Touchdown logo

Packers 43, Vikings 34: The Roar of Rodgers

In una partita spettacolare e ricca di punti, il buon vecchio Rodgers sale in cattedra e schianta i rivali di sempre.

Aaron Rodgers

Il primo giorno di una nuova stagione è un pò come il primo giorno di scuola: si abbandonano i bagordi estivi e ci si concentra sul nuovo obbiettivo, che in realtà è sempre lo stesso, ovvero quello di vincere e se per uno studente l’obbiettivo ad inizio anno è la promozione, per una franchigia di NFL è staccare anzitutto un biglietto per il post season e poi si vedrà. Per cominciare esistono vari modi e vari confronti: si può cominciare bene o male, si può cominciare a velocità insensata o col freno a mano tirato, si può cominciare affrontando un avversario tutto nuovo oppure affrontando i soliti noti rivali di sempre.

Proprio quest’ultimo è il caso di queste due squadre, divise da una rivalità storica e feroce, le quali si affrontano allo U.S. Bank Stadium di Minneapolis con la consapevolezza che cominciare con il piede giusto sarebbe molto importante, ma che un’eventuale sconfitta potrebbe facilmente essere rimediata con l’andare della stagione. Nessuno però vuole perdere, specialmente qui, in un incontro dove la rivalità è così accesa e dove il talento è presente in dosi massicce.

I duelli nel duello come al solito si sprecano e se ovviamente quello tra i due quarterback Rodgers e Cousins catalizza su di sé l’attenzione di tanti esperti, da non sottovalutare per nulla è quello relativo alle difese: sarà infatti importante capire quale delle due riuscirà a comportarsi meglio e a limitare gli attacchi avversari, se quella dei Packers, che dovrà stare attenta prevalentemente alle corse dell’indemoniato Dalvin Cook, oppure quella dei Vikings, che dovrà stare attenta all’esperienza e all’imprevedibilità di Aaron Rodgers, rimasto a Green Bay dopo un’estate travagliata e polemica.

Prima di cominciare, pare opportuno spendere due parole per sottolineare, con un velo di malinconica tristezza, la mancanza di pubblico nel bellissimo impianto coperto, casa dei Vikings: la pandemia ha costretto gli Stati Uniti ad essere molto cauti ed a non permettere l’ingresso allo stadio ai tifosi, che rendevano e rendono tutto molto più bello e colorato. La speranza è quella che si possa tornare ad un regime di normalità quanto prima, ma questa orribile pandemia avrà pure tolto il pubblico dagli stadi, ma non ci toglierà mai la voglia di divertirci col grande football NFL e quindi, senza ulteriori indugi, andiamo a vedere come è andato l’esordio di queste due compagini.

Primo Tempo: Green Onions

Neanche il tempo di avviare il primo drive offensivo stagionale che i Packers vanno subito a punti, con Rodgers che dimostra subito la sua voglia di far bene e di lasciarsi tutte le polemiche estive alle spalle: il suo attacco si ferma però a 12 yards dalla end zone avversaria, il che costringe i Packers a chiamare lo special team, con il navigato kicker Mason Crosby che realizza un field goal dalle 31 yards per l’iniziale 3-0.

I Vikings non vogliono star certo lì a guardare e, nel loro primo drive offensivo della stagione, si portano subito in vantaggio: dopo un paio di big plays, la linea offensiva di Minnesota si porta ad una sola yard dal touchdown e Dalvin Cook corre dentro la end zone avversaria, PAT preciso del kicker Dan Bailey e 3-7 per i Vikings.

Il secondo quarto inizia in modo decisamente singolare, con un drive offensivo di Green Bay, iniziato durante il primo quarto, che si conclude con un turnover on downs ad una sola yard di distanza dalla end zone oro-viola: per molti la scelta di non tirare un field goal pare inspiegabile, ma la tattica aggressiva di Matt LaFleur trova la sua giustificazione nel drive offensivo dei Vikings conseguente, grazie ad un ottimo safety da parte del cornerback Jaire Alexander, il quale placca Cousins all’interno della end zone avversaria, regalando 2 punti e il possesso palla alla sua squadra, possesso palla che viene subito trasformato in punti sonanti, grazie al field goal dalle 43 yards magistralmente trasformato da Crosby, per uno scoreboard che adesso recita 8-7 in favore degli ospiti.

