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TB @ CHI 10 – 48 Troppi punti per un uomo solo

Sei cannonate di Mitchell Trubisky e i Bucanieri affondano al Soldier per 48-10.

Mitchell Trubisky Bears

Sei cannonate di Mitch e i Bucanieri affondano al Soldier!

A Chicago non siamo abituati a punteggi così alti (Bears 48 -Buccaneers 10), e così per un recap simile, due mani non bastano. Chiederò l’aiuto del mio amico Stefano: quattro è meglio di due.

Partiamo subito, è proprio il caso di dire, di corsa: quelle di Cohen, Howard e Trubisky ci fanno chiudere downs e muovere la catena. Snap, Mitch inciampa ma recupera l’equilibrio e, dalle 47 yards, fa partire la prima cannonata della giornata che il TE Trey Burton, completamente solo a poche yards dalla endzone, non deve far altro che afferrare per mettere a referto il primo touchdown.

Tarik Cohen Bears

La nostra difesa costringe al punt i Bucs, cosa che succede anche a noi nel drive successivo. A Chicago non si passano le 50 yards e Akiem Hicks con un sack dei suoi lo fa capire bene a Fitzpatrick la cui barba, dopo aver incontrato i Monsters of the Midway, avrà molti più peli bianchi.
Mitch fa prendere due penalità ai Bucs e gestisce bene le plays tra hand off e e toss per Taylor Gabriel, Howard e Cohen che estrae dal cilindro una bella corsa che ci porta circa sulle 24 yard avversarie.
Un passaggio per Gabriel sulle 14 e il successivo passaggio che manda in TD il WR Allen Robinson aumentano l’entusiasmo al Soldier e il nostro score. Seconda cannonata del nostro sophomore e, finalmente, un TD del nostro WR1.

Siamo 14-0 a 2:00 dalla fine del primo quarto.

I Bucs arrivano in redzone, ma l’ottimo CB Kevin Toliver (rookie undrafted, un altro prodigio del fiuto di Pace) che sostituisce Amukamara, non si fa intimorire da un WR come Mike Evans e costringe i Bucanieri al FG: i loro primi tre punti vengono messi a referto ad inizio del secondo quarto.

Dovremo aspettare il quarto quarto per vedere il punteggio di Tampa cambiare.

Nel lasso di tempo che passa assistiamo al Mitchell Trubisky’s touchdown pass day!

Il secondo quarto vede due bei lanci per Gabriel e Cohen che ci portano in redzone. Dopo una penalità che ci fa arretrare, Mitch trova il terzo TD pass della giornata mettendo a referto un ricevitore diverso: Tarik Cohen. Terza cannonata. 21 – 3, e sono passati 3:00 dall’inizio del 2° quarto.

Leonard Floyd defletta un passaggio e poi Mack…ma che te lo dico a fare, basta il nome, e sai che Tampa non chiude un down per un fumble poi rocambolescamente recuperato da un uomo della OL dei Bucs.

Quando Chicago non fa muovere la catena a sufficienza ci pensano le penalità dei Bucs, e quando Mitch decide di lanciare lo fa per Burton che dalle nostre 33 ci porta sulle loro 20.
Snap, Trubisky finta un quick pass laterale per Cohen che viene raddoppiato lasciando libero così il WR Josh Bellamy. Trubisky legge bene e lancia il WR in endzone. Quarta cannonata e quarto ricevitore diverso portato a referto.
Siamo al nono minuto del secondo quarto e il punteggio è 28 – 3.

La nostra difesa porta al punt Tampa e un punt di Tampa è l’apostrofo rosa in “Trubisky’s TD pass”!

Lancio in profondità per Gabriel che in tuffo fa sua la palla: dalle nostre 30 si passa alle loro 40. Cohen con due corse chiude il down e poi ci pensa Mitch a correre portandosi ad una yard dal touchdown.

Taylor Gabriel Bears

Nagy dalla sideline chiama lo schema: Willy Wonka!

Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato, per una domenica dolcissima.
Due QB in campo: Daniel e Trubisky!
Ma si chiama Nagy o Nagyc?

Ok! Non ci sto capendo più nulla: Trubisky ha lanciato il doppio dei suoi TD pass career, non mi ricordo con chi giochiamo perché la nostra difesa pare li abbia rinchiusi negli spogliatoi (devo guardare il sottopancia sullo schermo per sapere chi sono i nostri avversari), siamo a 4 TD e la fine del 2° quarto è lontana.

Daniel e Trubisky pronti a ricevere lo snap. Palla a Trubisky. Taylor Gabriel corre dietro la nostra OL da sinistra a destra e riceve la palla dal numero 10. Entra di corsa in endzone per il suo secondo TD e per il 5° TD pass di Trubisky.

Schema eseguito magistralmente con un tempismo perfetto da parte di tutti quanti.

Quinta cannonata. Andiamo così sul 35 a 3.

Si gioca ancora e Fitzpatick con un lancio per Jackson porta i suoi dalle loro 43 yard alle nostre 15.

Anche noi abbiamo in squadra un Jackson, la Safety Eddie Jackson che intercetta un passaggio del qb di Tampa per Evans.

Ci pensa il nostro kicker Cody Parkey a portaci all’intervallo sul 38 a 3 con un calcio dalle 40 yards dopo che le corse di Cohen ci avevano portato in field goal range.

All’inizio del terzo quarto si risolve il dilemma del prepartita che pervadeva la mente di coach Kotter: gioca Fitzpatrick o Winston? La risposta arriva subito e cantata dal duo Khalil Mack – Danny Trevathan che intonano l’aria del Rigoletto: “Questo o quello per me pari sono…” Mack si divora il RT e arriva a sporcare il lancio di Winston. Trevathan non deve far altro che ricevere un lancio che Mack ha trasformato per lui e iniziare a correre. Secondo intercetto (uno per ogni qb di Tampa, giusto per non fare torti a nessuno) e secondo turnover.

