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RJ Jackson e Kurtis Ovesen: conosciamo i due nuovi americani dei Giaguari

Con l’arrivo di RJ Jackson e Kurtis Ovesen dei Giaguari Torino entra nel vivo, quando ormai manca poco più di un mese all’inizio del campionato IFL.


Con l’arrivo di RJ Jackson e Kurtis Ovesen, i due statunitensi ingaggiati dai Giaguari Torino per la stagione 2015, la preseason dei giallo neri entra nel vivo, quando ormai manca poco più di un mese all’inizio del campionato IFL.

RJ Jackson, 28 anni, sarà impiegato in attacco nel ruolo di runningback. Proveniente dalla prestigiosa Louisiana State University, dove ha vinto anche dei premi per le sue giocate negli special teams, dopo il college RJ ha disputato diversi campionati in leghe semiprofessionistiche americane, sempre nel Texas, stato da cui proviene, per poi affrontare nel 2014 la sua prima esperienza europea in Finlandia.

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Con i Porvoo Butchers, RJ ha disputato una stagione da protagonista, vincendo il premio di miglior giocatore offensivo del campionato, titolo più che giustificato dalle sue statistiche in campo, che lo hanno visto essere il miglior runningback della lega per yards guadagnate, media yards guadagnate per corsa, maggior numero di touchdown su corsa, maggior numero di yards guadagnate all purpose (cioè in totale, sommando corse, ricezioni e ritorni). Si è anche distinto nel ruolo di kick returner, ed è stato utilizzato saltuariamente anche in difesa.

RJ Jackson è a tutti gli effetti un giocatore completo, capace di correre sia di potenza che di agilità, ma anche di ricevere fuori dal backfield all’occorrenza, ed è riconosciuto come ottimo bloccatore a difesa del quarterback nelle situazioni di passaggio in cui non è coinvolto.

I Giaguari sperano con lui di aver trovato non solo un degno successore del forte Niles Mittasch, che ricopriva lo stesso ruolo l’anno scorso, ma addirittura un upgrade vista la duttilità di questo atleta. Kurtis Ovesen invece giocherà nel ruolo di free safety, in difesa. Kurtis, 30 anni, ha cominciato la carriera universitaria nel junior college di El Camino, dove si è messo in luce al punto di meritare la chiamata del college di prima divisione dei Marshall Thundering Herd, dove poi si è laureato.

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Dopo l’università Kutris ha provato la strada NFL facendo dei tryouts per i Pittsburgh Steelers e i Jacksonville Jaguars, senza però la giusta fortuna. La voglia di giocare a football però non lo ha abbandonato, e ha scelto così come Jackson la via del semiprofessionismo, giocando in California, stato dove risiede, per diversi anni. Alla ricerca di nuove esperienze nel 2014 ha accettato di attraversare l’oceano e giocare in Australia, nella squadra di Brisbane, che grazie anche alle sue prestazioni (ben 3 intercetti in semifinale) ha raggiunto la finale del campionato oceanico.

Grande esperienza e visione di gioco sono le caratteristiche di questo defensive back, sempre alla ricerca del big play ma anche attento ai fondamentali: difficilmente sbaglia un placcaggio, anche il più difficile. L’eredità che raccoglie Ovesen è quella difficile lasciata da Chris Salvi, l’atleta ex Notre Dame che l’anno passato era entrato nei cuori di compagni di squadra e tifosi non solo per le gesta in campo ma anche per l’enorme umanità, modestia e simpatia: siamo sicuri però che Kurtis sarà ampiamente in grado di avere lo stesso impatto di Chris sulla squadra.

Siamo andati a conoscere meglio i due giocatori, che ci hanno concesso subito un’intervista nonostante, arrivati da meno di due giorni e con già un allenamento sulle spalle, subissero ancora gli effetti del jet lag.

D: “Ragazzi, sappiamo che per entrambi questa non è la prima esperienza al di fuori degli States, avendo già giocato in Australia ed in Finlandia. Come sono state queste vostre esperienze e cosa vi aspettate da quella italiana?”
Kurtis: “Mi è piaciuto molto giocare in un luogo dove il football non è così popolare come negli Stati Uniti: la parte interessante è stata quella di fare anche il coach oltre che il giocatore, potendo insegnare ai miei compagni di squadra le conoscenze che ho acquisito negli anni nel mio paese. I compagni erano molto ricettivi ed entusiasti, e questo mi è piaciuto molto ed ha accresciuto ulteriormente la mia voglia di giocare a football e di ottenere dei buoni risultati per la mia squadra. Mi aspetto più o meno una cosa simile in Italia: devo dire che a primo impatto i miei compagni di squadra mi sembrano tutti molto entusiasti e pieni di passione per questo sport, mi sono sentito accolto come meglio non potevo e non vedo l’ora di contribuire alla causa dei Giaguari per tutto ciò che posso”.

