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Che stagione, Cleveland Browns!

Complimenti alla franchigia di Cleveland che ha impressionato tutta la stagione, guadagnandosi dei meritati playoff e candidandosi a un brillante futuro.


La loro storia è quella della Cenerentola della NFL, o perlomeno della AFC. I Cleveland Browns di coach Kevin Stefanski hanno finalmente soddisfatto i loro tifosi, e stupito molti appassionati di football che non sono loro supporters, durante questa stagione che si avvia al tramonto.

Erano 18 anni che una delle più storiche franchigie della lega non si presentava in postseason. 18 anni nei quali i Browns sono stati più volte la barzelletta della lega. Negli ultimi due decenni, infatti, a Cleveland hanno messo assieme selezioni al draft imbarazzanti; stagioni con meno di due vittorie e addirittura una da 0 – 16. Mai la franchigia è apparsa in grado di poter cambiare le proprie fortune. Mai prima di quest’anno, naturalmente.

Un anno da ricordare

Certamente, dalle parti del Lago Erie speravano di poter escludere dai playoff gli attuali campioni del mondo, nel divisional round, mettendo assieme la maggiore rimonta nella storia della franchigia, durante la postseason. Sarebbe stato questo il caso, qualora i Browns avessero vinto la loro sfida contro i Kansas City Chiefs, nel quarto quarto del secondo turno dei playoff. Non è però andata così, vuoi per il talento di Patrick Mahomes, vuoi per le strategie di coach Andy Reid, quando il QB titolare ha dovuto abbandonare la sfida a causa di un trauma cranico che lo mette in dubbio per la finale di conference. Ciò non toglie che il 2020 sia stato un anno da ricordare per tutto l’ambiente.

“È un peccato. Così tante persone hanno sacrificato così tanto nel corso di questa stagione, nel processo che ci ha portato dove siamo arrivati in questo anno così strano e nel superamento di tutte le asperità che abbiamo incontrato.” Ha raccontato ai media locali Baker Mayfield, al termine della partita contro KC. “Dobbiamo però guardare agli aspetti positivi, stiamo impostando dei nuovi standard da queste parti. Dicevamo tutti la stessa cosa negli spogliatoi: torneremo.”

“Tutti hanno visto che squadra siamo. Abbiamo dimostrato che possiamo giocare nell’AFC Championship Game, c’è mancato soltanto un play per arrivarci. Sono riusciti a farlo loro e noi no ma non importa, sono contento delle nostre possibilità per l’anno prossimo. Molti dei nostri ragazzi sono giovani e saranno qui anche nel 2021.” È il pensiero di Myles Garrett, il defensive end superstar.

Baker Mayfield #6 e Myles Garrett #95 esultano dopo la vittoria sui Pittsburgh Steelers all’Heinz Field il 10 gennaio 2021. Foto: Justin K. Aller/Getty Images

Le due prime scelte più azzeccate dei Browns recenti sono sulla stessa linea di pensiero. I loro ragionamenti sono giusti e hanno ragione di essere ottimisti. In fin dei conti hanno appena interrotto la più lunga astinenza da playoff nella NFL, poi hanno vinto il loro primo match di playoff dal 1994 e lo hanno fatto in grande stile, dominando gli arcirivali di Pittsburgh, contro i quali avevano perso le ultime 17 sfide di fila, in Pennsylvania. Poi hanno perso, certo, ma contro i Chiefs. La sconfitta si può accettare se te la recapitano i più forti.

Un futuro promettente

Finalmente a Cleveland hanno trovato un capo allenatore affidabile ed un QB sul quale si può contare. Dopo anni di esperimenti andati male, di azzardi che non hanno mai pagato, di giocatori che preferivano tirare cocaina piuttosto che giocare a football, ora sembra davvero si sia raggiunta la fine del tunnel, e la proverbiale luce di cui sempre si parla quando si attraversano brutti periodi. Dal 1999, quando sono rientrati nella NFL, fino alla selezione di Baker Mayfield durante il draft 2018, i Browns hanno avuto 29 differenti QB titolari e 11 capi allenatori. Tre di questi coach si sono alternati durante i primi due anni del QB ex Oklahoma Sooners nella lega. Tutto pare essere cambiato grazie a Stefanski, al debutto nel ruolo, il quale potrebbe anche essere premiato tra un paio di settimane come allenatore dell’anno dati questi risultati.

Mayfield ha beneficiato moltissimo delle tattiche del nuovo allenatore e ha lavato via ogni dubbio che persisteva sul fatto di essere proprio lui la risposta come franchise QB per i Browns. Il numero 6 ha chiuso la stagione nella top 10 dei suoi pari ruolo per rating e ha giocato in maniera molto fluida anche in postseason. Sostanzialmente, da quando il ricevitore 1, Odell Beckham Jr., si è infortunato in week 7, Mayfield si è caricato l’attacco sulle spalle lanciando 20 TD a fronte di due soli intercetti, playoff inclusi. Naturalmente, il suo ottimo backfield e il signor Jarvis Landry lo hanno molto coadiuvato ma è chiaro chi sia il volto della offense a Cleveland.

Sono pochissimi i dubbi sul fatto che il GM Browns, Andrew Berry, eserciterà l’opzione per il quinto anno sul contratto da matricola del QB – il quale, al solito, ha una durata di 4 anni. Ed è probabile che, non appena avrà sistemato Garrett con un accordo di lunga durata, si attrezzi per fare lo stesso anche con Mayfield. Anche Berry, infatti, si è detto più che soddisfatto del 2020 dei suoi ragazzi. Oltre a loro due, sarà importante trattenere anche il RB Nick Chubb e il CB Denzel Ward. Ambedue possono essere estesi già nella prossima offseason.

Head coach Kevin Stefanski nella sfida contro i Baltimore Ravens all’M&T Bank Stadium. L’allenatore ha dato un’identità vincente ai Browns. Foto:Tommy Gilligan/ USA TODAY Sports

Il reparto offensivo di Cleveland si è classificato sesto in total offense e, verosimilmente, sarà riconfermato in blocco per la prossima stagione. L’unico dubbio potrebbe riguardare Beckham, vittima di un serio infortunio e bizzoso di carattere. La difesa richiede invece qualche rinforzo, poiché più di una volta si è trovata in difficoltà quest’anno. Occorrerà vedere se Berry e il suo staff si accontenteranno di attendere i rientri di Greedy Williams (CB) e Grant Delpit (S) o se faranno anche altre mosse rilevanti in offseason.  In fin dei conti, i Browns hanno oltre 20 milioni di cap space, se saranno confermate le stime – al ribasso rispetto agli ultimi anni – già rese note per il 2021. Al draft di aprile, il quale tra l’altro sarà proprio a Cleveland, hanno la ventiseiesima scelta.

“Riteniamo di aver posto delle ottime basi con il nostro nucleo di giovani. Approcciando la offseason ci concentreremo sul consolidamento di queste fondamenta e, in seconda battuta, su un loro potenziamento.” Ha detto un raggiante Andrew Berry ai cronisti che seguono la franchigia. Inutile dire che i Browns andranno seguiti da molto vicino, nei prossimi mesi.

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