Cousins e l’attacco dei Vikings non riescono a rispondere per le rime e quando Rodgers rientra in campo, si scrolla di dosso anche l’ultima resistenza, riuscendo a realizzare il primo touchdown della sua partita: lo fa grazie ad un bel lancio dalle 24 yards avversarie, con un passaggio in profondità verso destra che trova il wide receiver Davante Adams, PAT preciso di Crosby e 15-7 per Green Bay, che inizia così la sua fuga verso la vittoria.

I Vichinghi vorrebbero reagire subito per provare a limitare il distacco prima dell’intervallo ma, non solo non riescono a farlo, bensì Cousins combina la frittata, facendosi intercettare e regalando un possesso inaspettato a Rodgers, il quale scende in campo e decide di approfittare di questo generoso regalo deliziandoci con uno straordinario passaggio in profondità verso destra da ben 45 yards, che pesca il wide receiver Marquez Valdes-Scantling per un altro touchdown, ben corroborato dal PAT di Crosby che porta il risultato sul 22-7 in favore della franchigia del Wisconsin.

Minnesota appare frastornata ma riesce comunque ad abbozzare una reazione prima dell’intervallo, grazie ad un field goal dalle 35 yards ben trasformato da Bailey, il quale fissa il risultato finale del primo tempo sul 22-10 per i Packers, che vanno all’intervallo sapendo bene di aver fatto venire le lacrime agli occhi di tutti, lacrime di gioia per i propri tifosi che probabilmente non si aspettavano un primo tempo così bello, lacrime di tristezza per i tifosi dei Vikings, i quali avevano certamente immaginato ben altra prima frazione.

Secondo Tempo: Showtime

Il secondo tempo della partita regalerà emozioni e punti quasi a non finire e pare un pò singolare dovervi dire che essi sono quasi tutti concentrati nell’ultima fetta d’incontro, dal momento che durante il terzo quarto non è che accada granché: soltanto la premiata ditta Rodgers-Adams confeziona un altro touchdown, con un passaggio corto verso sinistra del quarterback da una sola yard, il quale pesca il wide receiver in end zone, PAT di Crosby e 29-10 per Green Bay.

Nel corso dell’ultimo quarto di partita però, le azioni che fruttano punti, si sprecano da ambo le parti: cominciano i Vikings con un bellissimo touchdown, ottenuto grazie ad uno splendido passaggio in profondità verso sinistra di Cousins dalle 37 yards avversarie, il quale pesca il wide receiver Adam Thielen, conversione da 2 punti ben riuscita grazie alla corsa di Cook e Minnesota riduce a 10 punti il suo distacco dagli avversari.

La banda Rodgers non ci sta e ristabilisce subito le distanze, grazie ad un touchdown arrivato grazie ad un passaggio di 4 yards corto verso destra di Rodgers per il wide receiver Allen Lazard, PAT senza problemi per Crosby e vantaggio di 17 punti per i Packers.

I Vikings però non si arrendono e confezionano subito un altro touchdown da 8 punti: lo realizzano grazie ad una corsa da 3 yards di Cook, il quale trasforma anche la conversione da 2 punti, prendendosi il ruolo di assoluto protagonista di questo drive offensivo e riportando a -10 la sua squadra.

Palla nuovamente a Green Bay ed altro touchdown da mettere a referto: stavolta però i Packers decidono di entrare nella end zone avversaria con uno schema di corsa, magistralmente realizzato dal running back Aaron Jones con una corsa di 5 yards, altro bel PAT di Crosby, che riporta il vantaggio dei giallo-verdi a 17 lunghezze.

