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Wild Card Round: i Texans distruggono i Browns 45-14

Dopo 25 minuti di equilibrio, i Texans prendono il largo prima dell’intervallo e dominano negli ultimi 2 quarti. Per i Browns un brutto finale di una stagione comunque positiva.

Photo Credit: Sport Illustrated

La corsa dei Cleveland Browns si ferma a Houston. Nel primo Wild Card Game del weekend i Texans, trascinati da un sontuoso C.J. Stroud e da una difesa granitica, mettono fine alla stagione di coach Stefanski & co., grazie ad un game plan che ha messo a nudo tutti i punti deboli della squadra dell’Ohio, a partire dalla pessima fase difensiva lontano da Cleveland, fino alla poca profondità nel parco ricevitori nel momento in cui vengono limitati Cooper e Njoku. Il punteggio finale, frutto di un terzo e di un ultimo quarto letteralmente dominati dai padroni di casa, fa purtroppo calare il sipario sulla stagione dei Browns in maniera indecorosa, ma non deve far dimenticare quanto di buono fatto quest’anno fino (quanto meno) all’intervallo della gara contro i Texans. Dalle 17 partite di regular season (e dalla mezza partita di Houston) si dovrà ripartire in vista della prossima stagione, andando a recuperare, piano piano, i vari pezzi del puzzle (Chubb, Watson, Hopkins, Tillman, etc.) che sono mancati durante questi 4 mesi di football e, soprattutto, nel match più importante della stagione.

Houston, zero problemi

Non si può però non elogiare la partita degli Houston Texans. Una squadra con un coach al primo anno come capo allenatore (DeMeco Ryans), un QB al primo anno in NFL (C.J.Stroud), il miglior difensore al primo anno in NFL (Will Anderson Jr.), un gruppo pieno di giovani e in pieno “rebuild” che non solo si qualifica ai playoff vincendo la propria Division, ma si prende la qualificazione al Divisional Round dominando la migliore difesa della NFL e uno dei migliori attacchi delle ultime 6 settimane di regular season. E lo ha fatto riuscendo a rispondere colpo su colpo nei primi due quarti di gioco e poi straripando nel momento più importante della partita.
I Texans hanno affrontato la partita contro i Browns con una leggerezza, una tranquillità e, allo stesso tempo, una ferocia e una sfrontatezza impensabili fino a pochi mesi fa; dando sempre la sensazione di avere in mano la partita, di poterla gestire a proprio piacimento. Senza grossi problemi.
Sta tutto nei numeri: Stroud ha chiuso con 16 completi su 21, 274 yard, 3 touchdown, un rating di 157.2, non è mai andato in sofferenza contro la miglior difesa della NFL, non subendo mai completamente la pressione avversaria; l’Offensive Line dei Texans ha concesso 0 sack alla difesa dei Browns; Singletary ha chiuso con 66 yard guadagnate su corsa, un touchdown, riuscendo sempre a trovare le spaziature giuste per infilarsi tra le maglie della difesa di Cleveland; Collins, Jordan e Schultz hanno trovato tutti e 3 un touchdown a testa, chiudendo (rispettivamente) con 96 yard, 76 yard e 37 yard di guadagno; gli schemi offensivi chiamati dall’OC Bobby Slowik hanno messo sempre in difficoltà la difesa guidata da Jim Schwartz, incapace di rispondere al game plan dei padroni di casa e di trovare le giuste contromosse per arginare la fluidità del gioco dei Texans.
Coach DeMeco Ryans, in aggiunta, ha anche trovato le risposte che cercava dalla sua difesa, maltrattata nel precedente tra le due squadre della vigilia di Natale. Sack (4), pressioni, turnover, pick six (ben 2): a parte qualche sprazzo nei primi 20-25 minuti di gioco, all’attacco di Cleveland è stata messa la museruola, tanto che Amari Cooper ha chiuso con solamente 4 ricezioni (per 59 yard) e il gioco di corsa dei Browns ha generato solo 56 yard di guadagno. Protagonisti Will Anderson (candidato al premio di rookie difensivo dell’anno) e un sorprendente Derek Stingley Jr., che si è “attaccato” ad Amari Cooper e lo ha seguito per tutta la partita, chiudendo sempre le linee di passaggio.

