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IFL: le wild card non tradiscono le attese

16 giugno 2013 – Le vie dei playoff sono infinite. Sabato ne sarebbero del resto bastate due, e sono state percorse entrambe, nelle partite giocate al Vigorelli di Milano (Seamen-Hogs) e al Dorico di Ancona (Dolphins-Giants). Nel primo caso, è stata percorsa, involontariamente, la strada della battaglia con pochi sbocchi, del punteggio difficile da sbloccare, […]


16 giugno 2013 – Le vie dei playoff sono infinite. Sabato ne sarebbero del resto bastate due, e sono state percorse entrambe, nelle partite giocate al Vigorelli di Milano (Seamen-Hogs) e al Dorico di Ancona (Dolphins-Giants). Nel primo caso, è stata percorsa, involontariamente, la strada della battaglia con pochi sbocchi, del punteggio difficile da sbloccare, dei drive interrotti da errori e incertezze, e risolti a volte da prodezze quasi fuori contesto rispetto all’incertezza precedente; nel secondo caso, invece, il punteggio è stato modificato quasi subito, e i primi due quarti sono andati in modo imprevedibile, con la difesa dei Dolphins, molto brillante per tutta la regolar season, a concedere 27 punti, ovvero quasi il doppio di quelli concessi in media in una partita intera, nelle 8 che hanno preceduto i playoff. Le notizie rimbalzavano da un campo all’altro grazie ai social network e alla radio, e man mano che si andava avanti crescevano lo stupore, la perplessità, l’interesse e la curiosità. È finita prima la gara di Milano, che del resto era iniziata con un quarto d‘ora di anticipo rispetto a quella di Ancona, e l’attenzione, come in un copione, si è concentrata sul drammatico – dal punto di vista sportivo – epilogo di Dolphins-Giants. Quale? Chi ancora non lo conosce lo scoprirà tra poco, niente paura: sapete già chi ha vinto ma non il modo.

 

Intanto però ecco il programma delle semifinali:

 

SABATO 22 GIUGNO ORE 21                     WARRIORS BOLOGNA-SEAMEN MILANO

DOMENICA 23 GIUGNO ORE 16               PANTHERS PARMA-DOLPHINS ANCONA

 

L’Italian Super Bowl XXXIII si giocherà allo stadio Mazza di Ferrara sabato 6 luglio alle ore 20, per biglietti e informazioni andate sul sito www.superbowl2013.it.

 

SEAMEN MILANO-HOGS REGGIO EMILIA 14-9 (0-0, 0-0, 14-0, 0-9) – Caldo, zero a zero dopo il primo tempo, un quarterback molto atteso (Jordan La Secla) messo ko (lussazione di terzo grado alla spalla) dopo un sack di Riccardo Fantozzi, due difese attente, troppe palle perse, una miscela insomma quasi unica, in un senso e nell’altro. I Seamen, ai playoff dopo 24 anni, la spuntano grazie alla maggiore solidità e alle capacità di alcuni giocatori di spaccare la partita in due anche in serate storte: soprattutto uno, Shawn Abuhoff, che cattura tre palloni in intercetto e segna un touchdown con una corsa di 42 yard che porta i milanesi sul 14-0, sul drive successivo al 7-0 con cui si è sbloccato il punteggio. Abuhoff gioca anche qb dopo l’uscita di La Secla e naturalmente con l’ex Dartmouth dietro al centro cambiano le scelte offensive dei Marinai, sempre ostacolate dalla difesa reggiana, solida come sempre in ogni suo reparto. Dicevamo del 7-0: arrivato, forse in modo coerente con una partita strana, su ritorno di intercetto di Filippo Carabelli, il linebacker esterno che cattura un lancio di Demetri Huffman toccato sulla linea di scrimmage e lo riporta in end zone per 47 yard, con trasformazione poi di Stefano Di Tunisi su calcio. Nell’ultimo quarto però lo scenario cambia ancora: gli Hogs segnano 2 punti con un safety causato da uno snap sbagliato dei Seamen che si trovano in una sfavorevole posizione di campo, e poco dopo, partiti con un primo e dieci da metà campo, vanno in touchdown con un lancio di 13 yard di Demetri Huffman per Chris Washington, il wide receiver arrivato in settimana a sostituire l’infortunato Sha-ron Edwards. Mancano ancora 6’ e la partita, visto anche quel che è successo in precedenza, potrebbe prendere qualsiasi piega: i Seamen però tengono vivo un drive con un trick play che coinvolge Gianluca Santagostino e Stefano Di Tunisi, e quando il possesso torna ai reggiani a due minuti dalla fine, sulle 40 difensive, è un fumble – la settima palla persa della gara – a chiudere i conti. Per gli Hogs la fine della stagione, per i Seamen la vittoria, l’accesso alla semifinale dopo 24 anni e la necessità, in vista della trasferta di Bologna di sabato, di sostituire La Secla con tempi strettissimi.