RJ: “A me piace molto venire a contatto con nuove culture, imparare il più possibile dai luoghi e le persone distanti dal mio usuale modo di essere, e quindi sono rimasto entusiasta della mia esperienza in Finlandia, dove ho conosciuto molti amici, con alcuni dei quali sono ancora in contatto, e non c’è niente di più gratificante per me del riuscire a fare questo giocando a football: questa è un po’ anche la “benzina” che mi permette di dare sempre il massimo in campo, per ripagare l’affetto e l’amicizia delle persone che ho conosciuto. Cosa mi aspetto dalla mia esperienza in Italia? Beh, a parte il football, più o meno la stessa cosa che cercavo in Finlandia ed, ehi, sono qui da soli due giorni ma già mi sento a casa. Ho visto ieri sera per la prima volta i miei nuovi compagni di squadra, e tutti sono stati accoglienti nei miei confronti, spiegandomi come quella dei Giaguari sia una famiglia e come non vedessero l’ora di farmici entrare!  Parlando di football, invece, quello che mi aspetto è di lasciare il segno: mi piacerebbe che, quando tornerò negli stati Uniti, la squadra sia migliorata e che questo serva per gli anni a venire”

D: “Sapevate qualcosa del football italiano prima di arrivare a Torino?”
Kurtis: Io personalmente si. Essendo stato compagno di Johnatan Dally (il quarterback dei Seamen Milano, ndr) all’università, lui mi ha sempre tenuto aggiornato sull’andamento della sua squadra. Per il resto ho fatto molte ricerche su internet e tramite il sito Europlayers. So che insieme ad Austria, Germania e pochi altri il vostro è uno dei campionati più competitivi in Europa, per cui credo che ci sarà da divertirsi. Ed in ogni caso il football è football, mai niente è facile per chi gioca a questo sport.

RJ: “ Io ho parlato con diverse persone che hanno giocato qui in passato. Da quello che so le squadre italiane sono molto orientate sul gioco di passaggio, ma so anche che ogni squadra ha la sua peculiarità e che gli stili sono diversi gli uni dagli altri. So anche che c’è un buon livello di competizione, e che i giocatori italiani sono conosciuti tra gli americani che hanno giocato qua da voi come molto fisici. Tutto questo è positivo e non fa che aumentare la mia voglia di cominciare a giocare per i Giaguari”

D:” Sapete bene, credo, di essere qui per fare la differenza in campo, almeno nelle speranze di coaches e dirigenti giallo neri. Sentite questa “pressione” addosso o no, e come reagite ad essa?”
Kurtis: “Io credo di sentire questa pressione di cui parli prima di ogni partita, a prescindere dagli avversati o dalle aspettative riposte dai coach su di te: ed è proprio come si utilizza questa pressione che poi fa la differenza. Io amo sentire la pressione, perché riesco ad usarla come spinta a far sempre meglio e a dare tutto me stesso in campo per la squadra e per i compagni: io ho sempre, laddove ho potuto, scelto di indossare la maglia numero uno, e non perché io mi senta il numero uno, ma perché se la indossi devi dimostrare di meritartela in campo. Anche questo per me è essere sotto pressione, ed è proprio quello che voglio”

RJ: “ Io credo che sentire la pressione sia naturale per chiunque giochi a football, indifferentemente da ruolo ed esperienza. Io ne sento sempre molta, prima di giocare una partita, ma non appena entro in campo svanisce, e resta la concentrazione e la volglia di divertimento. Ovviamente so che sono qui per provare a fare la differenza, e mi sento all’altezza e pronto a giocare.”

Questi dunque i due imports della squadra torinese, impegnata nel difficile girone nord di IFL. Meno di un mese e potremmo anche verificare sul campo le loro doti, nella partita di esordio che vedrà i Giaguari Torino impegnati in trasferta contro i Rhinos Milano.

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