La difesa dei Browns inguardabile, Joe Flacco tradisce sul più bello

E dire che la partita non era iniziata male per i Cleveland Browns che, dopo aver subìto il field goal dei Texans a metà primo quarto che generava i primi punti sul tabellone, trovava 2 touchdown nei successivi 2 drive, entrambi firmati Kareem Hunt ma generati da un play calling ottimale, con Joe Flacco perfetto nel trovare Njoku, Bell e Bryant e a sopperire all’asfissiante marcatura a cui è stato costretto Cooper. I problemi, però, sono arrivati tutti dal reparto difensivo che a Houston ha palesato, una volta di più, le difficoltà riscontrate in tutta la stagione nelle gare lontano da Cleveland. L’attacco dei Texans ha tagliato a fettine la difesa dei Browns e ha risposto colpo su colpo ai touchdown di Hunt prima con il touchdown di Collins (4 giocate per un guadagno di 75 yard), poi con il touchdown di Jordan (una sola giocata per un guadagno di 76 yard) e infine con il touchdown di Schultz che ha mandato le squadre all’intervallo sul 24-14. La difesa dei Browns ha concesso 356 yard di guadagno all’attacco dei Texans, è sembrata sempre in balìa degli eventi e delle situazioni, spenta nei suoi elementi cardine (Garrett su tutti, praticamente invisibile), con il solo Owusu-Koramoah a tentare di salvare la baracca. In poche parole, la difesa dei Browns ammirata in stagione a Houston non si è presentata.
E se poi nel terzo quarto Joe Flacco subisce 2 pick six di fila dalla difesa degli Houston Texans, ecco qua che il tentativo di rimonta va’ a spegnersi sul più bello. Peccato. Soprattutto per Joe Flacco, perfetto fino a quel doppio errore e meritevole di terminare la propria stagione in maniera differente. Nessuno, però, osi gettargli la croce addosso: se i Browns si sono trovati a giocare una gara di playoff lo devono proprio all’ex QB dei Ravens che fino a 2 mesi fa era senza squadra e che ha messo cuore e anima nel progetto Browns. Ovvio, i 2 pick six che di fatto hanno chiuso la contesa a Houston resteranno negli occhi di tutti e nelle analisi post partita: resta il fatto che, nonostante siano stati 2 brutti lanci, un minimo di partecipazione di colpa all’Offensive Line non si può non dare, visto il modo in cui i difensori dei Texans sono arrivati facilmente a mettere pressione a Flacco.

Houston avanti senza paura, Cleveland dovrà rimettere insieme i cocci

I Texans adesso fanno paura. Anche perché nel Divisional Round, chiunque andranno ad affrontare, giocheranno senza paura e senza pressioni. Non è dato sapere quanta strada faranno in questi playoff. Ma con questo coach, con questo QB, con questa difesa e con questo entusiasmo, non ci sorprenderemmo, in caso, di vederli anche al Championship Game. Resta il fatto che il futuro a Houston sembra più che roseo.
I Browns, invece, passeranno l’off season a “rimettere insieme i cocci”. Ma, per una volta, per “cocci” si intendono i giocatori infortunati da recuperare in vista delle prossima stagione. Perché questa stagione ha tracciato una linea rispetto alle ultime 2 movimentate e travagliate stagioni. E ripartire dallo spirito, dalla voglia e dalla compattezza ritrovate in questi ultimi 4 mesi sarà fondamentale per confermarsi nel 2024 e per tornare a riassaporare il gusto dei playoff.

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