Khalil Mack Bears 52

Ritornati in possesso della palla riprendiamo a macinare yards, lanci e penalità di Tampa.

E’ un lancio in profondità di Trubisky per Cohen che ci porta a 3 yards dal touchdown.

Bisogna attendere solo 3 snaps: i primi due portano a degli incompleti ma il terzo (tra l’altro ripetizione dello schema precedentemente non andato a buon fine) al sesto TD pass per Gabriel.

Sesta cannonata. 45 a 3 a 10 minuti dalla fine del 3° quarto.

Winston porta qualcosina in più all’attacco di Tampa ma poca roba per una difesa come quella dei Bears benché privata per l’espulsione di Hicks.

Anzi. Jonathan Bullard fa il suo ottimo e oscuro lavoro e il DT Bilal Nichols (rookie undrafted … perché a noi le prime scelte i prossimi due anni non servono, abbiamo Pace in cabina di regia) prima fa un sack su Winston insieme a Robertson-Harris e poi si mangia la linea offensiva dei Bucs placcando Jones.

Si arriva in maniera sonnacchiosa o quasi all’inizio del 4° quarto dove Tampa porta il punteggio in doppia cifra: da 45 a 3 si passa al 45 a 10 grazie a un passaggio di Winston per il TE Cameron Brate.

Chicago mangia il tempo, mancando ancora 13 minuti alla fine della partita, e lo fa con le corse di Howard e, quando Howard non corre, ci pensa a farlo Gabriel dopo i passaggi di Trubisky. Non andiamo oltre le 28 yard avversarie ma la distanza è più che sufficiente per vedere trasformare il field goal da Parkey che ci porta sul 48 a 10.

Trubisky in azione

Torna in campo la nostra difesa che, anche se con i back up, non abbassa l’intensità del proprio gioco e la prova è il terzo intercetto, a poco più di un minuto dalla fine della partita, ad opera di Aaron Lynch.

Daniel entra al posto di Trubisky semplicemente per, dopo lo snap, inginocchiarsi; cosa che faccio anch’io dinnanzi ad una prestazione simile di tutta la squadra.

Come preannunciato all’inizio, ho bisogno un vero die hard Bears fan come Stefano per tirare le fila di questa giornata, anche perché non sono abituato a tutto ciò (48 punti, 6 td pass, 3 intercetti ecc) e sono piacevolmente basito dalla nostra prestazione.

Tampa era venuta a Chicago con il miglior attacco della lega, secondo le stats. Fitzpatrick, sebbene da backup, aveva saputo lanciare per 400 yards nelle sue prime tre partite. Ora, viene relegato ad un misero 9 su 18 per 126 yards, un intercetto, con un Passer Rating di 49.8.

Il suo titolare, Winston, sebbene abbia saputo dimostrare più mobilità nella tasca, lancia 16 su 20 per 145 yards, un TD e due intercetti, per un PR di 74.0

Il nostro Mitchell, invece, ci regala la sua miglior prestazione da quando è in maglia Navy-Orange: 19 su 26 per 354 yards passate e 53 yards corse, per un Passer Rating di 154.6. Soprattutto, quello che fa piacere a chi scrive, sono i sei TD passes lanciati in una sola partita. Si ferma ad un TD dal record di Sid Luckman, che nel 1943 ne lanciò sette in una vittoria dei Bears sui Giants per 56 – 7.

Non sono poi moltissimi quelli che hanno saputo lanciare sei TD. Alcuni dei loro nomi sono Dan Marino, Tom Brady, Peyton Manning, Aaron Rodgers. Non proprio gli ultimi arrivati.

Questo a dimostrare che, il ragazzo ha tutte le carte in regola per diventare un Franchise Quarterback, come tutti i tifosi Bears si augurano.

Non ci saranno solo partite come questa. Ma dando tempo e fiducia al ragazzo, e facendolo sentire tranquillo, anche in caso di errori, sono certo che si aiuterà e si velocizzerà il suo processo di maturazione, che è lungo e complicato.

Abbiamo un Coach (si, volutamente con la C maiuscola) e un General Manager (stesso discorso) che hanno un piano, e sanno come ottenere quello che vogliono.

 

Inoltre, con la nostra difesa, guidata da un Mack che se continua così deve essere inserito nella conversazione non per il Defensive Player of the Year, ma per l’MVP della Lega (riconoscimento che, negli anni, è quasi sempre stato prerogativa dei QB) e che è un faro anche per gli altri compagni di reparto: come dimenticare il lavoro di Hicks (ti amiamo, grande uomo), Bullard, Robertson-Harris, il rookie Bilal Nichols, Danny Trevathan, grande veterano, e la giovane secondaria, con Eddie Jackson che sta migliorando il suo rendimento partita dopo partita, il rookie Toliver, degno sostituto di un infortunato Amukamara (a cui, insieme a Miller, auguriamo una pronta guarigione).

Abbiamo un piano. Sappiamo come renderlo operativo e abbiamo capacità, talento e, soprattutto, tanta ma tanta fame.

Ho capito: gli avversari sono tornati a Tampa a digiuno, con un Bucs nello stomaco, mentre noi abbiamo fatto scorpacciata di touchdown (a livelli bulimici) come un bambino in una fabbrica di cioccolato!

Godiamoci vittoria, testa della NFC North, la week di bye e le prossime settimane andiamo a far assaggiare alle franchigie della AFC East di che pasta siamo fatti!

 

Cesare Menini Chicago Bears Italia

Stefano Fagioli Chicago Bears Italia

 

 

 

 

 

 

 

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