contratto i due demiurghi.

Crediti fotografici: Jets Wire – USA Today

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