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Toledo Bowl: i Guelfi spazzano via i Dolphins nel deserto del Glass Bowl
I Guelfi Firenze si aggiudicano l’Italian Bowl 2025 battendo 49-14 i Dolphins Ancona, ma l’esperimento Glass Bowl rimane deficitario.

Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?
Il grande Battisti ci scuserà per aver preso in prestito la citazione della sua canzone “Ancora tu”, ma dopo quanto visto nel 2023 tra Panthers Parma e Guelfi Firenze, speravamo sentitamente di non dover più assistere ad un Italian Bowl giocato nel deserto di uno stadio americano.
Come cita David Briggs sulle pagine del Toledo Blade (no, non è il Corriere della Sera), nel suo editoriale, “Chiamiamolo pure “Italian Bowl a Toledo – Parte II”: una novità. Un sogno febbrile. Un meme da football americano. Ma non confondete lo spettacolo con un evento secondario.” (https://www.toledoblade.com/sports/pro/2025/06/28/briggs-say-what-you-will-about-italian-bowl-winning-toledo-dream-visitors/stories/20250628120), che senso ha giocare una finale sportiva italiana a 7000 km di distanza dall’Italia?
Secondo Briggs il motivo è dare ai giocatori italiani un “premio”, facendogli assaporare il vero football vivendo per una settimana in una struttura NCAA.
Un premio… ok ci può stare, ma ai tesserati italiani del football americano, e ai pochi (forse) tifosi al seguito, interessa di più che un centinaio di persone (tra squadre, staff e dirigenti federali) si godano una settimana pagata negli USA, o che il loro sport sia promosso e visto da chi lo segue tutto l’anno?
È tutta qui la differenza tra l’idea “romantica” di David Briggs e il compito di una federazione sportiva, per lui è lecito che ci sia un premio ai finalisti, ma per il CONI, l’obiettivo principale di una federazione sportiva nazionale è promuovere, organizzare e disciplinare uno sport specifico a livello nazionale.
Cosa ha guadagnato il football italiano dopo l’Italian Bowl 2023 tra Panthers e Guelfi?
Cosa guadagnerà il football italiano dopo l’Italian Bowl 2024 tra Guelfi e Dolphins?
Il nostro pensiero (ma probabilmente il pensiero della maggior parte degli appassionati di football americano ITALIANO) è che il guadagno sia ZERO.
Perché zero?
Perché in due edizioni di Italian Bowl a Toledo (OHIO – USA), forse sommati con un po’ di creatività ci saranno stati 4000 spettatori in uno stadio da quasi 40.000 posti.
Perché nel 2023 le stime parlarono di 2500 spettatori presenti, ergo, nel 2025 è meglio che non diciamo quanti saranno stati.
Perché ci siamo lamentati dei 1300 spettatori (forse) dell’edizione 2008 tra Lions Bergamo e Giants Bolzano (tra l’altro bellissima partita), che si giocò a San Giovanni in Marignano, paesello di 9500 abitanti in provincia di Rimini, che Cetto Laqualunque direbbe “ma è legale giocare un Superbowl a San Giovanni in Marignano?” (si ai tempi si chiamava ancora Superbowl Italiano….). Ma almeno eravamo in Italia, sulla riviera romagnola, gita fuori porta a portata un po’ di tutti, partita e poi mare!
Insomma, diciamo che se nel 2023 tutti accolsero con scetticismo la scelta di giocare la finale negli USA, dopo i risultati deludenti, forse si poteva dire “ok ci abbiamo provato, basta così” e invece no, sbagliare è lecito ma perseverare è diabolico, dice una vecchia locuzione latina.
La partita: Guelfi travolgenti, Dolphins in alto mare
Passiamo ora al lato tecnico dell’evento, la partita, vinta in modo fin troppo agevole dai Guelfi Firenze, al loro secondo titolo.
Guelfi decisamente superiori ai Dolphins, che forse pagano l’emozione di arrivare in finale, era dal 2004 infatti, che i Dolphins non arrivavano all’atto finale del campionato italiano.
Firenze con un perentorio 49-14 senza se e senza ma, riscatta la sconfitta del 2023 subita contro i Panthers Parma per 29-13, ed ha in Andrea Fimiani il suo xFactor vincente. Il quarterback lombardo (di nascita) chiude la partita con 24 completi su 33 per 310 yards e 4 touchdown pass, oltre a 147 yards di corse personali e 3 touchdown run e stravince la sfida con il quarterback di Ancona, l’americano Blake Eaton.
La partita in se è stata forse più deludente del pubblico presente allo stadio, più che altro perché messa troppo presto nel congelatore, con Fimiani che ha aperto le segnature con una corsa da 10 yards in touchdown, poi ha servito Giacomo Mibelli per un touchdown da 11 yards nel primo quarto, e non soddisfatto, nel secondo quarto ha trovato Stefano Bartoccioni per un touchdown da 12 yards e ha segnato ancora su corsa personale da una yard al quarto down. Praticamente si va all’intervallo sul 28-0, con i Dolphins che non danno segni di vita, e nel terzo quarto di gioco la situazione precipita proprio, con un altro tdpass per Cosimo Casati e uno da 50 yards per Frankie Stola, portando Firenze avanti 42-0.
I Dolphins hanno una timida reazione solo nel 4° quarto, quando Eaton trova Matteo Dazzani per un touchdown da 19 yards su un 4° & 10, e nel finale di partita con un passaggio da 35 yards per Antonio Nocera, ovviamente in mezzo tra le due segnature di Ancona è arrivato l’ennesimo touchdwn su corsa di Fimiani per 6 yards.
Ovvio l’entusiasmo della squadra toscana che si iscrive nell’esclusivo club dei team italiani che hanno conquistato il titolo con una “perfect season” (12-0), grazie anche ad una offensive line di altissimo livello.
Altro da dire? Beh potremmo parlare del pessimo servizio di streaming, che sarebbe stato indecente anche se gratuito, invece era a pagamento. Ma forse è meglio fermarci qui, sperando che in futuro la federazione pensi più al contenuto che alla forma, e capisca che l’Italian Bowl deve essere giocato in Italia, in impianti degni (ce ne sono un po’, se serve un suggerimento…) e magari con una decente copertura mediatica, per far arrivare allo stadio non solo amici e parenti ma anche appassionati di football, che anche se non sembra, nella penisola ce ne sono veramente tanti.
Articolo realizzato da Marco Balsa, Luca Chiesi e con il supporto di tutta la Redazione di Touchdown Magazine.
Autore: Redazione
Data di pubblicazione:
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