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I Patriots sono tornati: Dolphins annientati a Foxborough

Brutta figura per i Dolphins che perdono malamente in casa dei Patriots che si rilanciano in stagione con una prestazione molto convincente.

Ryan Tannehill a terra in Dolphins @ Patriots 2018

Avevamo parlato di prova del nove per i Miami Dolphins venerdì scorso, nella usuale preview della partita domenicale, di come questa squadra che ha cominciato bene la stagione dovesse confermarsi di fronte ad un avversario impegnativo, organizzato e vincente come i New England Patriots. Ebbene, la prova non solo non è stata superata, ma ci ha creato dubbi tali da pensare di aver sbagliato l’intera operazione, tanto che potrebbe occorrere cancellarla completamente per ricominciarla dall’inizio. Perché c’è modo e modo di perdere, e una sconfitta contro i Pats non è certo qualcosa di inconcepibile; non si tratta però di una sconfitta ragionevole, quando perdi per 38 a 7, si tratta di una disfatta di Caporetto.

Un inizio equilibrato

Eppure nelle battute iniziali non si sono trovate avvisaglie della grandinata che sarebbe caduta sui Dolphins nel corso delle successive 3 ore di football. I Phins partono in attacco e non ingranano, nonostante il primo passaggio di Ryan Tannehill trovi Kenny Stills per 22 buone yards; dopo la punt tocca ai padroni di casa, i quali fanno subito capire di essere in serata di grazia, con Sony Michel che corre per oltre 40 yards in tutto il primo drive. Arrivati in end zone però la difesa di Miami gioca bene, e costringe gli avversari a calciare, per Stephen Gostkowski è facile segnare da sotto i pali, ma niente TD per Tom Brady. Al secondo possesso dei Dolhins arriva una seconda punt, e tornano ad attaccare i Pats. L’unico attacco da segnalare in questo drive è però il passaggio di 12 yards per Rob Gronkowski, che vale un primo down, prima di un nuovo big play per Miami, ovvero l’intercetto del CB Bobby McCain. L’inconsistenza dell’attacco ospite è però una costante e Miami raccoglie solo un 3 and out sul possesso successivo.

A questo punto Brady sale in cattedra e ricorda a tutti chi è, guida il suo attacco fino ai pressi della metacampo, grazie anche a troppi sciocchi falli della difesa e poi scatena Cordarelle Patterson, ricevitore noto ai più per la sua abilità sui ritorni, il quale riceve e, dopo due belle schivate si fionda in campo aperto, correrà per 55 yards arrivando in meta per aprire la giornata trionfale dei suoi Patriots.

Una vittoria mai in discussione

L’attacco di Miami è rimasto al sole della Florida del Sud ed è latitante anche sul suo quarto possesso, nuova punt e palla a New England, che non va ancora per il KO perché sfiancata dalle bandiere gialle, saranno addirittura tre su un unico play, e anche i padroni di casa dovranno puntare. Il pasticcio accade sul prossimo possesso ospite, il centro Travis Swanson, subentrato a Daniel Kilgore, non è sincronizzato con il suo QB e sullo snap la palla fugge via libera: i Pats la ricoprono sulle 22 yards offensive e James White le corre in un unico play, altri 7 punti per New England. La offense di Miami è ancora terribile e Laremy Tunsil gli dà una bella mano a sfigurare, facendosi chiamare un difficilmente spiegabile fallo personale. Brady ha la palla in mano e amministra il tempo, prima di lanciare in meta Philip Dorsett dalla zona rossa. Prima della chiusura del primo tempo si vedono due buone giocate di Mike Gesicki e Kenyan Drake sul versante Dolphins.

Inizia il secondo tempo con i padroni di casa in possesso palla. Il primo drive termina con una punt esattamente come quello di Miami, durante il quale, su un già proibitivo terzo e lungo, Tannehill viene anche buttato a terra. Torna in campo Matt Haack, punter dei Dolphins che in questa partita sarà uno dei pochi a meritarsi la sua paga, per restituire l’ovale. Nel successivo attacco per i Patriots si registrerà un nuovo TD, con un bel passaggio di Brady per il suo running back James White. Quando Tannehill tornerà in campo riuscirà finalmente ad affacciarsi nella metacampo offensiva, ma da lì sarà intercettato su un lancio leggermente impreciso per Albert Wilson. Sarà l’ultima volta che lo vedremo in questa gara, perché nell’ultimo quarto lo sostituirà Brock Osweiler.

A cavallo tra il terzo e il quarto periodo di gioco, New England riuscirà a trovare ancora una meta, questa volta grazie ad una corsa della matricola Sony Michel, autore di un’ottima prestazione.

L’ultimo quarto d’ora scarso è vero e proprio garbage time e c’è tempo per dare minutaggio alle riserve, essendo il risultato ampiamente deciso. Kalen Ballage correrà per la sua prima volta da giocatore NFL e Osweiler guiderà un buon attacco, ma il vero protagonista per Miami sarà Frank Gore, il quale sarà in grado di correre con efficacia e convinzione, realizzando anche, su un passaggio in endzone da 6 yards, gli unici punti per i Dolphins, i quali non vedevano già l’ora di andarsene da Foxborough. Da segnalare anche la prima INT in carriera per la matricola Minkah Fitzpatrick, arrivata contro sua maestà Tom Brady. Almeno il giovane difensore avrà un buon ricordo di questo match.

Alla fine sarà 38 a 7 tra degli ottimi Patriots e dei pessimi, a tratti inguardabili, Dolphins.

Considerazioni finali

Non c’è molto da dire, dal momento che il risultato parla ampiamente da solo. Le statistiche riflettono la pessima giornata avuta dai Dolphins: Ryan Tannehill ha completato 11 passaggi su 20 per 100 yards ed un intercetto; Frank Gore ha corso 41 yards su 11 tentativi e ha ricevuto un TD, Kenny Stills ha totalizzato 40 rec. yards su 3 ricezioni.

Miami non ha mai impensierito i suoi avversari, giocando ad un livello bassissimo, anche per i numerosi meriti dei Patriots, pressochè impeccabili tanto in attacco quanto in difesa. Se alla prima partita contro sfidanti più forti si fanno queste figure, ha davvero poco senso parlare di stagione vincente; se si gioca come a Boston, non so neanche se siamo una squadra da 8 – 8. Occorre voltare subito pagina, domenica c’è già una partita difficilissima, contro una squadra in forma come i Bengals, i quali pur avendo lo stesso record di Miami hanno già battuto due powerhouses come Baltimora ed Atlanta.

Resta da vedere se i Dolphins sapranno rimbalzare, dopo questa brutta caduta.

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