Minnesota non ne vuole proprio sapere di issare bandiera bianca e si riporta sotto con un altro splendido touchdown da 8 punti: di nuovo la premiata ditta Cousins-Thielen è la protagonista del drive, con il primo che centra un ottimo lancio in profondità verso destra da 19 yards e con il secondo che si fa trovare pronto a ricevere in end zone, il tutto condito con una conversione da 2 punti firmata nuovamente da quest’asse.

Il tempo però è un tiranno spietato e, dopo tutta questa girandola di emozioni che davvero vorremmo non finisse mai, siamo arrivati al 2 minute warning: i Vikings provano, sul kickoff conseguente al loro ultimo touchdown, la squib ball della disperazione ma, come quasi sempre accade in questi casi, gli avversari agguantano la palla e decidono di far scorrere il cronometro senza particolari giocate, facendo terminare l’incontro con il roboante punteggio di 43-34 in loro favore.

Il Ruggito di Rodgers

Abbiamo ripreso il titolo trovato in epigrafe, traducendolo in italiano, poiché, al termine di una partita così emozionante e ricca di punti, non possiamo che assegnare lo strameritato titolo di MVP dell’incontro al venerando ma efficacissimo quarterback dei Packers: 36 anni, giunto alla 16esima stagione alla guida dell’attacco giallo-verde, (avendo così eguagliato gli altri due mostri sacri Brett Favre e Bart Starr), vilipeso e messo in discussione dall’arrivo di Jordan Love, egli ha vissuto un estate travagliata, con lo spettro di una clamorosa separazione. Il training camp è comunque andato bene, tanto che il buon vecchio Rodgers aveva dichiarato, alla vigilia di questo incontro, che questa era una delle prime volte dove concludeva la preparazione senza accusare dolori al braccio e noi oseremmo dire che i risultati di tutto ciò si sono visti eccome: 364 yards e 4 touchdown pass sono veramente numeri pazzeschi, con buona pace di chi lo definiva bollito o in cerca di nuovi stimoli lontano dal Lambeau.

Naturalmente Rodgers nulla avrebbe potuto senza la straordinaria collaborazione di tutto il pacchetto di wide receiver dei Packers, il quale ha disputato una partita sensazionale: Davante Adams, (14 ricezioni, 156 yards, 2 touchdown), Marquez Valdes-Scantling, (4 ricezioni, 96 yards, 1 touchdown) e Allen Lazard, ( 4 ricezioni, 63 yards, 1 touchdown), sono stati tre cavalieri di tutto rispetto per una tavola rotonda frizzante e imprevedibile che ha completamente scardinato la difesa dei Vikings, la quale, a parte nel primo quarto, non è mai riuscita a prendere le contromisure giuste ed è affondata, concedendo la bellezza di 522 yards agli avversari.

I Vikings dal canto loro hanno disputato comunque una partita valida, almeno dal punto di vista offensivo, collezionando ben 382 yards e con Cousins, Cook e Thielen autori di una prestazione tutt’altro che disprezzabile ma, secondo noi, la chiave di volta è da ricercarsi nel fatto che la difesa dei Vichinghi, che spesso e volentieri aveva fatto le fortune della franchigia del Minnesota durante la scorsa stagione, stavolta sia stata spazzata via dall’imprevedibilità e dal vigore del pacchetto offensivo dei Packers: la situazione non è di certo allarmante, in quanto si trattava della prima partita stagionale, oltretutto preparata senza aver potuto giocare le partite del preseason, causa pandemia e, difatti, anche la difesa dei giallo-verdi è sembrata piuttosto allegra, ma gli oro-viola devono ritrovare la compattezza della scorsa stagione e devono unirla ad una fase offensiva un pizzico meno scolastica e più sorprendente perché, come si è visto, avere un quarterback come Rodgers, in grado di tirar fuori il coniglio dal cilindro in ogni momento, può fare davvero tutta la differenza del mondo.

 

 

 

 

Please follow and like us: