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Applausi per l’Italia, ma la vittoria è danese

Il sogno non si realizza, ma la realtà è comunque bella. Non riesce l’impresa all’Italia del football americano, che perde 29-49 la finale dell’europeo.

Italia Danimarca Euro 2013

Il sogno non si realizza, ma la realtà è comunque bella. Non riesce l’impresa all’Italia del football americano, che perde 29-49 la finale del campionato europeo gruppo B e quindi vede rimandato il ritorno nell’elité europea. Nel gruppo A sale la favorita della vigilia, la Danimarca, e con merito. All’Italia resta comunque una doppia soddisfazione, quella di continuare a progredire (nell’ultima edizione degli Europei B finì quarta) e soprattutto quella di avere definitivamente riacceso la passione per il football. L’entusiasmo dei 4000 del Vigorelli, molti di loro con ancora negli occhi e nel cuore le emozioni della precedente partita del Blue Team contro la Gran Bretagna, sono un patrimonio che vale come una vittoria. Nella finale gli azzurri hanno sofferto la superiorità fisica e tecnica dei danesi, ma non hanno mai mollato. Peccato che le forze siano mancate proprio nel momento in cui la rimonta sembrava possibile, perché gli azzurri, finiti sotto 13-28, erano riusciti a rientrare fino al 26-28 a metà terzo quarto, quando il sogno sembrava ancora possibile.

Inizio scoppiettante per l’Italia, che ferma il primo drive danese e va in vantaggio con un gran passaggio da 38 yard di Monardi per Ciasulli. Di Tunisi trasforma ed è 7-0. E’ però la sveglia per la Danimarca, che conclude un drive da 84 yard con un touchdown di Christensen (corsa dalle 3 yard) trasformato da Fromberg e si rimette subito in parità quando mancano 5’38” alla conclusione del primo quarto. Anche la difesa danese si fa sentire, Rysgaard va all’intercetto e nell’attacco successivo gli scandinavi vanno in vantaggio con una corsa del QB Jensen direttamente in endzone dopo una finta che fa saltare la difesa. La trasformazione di Fromberg va a segno. Il primo quarto si chiude sul 7-14 ma con una bella giocata dell’Italia, che grazie a un passaggio da 31 yard di Monardi a Ciasulli può ricominciare dalle 4 yard avversarie. Dopo 1’02” del secondo periodo infatti arriva il touchdown, stavolta chiuso da Simone. Di Tunisi però sbaglia il tentativo di trasformazione e la Danimarca resta in vantaggio di un punto per poi allargare subito il gap. Dopo meno di un minuto infatti Frederiksen sfrutta un buco nella difesa italiana e con una corsa da 41 yard firma l’allungo danese. E’ un momentaccio per il Blue Team, perché arrivano un altro intercetto e qualche errore di troppo. La difesa sembra tenere, ma a 4’00” dall’intervallo la Danimarca trova un touchdown quasi insperato, con un lancio all’ultima possibilità per chiudere il down che diventa un passaggio da 28 yard da Jensen a Klixbull: 13-28. L’Italia non s’arrende, avanza bene sull’asse Monardi-Marchini e va in touchdown con Arioli. Sceglie il tentativo di trasformazione da due punti, che non va a segno, anche se dal maxischermo appare chiaro come il piede di Barbagallo fosse sulla linea. Si va quindi negli spogliatoi sul 19-28.

Dopo un inizio di terzo periodo farraginoso da entrambe le parti, l’Italia si sblocca con una gran corsa di Mingozzi e si avvicina alla end zone avversaria. Santagostino viene pescato in end zone, ma gli arbitri non concedono il touchdown, che arriva nell’azione successiva con un passaggio da 14 yard di Monardi per Arioli. Ora gli azzurri sono a -2: 26-28 con 6’08” da giocare nel terzo quarto. Dopo un buon drive difensivo, però, un fumble ricoperto da Lindso complica tutto, perché avvicina la Danimarca, che con 2’10” sul cronometro va a segno con una corsa di Rysgaard mentre Mingozzi è costretto a uscire per infortunio. Dopo un pessimo drive offensivo, però, tre penalità assegnate alla Danimarca sul punt e un intercetto di Forlai consentono all’Italia di ripartire da posizione favorevole all’inizio del quarto periodo. Non se ne ricava nulla di più che un field goal realizzato da Di Tunisi che almeno riporta le due squadre a un possesso di distanza: 29-35 con 10’30” da giocare. Nel drive successivo la Danimarca però avanza bene e arriva al touchdown con una corsa da poche yard di Hansen per il 29-42 a 6’56” dalla fine. Neanche un minuto e a 6’07” dalla conclusione un intercetto di Rysgaard chiude praticamente i giochi portando il punteggio, dopo la trasformazione, sul 29-49. Il sogno finisce lì, ma la realtà che ha costruito l’Italia del football in queste splendide giornale milanesi resta, sia a livello tecnico sia di passione.

Photo Credit: Luca Nava
GIRONE A

Danimarca-Serbia 38-10

Serbia-Repubblica Ceca 9-13

Repubblica Ceca-Danimarca 0-34

Classifica: Danimarca 2-0 Repubblica Ceca 1-1 Serbia 0-2

 

GIRONE B

Italia-Spagna 55-7

Spagna-Gran Bretagna 6-58

Gran Bretagna-Italia 16-20

Classifica: Italia 2-0 Gran Bretagna 1-1 Spagna 0-2

 

LE FINALI 

finale 5-6 posto: Serbia-Spagna 30-0

finale 3-4 posto: Gran Bretagna-Repubblica Ceca 23-14

finale 1-2 posto: Italia-Danimarca 29-49

CLASSIFICA FINALE

1-Danimarca (promossa nel gruppo A)

2-Italia

3-Gran Bretagna

4-Repubblica Ceca

5-Serbia

6-Spagna (retrocessa nel gruppo C)

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