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I Kansas City Chiefs concedono il bis: sarà ancora Super Bowl
Al termine di una finale di AFC dominata, i Chiefs staccano il biglietto per Tampa Bay. Onore comunque ai Buffalo Bills per la loro grande stagione
Per il terzo anno consecutivo, i Kansas City Chiefs sono i protagonisti della finale di conference per la AFC. Due anni fa la persero; l’anno scorso vinsero e poi replicarono al Super Bowl di Miami; quest’anno si trovano, per il momento, a metà strada. La corona della American Football Conference è ancora la loro, il biglietto per la Florida – con destinazione Tampa questa volta – è pronto per essere vidimato, resta da vincere la partita più importante di tutte. Se ce la faranno lo sapremo in un paio di settimane; intanto gli altri obiettivi sono tutti stati raggiunti, senza neppure scomporsi troppo.
Ha vinto il migliore
In finale di conference, per la AFC, si sono affrontate la garanzia Kansas City e la novità Buffalo. I Bills, guidati dal dinamico duo Josh Allen – Stefon Diggs hanno provato a tener testa ai campioni in carica ma non vi sono riusciti.
Eppure sono stati proprio gli ospiti a partire meglio: il primo possesso lo hanno chiuso andando a punti, i 3 del field goal di Tyler Bass. Il kicker ha realizzato da 51 yards. Buffalo poi trova anche il TD, a seguito di un errore di Mecole Hardman sul ritorno da punt, che diventa un brutto fumble capace di far ripartire Allen dalle 3 offensive, trovando facilmente il suo TE, Dawson Knox. Poi però Kansas City si rianima, forse decide che ha concesso abbastanza vantaggio ai Bills e inizia a fare sul serio. Dapprima lo stesso Hardman, poi Darrel Williams e Clyde Edwards – Helaire, tutti trovano gloria e 6 punti, che diventano 7 perché viene sempre realizzato anche il punto addizionale dal kicker.
A cavallo della fine del primo tempo, i due kicker Bass e Harrison Butker si scambiano FG e il punteggio di 24 a 12 di inizio terzo quarto, di fatto, è quello che conduce al risultato finale. Nel terzo quarto Bass segnerà un terzo FG mentre Travis Kelce allungherà con un TD il vantaggio dei padroni di casa. Prima del termine del periodo di gioco, l’intercetto di Allen, di fatto, chiude la partita.
Il quarto quarto è garbage time: c’è un altro TD di Kelce ad aprire le danze prima che due segnature – TD di Isaiah McKenzie e FG – di Buffalo arrotondino i numeri sul tabellone. Alla fine sarà 38 a 24 per dei Chiefs che sono stati sempre agevolmente in controllo, se facciamo eccezione per i primissimi minuti della sfida. Indubbiamente va avanti la squadra migliore, quella che partiva favorita e come tale giungerà anche a Tampa Bay, nonostante si troverà di fronte ai padroni di casa. Già, perché, per la prima volta in 55 anni, una franchigia disputerà la partita delle partite nel proprio stadio.
Costruiti per vincere
Che grande squadra è Kansas City. Tutti conosciamo Pat Mahomes, QB superstar e meritatamente volto della NFL, in grado di far tutto quel che è richiesto ai migliori nella posizione. Sa improvvisare, è preciso, sa affidarsi alle proprie gambe quando non vede compagni liberi, insomma, è capace di fare ogni cosa gli venga richiesta o dettata dalla situazione. Al suo fianco ha due skill players totali, come Travis Kelce – TE che sta ridefinendo il ruolo insieme ad altri suoi esimi colleghi – il quale ha realizzato 2 TD per incorniciare una prestazione da 13 ricezioni per 118 yards; oppure Tyreek Hill – ricevitore velocissimo e ultracompleto – che non ha segnato punti in questa gara ma ha totalizzato 172 yards in 9 passaggi che ha ricevuto. Non è certo una notizia il fatto che i Chiefs siano esplosivi in attacco. Il playbook era ricco di lanci brevi, o al massimo medi, per imbrigliare un’attenta difesa di Buffalo sul profondo ma Hill – soprattutto, seppur non solo – li ha trasformati puntualmente in guadagni di 20 yards abbondanti, spesso anche di più. Grande Mahomes naturalmente però quanto aiuta avere compagni come questi?
