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Primo sorriso per i Dolphins

Il debutto casalingo degli Energy Building Dolphins Ancona finisce con i dorici festanti al centro del campo e il pubblico, che ha gremito la tribuna principale del Dorico, che applaude i propri beniamini. Il risultato finale recita 26-14 sui Marines Lazio e se la difesa continua sul solco tracciato nelle prime due uscite, è finalmente […]


Il debutto casalingo degli Energy Building Dolphins Ancona finisce con i dorici festanti al centro del campo e il pubblico, che ha gremito la tribuna principale del Dorico, che applaude i propri beniamini. Il risultato finale recita 26-14 sui Marines Lazio e se la difesa continua sul solco tracciato nelle prime due uscite, è finalmente l’attacco che batte un colpo portando avanti dei bei drive lunghi e produttivi: Pentello coinvolge tutti e trova sempre il modo per mandare a vuoto i tentativi della linea avversaria di braccarlo, guadagnando sempre quel secondo in più per far liberare qualcuno in profondità. Il primo quarto si concludeva senza segnature, ma se il buongiorno si vede dal mattino, il QB degli ospiti Anthony James Gardner deve aver capito sin da subito che sarebbe stata una serata piuttosto dolorosa per lui: nella primissima azione della partita viene placcato da Alessandro Ragnetti, ancor prima di riuscire a lanciare, sarà il primo di 6 sack che subirà prima che gli arbitri sanciscano la fine delle ostilità. Dopo un primo drive offensivo dei Dolphins, iniziato dalle proprie 5 yard, ma conclusosi con un quarto down non convertito sulle 20 yard avversarie, ci pensava la difesa a costringere al punt nuovamente i laziali. Pentello lasciava andare il suo braccio, con un tracciante perfetto per mira e velocità, colpiva in corsa Matt “Flash” Gordon con un’azione che portava la palla sino alle 20 avversarie. Il secondo quarto iniziava quindi con i “delfini” che vedevano da vicino la linea di meta avversaria, che veniva varcata per la prima volta grazie ad un lancio su Michele Marchini, il target principale dell’attacco aereo marchigiano. La trasformazione da un punto, calciata da Enrico Leonardi, andava a buon fine: 7-0 I Marines non riuscivano a rispondere: Gardner conosceva nuovamente da vicino i difensori avversari. Questa volta si presentavano a lui dapprima Mitch McGrath (match a tutto tondo per l’americano: corse, ricezioni e tanta difesa) e poi tutti assieme, gli arrivavano addosso, Luca Tassinari, Gabriele Ballerini e Massimiliano Bonomo. Con i laziali ancora costretti al punt, Pentello ritornava in campo ben voglioso di dare il primo strappo al punteggio e ci riusciva proprio grazie alle sue magie: su un terzo down, danzando dietro la sua linea pescava Mejdi Soltana, che avanzava fino alle 20 avversarie. Da qui una serie di azioni senza guadagno fino ad arrivare al quarto down. Inizialmente il coaching staff mandava in campo il kicking team, per cercare di segnare almeno tre punti, ma non erano del tutto convinti e veniva chiamato un timeout per ragionarci su. Il ragionamento produceva una delle azioni più spettacolari della partita, tutta farina del sacco di Rocky, che cambiava tre volte il versante dell’azione fino a trovare un ricevitore libero: era Fulvio Renzi che riceveva in tuffo in endzone. 14-0. Il drive successivo dei Marines iniziava con un altro sack di McGrath, ma all’improvviso arrivava il big play anche per gli ospiti: Giorgio Bruni veniva perso dai difensori anconetani e tutto indisturbato passeggiava fino al touchdown. Un 14-7 che però non era il risultato finale del secondo quarto, perché bisognava registrare la tempestiva risposta dei padroni di casa che con un altro bel drive arrivavano alla segnatura con un lancio per Soltana che diventava quindi il terzo marcatore diverso dei suoi. Il calcio di Leonardi veniva bloccato e si andava al riposo sul 20-7. Gli aggiustamenti dell’intervallo restituivano un attacco Marines con qualche soluzione in più: grazie ad una serie di passaggi veloci ed ad una protezione più accorta del proprio QB, la pressione arrivava con quei decimi di ritardo che permettevano a Gardner di pescare prima Pruitt e poi Polidori. Anche grazie ad un quarto down convertito di una inezia, Lazio andava a segno, proprio con il coloured Kellen Pruitt, portandosi a meno di una segnatura di distacco. Ma Ancona rispondeva in 3 mosse: Mejdi Soltana ritornava sino a metà campo, Matt Gordon correva centralmente per 5 yard e Pentello pescava per il primo down in mezzo al campo Michele Marchini, il quale però non si accontentava di muovere la catena, dopo uno dei suoi classici slalom decideva che a muoversi doveva essere il punteggio sul tabellone: TD per 41 yard e risultato che si fissava sul 26-14, dopo un tentativo di trasformazione da 2 punti, ben pensata ma non altrettanto messa in atto da Soltana, che restava con il dubbio se correre lui stesso o lanciare. Con Paolo Meneghetti uomo ovunque, il quarto periodo diventava il terreno di caccia della difesa dei marchigiani, che respingevano ogni assalto a violare la propria area di meta fino a rendere vane 4 azioni consecutive da meno di 10 yard e intercettando poi l’ultimo assalto. Con questa vittoria i Dolphins agganciano proprio i rivali di giornata al terzo posto del girone B e festeggiano i 44 anni di Paolo Belvederesi, gran parte dei quali passati in trincea con un delfino sul casco. Ora lo sguardo è già rivolto all’imminente futuro: sabato prossimo infatti arrivano al Dorico i Panthers Parma, dominatori degli ultimi 3 campionati IFL.

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