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Vikings @ Saints: una stagione di piccoli rammarichi

La vittoria contro i Vikings marca l’inizio dei playoff per i Saints, che non si devono sentire affatto appagati, se vogliono continuare


La stagione regolare dei New Orleans Saints è pronta a volgere al termine, ma non senza una qualche forma di rammarico, per alcuni passi falsi commessi durante la stagione. Era importante vincere contro i Vikings, e un Kamara che ha raggiunto il picco di forma, ha garantito che ciò accadesse. Per il resto, dobbiamo iniziare a fare un’analisi alquanto precisa della stagione 2020, vissuta con molti alti, pochi bassi, e forse la considerazione che si poteva fare in altro modo.

94 Milioni di $ Over The Cap

Avete letto bene. I Saints, in questi ultimi 4 anni hanno costruito una squadra che puntualmente va ai Playoff. Dal 2017, New Orleans approda puntualmente ai Playoff, dopo che nelle 3 stagioni precedenti, c’è sempre stato un record di 7-9. Per il resto, però, le vicende e le avventure ai playoff sono sempre state alquanto fallimentari, e si è usciti a qualsiasi round (2017 al Divisiona, 2018 al NFC Championship, 2019 alla Wild Card). Ci saranno tagli, neanche fosse una manovra finanziaria di rientro dal bilancio alla Mario Monti, e prevederà prima di ogni cosa, la gestione del post Brees: negli ultimi anni è stato martoriato dagli infortuni (l’ultimo con 11 costole rotte, e 2 partite giocate con una speciale sottoveste in kevlar), un contratto onerosissimo per un QB che si avvicina ai 41 anni, e la possibilità di un ultimo canto del cigno, un ultimo rodeo per i tifosi dei Saints, per se stesso, per rimanere nella leggenda, per raggiungere quota 2, nella lista di Super Bowl vinti (tanti quanti quelli del suo più blasonato rivale, Payton Manning). Per regalare anche a tanti suoi compagni di squadra un Lombardi Trophy, che forse, non vincerebbero in altre squadre. Ma sono discorsi un po’ prematuri, e cantare il de profundis ad un giocatore ancora in attività, è forse più un esercizio per persone particolarmente maligne.

Un altro che saluterà è il LB Know Alexander, che andrà molto probabilmente ai 49ers, e salverà un buon 13 milioni sul cap. Seguono lo stesso destino di taglio anche Janoris Jenkins, che ha giocato bene, ma che si spera che con il suo contratto da 14 milioni, alla fine risulterà un salvataggio di almeno 7. Infine c’è da menzionare Malcolm Brown e Nick Easton, e con questi 4 giocatori, i Saints si aspettano di salvare un cap di quasi 49 milioni. Quasi la metà di quanto servirebbe per ritornare ad una gestione del roster più agevole, nell’ufficio che si occupa di staccare gli assegni.

Ci sarà anche una rivisitazione globale degli altri contratti, specialmente quelli di Michael Thomas, di Cameron Jordan (che non sembra uno particolarmente attaccato alla maglia), e ci si aspetta anche una serie di trade post season, che potrebbero in qualche modo non far felici i tifosi della Who Dat Nation. Insomma, dal 2017 i Saints hanno draftato e contrattualizzato anche bene, ma chissà se gli anni ’20, post Covid, regaleranno altre soddisfazioni. Taysom Hill potrebbe essere il futuro QB, ma deve necessariamente lanciare, e non affidarsi alle corse solo quando non vede un ricevitore particolarmente smarcato. Kamara può essere anche meglio di Reggie Bush, e si spera che la difesa venga mantenuta nella sua qualità, anche con giocatori freschi, nuovi, giovani, e che non gravino particolarmente sui futuri salary cap.

Le sconfitte evitabili

Raiders e Eagles su tutte. La trasferta a Las Vegas e quella a Philadelphia non sono state particolarmente gradite ai Saints, che hanno portato a casa 2 sconfitte evitabili, ma che a posteriori non si capisce come siano arrivate. Visto anche il fatto che, se applicassimo una analisi post-hoc, i Raiders sono precipitati come un aeroplanino di carta dopo la vittoria contro i Chiefs. E proprio la sconfitta contro i Raiders è arrivata nella prima parte di stagione, quella in cui conta più di ogni alta cosa mettere fieno in cascina: avere un numero più alto nella colonna delle vittorie che nelle sconfitte. Ma piangersi addosso, piuttosto che sul latte versato, è un esercizio inutile. Specie adesso che si avvicinano i play off: è li che vincere conta ancora di più, non serve più contare le statistiche, non serve guardare le statistiche. Si gioca su ogni schema, su ogni yard. I Saints devono pensare che si sono allenati, per iniziare effettivamente la loro stagione.

L’infermeria e le penalità, i punti deboli

I continui infortuni che hanno flagellato il roster dei Saints sono stati una spina del fianco. Brees, e i suoi problemi, poi Thomas, infine le linee di attacco prima, e di difesa poi. Le penalità (New Orleans è la squadra di questo 2020 che ha provocato più penalità, con i maggiori arretramenti), sono anche una chiave di lettura interessante per il play off 2021: c’è bisogno di evitare di regalare terreno con continue defensive pass interference, e con delle trattenute a cui bisogna portare particolarmente attenzione. I Saints non si possono più permettere avere penalità contro. A quanto pare, però, New Orleans vanta un credito, nei confronti degli arbitri, che va persino indietro nel tempo, contro i Los Angeles Rams, e una DPI non vista dall’arbitro di linea. Insomma, sembrerà quasi che i Saints non debbano lottare contro le avversarie (ad oggi, incredibilmente, i Chicago Bears) ma anche contro se stessa

Kamara e la sua Pastorale

Come Beethoven scrisse la sua sesta sinfonia, tra i campi di campagna che gli davano una enorme ispirazione, anche Kamara riesce ad essere particolarmente ispirato, in una stagione che sembra quella di Michael Thomas del 2019: prima arriva un contratto monstre, poi si rende protagonista nella notte di Natale, della miglior prestazione di un RB di sempre, almeno di questo inizio di secolo, eguagliando un vecchissimo record di TD segnati in corsa. E se andaste a vedere NFL Next Gen Stat, vi direbbero che è anche particolarmente in salute, riuscendo a tenere una velocità di crociera dei 23 km/h una volta superata la linea di scrimmage.

Se non bastasse, è stato un autentico grimaldello: tutti e i suoi 6 TD sono arrivati con la difesa messa a stacked box, cioè la difesa mette tanti giocatori nella sua linea di scrimmage, entro le 5 yard. Incredibile come i Vikings si siano fatti fregare per ben 6 volte.

La vittoria contro i Vikings, è stata quasi frutto di un lungo lavoro, eseguito nel tempo, ma anche nello spazio. Ora però, testa ai playoff.

Saints battono Vikings 52-33

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