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I Crusaders pensano al futuro

E arrivò pure il giorno in cui l’armatura dei senior venne riconsegnata alla società. Appuntamento che si perpetua anno dopo anno, ma che in quest’ultima stagione è giunto abbondantemente in anticipo. Il materiale da combattimento sarà successivamente “girato” ai giovani dell’under 18 nella speranza che ne facciano un uso più consapevole rispetto ai “big”. Nel […]


E arrivò pure il giorno in cui l’armatura dei senior venne riconsegnata alla società. Appuntamento che si perpetua anno dopo anno, ma che in quest’ultima stagione è giunto abbondantemente in anticipo. Il materiale da combattimento sarà successivamente “girato” ai giovani dell’under 18 nella speranza che ne facciano un uso più consapevole rispetto ai “big”. Nel momento del commiato il coaching staff ha colto l’occasione per ribadire i soliti concetti la cui non osservanza ha sancito il bilancio in “rosso” dei Crusaders nel campionato nazionale Arena Football 2009. Tre sconfitte, una vittoria, 53 punti fatti, 96 subiti: numeri da dimenticare subito per trovare subito un’alternativa alla crisi. L’head coach Giacomo Clarkson, al 105% confermato alla guida dei cagliaritani, ribadirà alla società la sua filosofia, nella speranza che venga supportato in tutto e per tutto. “I risultati sono quelli – ha ripetuto mestamente il tecnico – però si può lavorare per l’anno prossimo, abbiamo capito dove si è sbagliato”.

Ci dica, siamo curiosi..

Dobbiamo curare maggiormente la preparazione fisica, anche a questi livelli bassi, a parità di talento, vincono i più forti fisicamente.

Un ritornello già sentito, ma non ascoltato

Vabbè, ricordiamoci che il football è prima di tutto uno sport, non ti adiri, ti rimane solo l’amaro in bocca, di sicuro si doveva fare meglio.

C’è la magra consolazione che Daemons e Puma abbiano superato brillantemente la prima prova dei play off

Si, ho saputo. Mi fa piacere per loro, ma ad essere sincero una volta che non giocano i Crusaders, degli altri non mi interesso, mi piace seguire quello che facciamo noi.

Ha ancora sul groppone la vendemmia di Vimodrone

Le sfide con i Puma avremmo dovuto giocarcele diversamente. Però rispetto al 49 a 6 abbiamo fatto un passo in avanti, anche se loro hanno meritato di vincere a San Sperate.

Da dove ricomincerete?

Di sicuro dovremmo lavorare più degli altri per poter raggiungere livelli d’eccellenza. Siamo troppo leggeri, il non poter disputare amichevoli ci condiziona pesantemente, così anche i più esperti perdono l’abitudine al gioco.

Per non parlare dei neofiti

Per loro il discorso è ancor più difficile. In certi ruoli, tipo i linebacker, è indispensabile farsi le ossa, chi gioca poco ne risente parecchio.

Ma insomma, ci rivela l’essenza del suo futuro metodo di allenamento?

La chiamo la filosofia del duro lavoro. E’ vero, nessuno dei giocatori viene pagato, non puoi sacrificarti più di tanto, però è anche vero che non sei obbligato.

Quindi?

Ci dobbiamo interrogare se si deve giocare per puro diletto o per vincere. Nel primo caso non ambirai mai all’eccellenza, nel secondo caso ti recherai in palestra spontaneamente, non devo portarti io con le forze. A parte che non ho mai concepito il football come gioco e risate. Per questo tipo di uscite consiglio il calcetto.

Farete qualcosa durante l’estate?

L’ideale sarebbe allenarsi come le squadre vere, ovvero con l’off season, il fuori stagione.

In sostanza chi ama davvero questo sport non avrà bisogno di raccomandazioni

Sicuramente. Se ci tieni lavori con piacere. I miei giocatori dovranno decidere se far parte di una squadra amatoriale, o di una squadra un po’ meno amatoriale: giocare o vincere.

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