 

ENERGY BUILDING DOLPHINS ANCONA-GIANTS BOLZANO 41-34 (7-7, 13-20, 8-0, 13-7) – Tribuna piena e rumorosa, come accade molto spesso, ultimamente, ad Ancona, e partita memorabile, decisa proprio all’ultima azione. Che è stata, sul 41-34 per i Dolphins, un lancio del quarterback dei Giants Chris Owens per Alex Germany con snap dalle 16 offensive, a 1″ dalla fine: il pallone è stato toccato da Mitch McGrath ed è caduto a terra incompleto, consentendo ai padroni di casa di conseguire una vittoria memorabile, e festeggiata come tale. Prima, però, i fuochi artificiali versione football. Ad esempio nel primo quarto: bel ritorno di kickoff di Mario Cristiano, prima azione Giants dalle 39 Dolphins, e poco dopo, a 6’49” dalla fine del 1° quarto, Henry Harris entra in end zone da 1 yard per lo 0-7. Prima azione Dolphins, lancio di Rocky Pentello per Meidj Soltana, ricezione, slalom, colpo di Germany e fumble ricoperto da Tudor Mustetanu sulle 46 offensive dei Giants, che però a loro volta regalano il pallone, fumble di Harris colpito da McGrath, e Mattia Dal Monte è il più rapido a ricoprire. Nuovo drive Dolphins e stavolta Pentello varca la linea di goal da 1 yard per il 7-7 a 1’18” dalla fine. Secondo quarto, e alla prima azione Marco Bonacci porta i Giants al 14-7 ricevendo sul lato sinistro per 23 yard (11’54” da giocare). Neanche il tempo per i Dolphins di riorganizzarsi e Pentello perde il pallone sulle proprie 22, con Diego Gennaro a ridarlo agli ospiti, che a 11’07” segnano ancora con Bonacci, da 19 yard (20-7 Giants, a causa della trasformazione sbagliata). Il drive successivo dei padroni di casa è più continuo, grazie alla miscela di lanci corti, laterali e lunghi, e porta Matt Gordon a ricevere e gettarsi in touchdown da 34 yard, anche qui però la trasformazione su calcio non riesce e si è sul 20-13 Giants a 7’56” dalla fine. Ma i Giants in nemmeno due minuti segnano ancora, con Owens che in option tiene la palla e corre per 4 yard, 27-13 Bolzano  6’04” dalla fine del 2° quarto. Ovvero… troppo anche per un attacco come quello di Ancona, che si rimette in moto dalle proprie 25 e ancora con buona miscela di scelte arriva a giocarsi un 4° e 2 dalle 3 yard: la corsa è di Giuseppe Lombi, che segna a 1’58” dalla fine. Con il trasformazione di Enrico Leonardi il primo tempo, vivacissimo, si chiude sul 27-20 Giants. E anche il 3° quarto, sebbene veda una sola segnatura, è ricco di episodi: una corsa di 48 yard dello straripante Germany, un intercetto di Carlo Fanini (Dolphins) sulle sue 9 yard, un punt dei Giants toccato inavvertitamente dal receiving team dorico con pallone ricoperto dal bolzanino Denis Bilcari sulle 22 Dolphins e poche azioni dopo un field goal di 43 yard di Rafal Jurissek che… colpisce il palo sinistro e rimbalza in campo. Scampato questo pericolo i Dolphins riprendono la marcia, e in poche azioni segnano, grazie a una splendida ricezione più corsa di McGrath per 42 yard, a 1’10” dalla fine del 3° quarto. È il 26-27, che diventa 28-27 con un cambiamento rapido di umore e circostanze: il calcio del pareggio di Leonardi viene infatti stoppato, ma c’è un fallo dello special team Giants che comporta la ripetizione della trasformazione, non più dalle 3 ma dalle 1,5 yard, e il coaching staff decide per il tentativo da 2, con Pentello che consegna a McGrath, il quale a sua volta lancia in corsa per Fanini in end zone. 28-27, appunto, e apparente segnale di cedimento dei Giants poco dopo, con un fumble nello scambio tra Owens e Harris, ricoperto da Dal Monte sulle 27 Giants. Si arriva a un 4° tentativo e goal dalle 3 offensive per i Dolphins, che se la giocano e segnano con ricezione di McGrath, placcato invano da Harris. Trasformazione però imprecisa e 34-27 a 4’33” dalla fine. Tempo 29″ di gioco effettivo e i Giants sono di nuovo pari: ritorno di kickoff di Cristiano, un primo down chiuso con una lunga ricezione di Giuseppe Bonacci e una splendida corsa di Harris di 25 yard in cui l’americano parte verso destra, si vede chiuso, cambia direzione, taglia internamente e vola verso la end zone. Calcio di Jurissek e 34-34 con 4’04” da giocare. Il drive dei Dolphins è emozionante: chiusura di un 4° down e 3 con lancio di Pentello per McGrath, e a 41″ dalla fine lancio di 24 yard per Michele Marchini, che in un primo momento non sembra avere trattenuto il pallone, ma viene poi confortato dalla decisione degli arbitri. Calcio di Leonardi e 41-34 Dolphins a 41″ dalla fine. Finita, giusto? No, perché i Giants sono indomiti: un buon ritorno di calcio, un down chiuso su lancio, uno su penalità e poi l’interferenza difensiva che dà quell’ultimo tentativo a 1″ dalla fine. Alzata la palla dall’arbitro capo, la festa, la riflessione, il rimpianto, la gioia, i progetti, il rimpianto: per i Giants è seconda stagione consecutiva che si chiude con una possibile vittoria sfuggita all’ultima azione della partita, in prossimità della end zone avversaria.

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