Quello che invece forse non ci saremmo aspettati, conoscendo KC, è una difesa così organizzata ed efficace. La defense di casa non solo ha azzerato il running game ospite (Josh Allen è quello che ha corso di più tra i suoi, guadagnando 88 yards in 7 tentativi) come molte altre squadre avevano fatto in stagione, bensì ha reso Diggs un’arma spuntata, togliendolo sempre dalle azioni pericolose. Durante l’intero campionato la connessione tra Allen e il suo WR giunto da Minnesota era stato il segreto di Pulcinella di una offense che vale 50 TD, con più segnature da 6 che punt calciati nelle 17 settimane di NFL regular season.
Andy Reid e il suo staff hanno fatto impallidire Sean McDermott e i suoi assistenti, con il capo allenatore di Buffalo che forse si è fatto intimorire. Da un coach aggressivo come lui, infatti, ci si attendono chiamate alla mano in situazioni di quarto tentativo e corto, nell’ultima metacampo offensiva. In questa importantissima sfida, invece, McDermott si è troppo spesso accontentato dei 3 punti, fallendo in quello che doveva essere il suo principale obiettivo: non far scappare i Chiefs. Chissà se con il senno di poi quel quarto down sulle 2 – o giù di lì – yards offensive, lo giocherebbe invece di andare al field goal. Ci sono alcuni coach che allenano per vincere; altri che lo fanno per non perdere e altri ancora che allenano per non subire blowout, ovvero non perdere in maniera troppo netta. Va da sé che solo una di queste tre tipologie di capo allenatore può avere successo nei playoff e McDermott deve diventarlo.
Il bicchiere è mezzo pieno
Indipendentemente da questa amara sconfitta contro i più forti, comunque, va reso onore alla grande stagione dei Bills. Dalle parti di Western New York hanno azzeccato ogni mossa negli ultimi anni, riuscendo a costruire una franchigia che sta di diritto tra le migliori 4 di lega ed è seconda in AFC solo perché davanti ha quei mostri di cui abbiamo scritto sopra. Il futuro appare raggiante per l’ambiente e la Bills Mafia. Allen e Diggs hanno polverizzato quasi ogni record di franchigia nelle loro rispettive posizioni, Cole Beasley e John Brown sono sempre concreti ed efficaci e la difesa, compatta, è ottimo complemento ad un attacco esplosivo, divertentissimo da vedere. Certamente manca qualcosa a livello di corsa; Devin Singletary e Zack Moss hanno fatto pochino e probabilmente arriverà qualche rinforzo al reparto, nella offseason che per Buffalo è appena iniziata. Nella loro division, la AFC East, i Bills hanno il miglior QB e il miglior WR, dunque facilmente la domineranno nell’immediato futuro. Nonostante la grande stagione, non possiamo dire lo stesso per McDermott, vuoi per quelle imprecisioni sottolineate – leggerezze d’accordo, però si tratta di una semifinale Super Bowl – vuoi perché si trova in division con Bill Belichick e due emergenti davvero intriganti come Brian Flores e l’esordiente Robert Saleh. Anche se non fosse il migliore tra i quattro colleghi nella sua stessa divisione, il 47enne ex bancario è comunque un ottimo head coach, senza ombra di dubbio.
Durante il processo di autovalutazione che ogni franchigia intraprende al termine della stagione, a Buffalo avranno ben poco da recriminare. Brandon Beane, general manager per i Bills, ha una squadra pronta per vincere; deve ora trovare il modo di battere Kansas City. Ha una offseason e un draft per farlo e, al momento, sembra davvero che a Buffalo abbiano più da perdere che da guadagnare, approcciando la stagione 2021.
La sfida per il titolo AFC, meno combattuta dello scontro tra titani andato in scena nell’altra conference, ha sicuramente appagato l’occhio di ogni amante del football d’attacco. Mahomes e sua maestà Tom Brady promettono un grandioso spettacolo per il Super Bowl LV da Tampa Bay. Già non vediamo l’ora.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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