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Kwity Paye: una storia d’amore che cambia il destino

Oggi vi racconteremo una delle favole più emozionanti del draft NFL 2021


Sì, questa è una storia d’amore. Una storia d’amore per il gioco e per la persona più importante per ognuno di noi: la mamma. In particolare, questa è la storia di Kwity Paye, un ragazzone di 22 anni nato in Guinea il 19 novembre 1998.

 

IL VIAGGIO DI AGNES

Facciamo però un passo indietro: siamo in Liberia e Agnes, una ragazzina di soli 12 anni, è costretta a partire per un lungo viaggio, per riuscire a fuggire dalla guerra civile scoppiata nel proprio Paese. Agnes è solo una ragazza, ma è già stata spettatrice di numerose tragedie avvenute davanti ai suoi occhi: un uomo ucciso a colpi di fucile da un soldato, vicini di casa che provano ad ammazzarsi a vicenda, famiglie, un tempo amiche, che da un giorno con l’altro cominciano a darsi la caccia… E poi la sua casa, data alle fiamme dai combattenti, con suo padre all’interno, che Agnes, tristemente, non rivedrà più. Ma lei è una ragazza forte e va avanti per la propria strada, senza mai però dimenticare le sue radici.

Agnes riesce ad arrivare in Sierra Leone e trova riparo in uno dei numerosi campi per rifugiati. La vita è difficile e le risorse scarseggiano, ma lei non si dà per vinta e riesce nuovamente a fuggire, insieme ad un ragazzo conosciuto sul posto e al piccolo Komotay, che Agnes ha dato alla luce neanche un anno prima, e a raggiungere un altro campo profughi in Guinea. E’ qui che la vita del nostro protagonista comincia.

Ricorda 1989: l'inizio della prima guerra civile in Liberia | Lo Spiegone

 

CIVILIZZAZIONE

Torniamo a quel 18 novembre 1998: Agnes mette al motto il secondo figlio e gli dà un nome dal forte significato: sì perchè il nome Kwity sta per “civilizzazione”, un concetto che in quel periodo, in quella zona del mondo, sembra ben lontano dalla realtà. Kwity ha pochi mesi quando la madre lo porta via dalla guerra e riesce a sbarcare in America, per la precisione a Providence, Rhode Island. I soldi sono pochi e il quartiere non è certo uno tra i più tranquilli degli Stati Uniti, ma per Agnes e i suoi figli è oro colato.

Lei si divide tra lavoro, casa e scuola, sì perchè Agnes non conosce la lingua e la grammatica inglese, e decide di imparare anche per dare una mano con i compiti a Kwity e Komotay, che sono cresciuti e hanno cominciato anche loro ad andare a scuola. I due ragazzi si distinguono subito all’intero delle rispettive classi per la loro predisposizione a qualsiasi sport, ma in particolare a Komotay e Kwity piace il football: ci giocano continuamente per sfogarsi e sfuggire dalla vita quotidiana, anche perchè la famiglia Paye, soprattutto nei primi anni in America, era costantemente bersagliata da insulti razzisti.

Exploring a Revitalized, Vibrant Providence, Rhode Island

 

LA PROMESSA

Arrivato il momento di iniziare l’high school, Kwity incontra una persona che gli cambierà la vita: il suo nome è William Blackmon, un cornerback con un passato in numerose franchigie NFL, ma soprattutto l’unico ragazzo, fino ad allora, ad essere riuscito ad arrivare nella National Football League uscendo dalla città di Providence. Kwity comincia a parlare con lui e una frase pronunciata da Blackmon lo colpisce particolarmente: “Quando e se diventerai un giocatore della NFL, ricordati di ripagare gli sforzi che la tua famiglia ha fatto per te”; a Kwity basta questo per capire quale sarà il suo percorso: vuole andare alla Bishop Hendricken, proprio come Blackmon.

C’è un problema: la Hendricken è una delle scuole più importanti, ma soprattutto più costose della zona, con una retta che tocca i 10’000 dollari annuali. Agnes non è in grado di spendere tutti questi soldi per far studiare suo figlio, ma Kwity insiste e le fa una promessa: “Mamma, se mi mandi alla Hendricken, ti prometto che prenderò la borsa di studio per il college e non dovrai più pagare per la mia istruzione”. Agnes si convince e lo iscrive alla Bishop Hendricken e, per poter pagare le rette, è costretta a fare 3 lavori, senza mai fermarsi.

Kwity è uno dei più bravi studenti della scuola, ma è anche il miglior giocatore della squadra: nei primi anni di high school gioca sia da running back che da defensive end, riuscendo ad eccellere in entrambi i ruoli; ma da edge è davvero straordinario, quindi, nelle ultime stagioni, viene spostato definitivamente in difesa e il suo livello di gioco cresce esponenzialmente.

Dopo 4 anni, senza che Agnes potesse assistere a mezza partita per via dei suoi impegni lavorativi, Kwity viene chiamato dall’università del Michigan e ottiene una borsa di studio per il college. La promessa è stata mantenuta.

An incredible journey for Bishop Hendricken's Kwity Paye - Boston High School Blog- ESPN

 

 

SHE’S DONE WORKING

I suoi anni nei Wolverines sono caratterizzati da una progressiva crescita delle sue capacità all’interno del campo da gioco. Non solo: Kwity si dimostra un ragazzo eccezionale anche fuori dal campo, collaborando con un’associazione no profit gestita da Adam Shibley, suo compagno di squadra, che si impegna a donare attrezzature e divise a giovani atleti che non possono permettersi di pagarle. Un gesto di un ragazzo che sa bene dove potrà arrivare, ma che non dimentica mai da dove tutto è cominciato.

La terza stagione, quella da Junior, è quella della sua definitiva consacrazione: Paye gioca 12 partite mettendo a segno 50 tackle, dei quali 12 sono valsi una perdita di terreno, e 6.5 sacks. Nel 2020, per i motivi che tutti conosciamo, ha potuto giocare solo 4 partite, ma ormai gli occhi di molti general managers della NFL si erano posati su di lui, ed era solo questione di tempo.

Quel tempo scade la notte tra venerdì 30 aprile e sabato 1 maggio, quando attorno alle 5 di mattina (ora italiana) gli Indianapolis Colts lo scelgono con la numero 21 assoluta. In casa Paye si esulta e si balla e, al momento dell’intervista le prime parole di Kwity sono state queste: “She’s done working, She’s retired” (“Lei ha finito di lavorare, ora è in pensione”).

Kwity sa che questo non è il nastro del traguardo, ma un nuovo punto di partenza, l’ennesimo del suo lunghissimo viaggio.

Michigan star's NFL dream here after mom helped family flea from war-torn Africa

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