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Voglia di riscatto: preview di Miami Dolphins – Indianapolis Colts

Reduci da due sconfitte consecutive, i Miami Dolphins devono ricominciare a vincere se non vogliono rinunciare anzitempo ai sogni di gloria stagionali.


La week 4, cominciata con un anticipo non memorabile come Cincinnati BengalsJacksonville Jaguars, ha già preso il via: Cinci ha vinto ancora, dimostrandosi una squadra solida in questa stagione – almeno per il momento – e Jacksonville è parsa in crescita, guidata da Trevor Lawrence e James Robinson, i due più attesi, i quali si stanno mostrando in una condizione sempre migliore, di settimana in settimana. I Jags sono poca cosa per ora ma, di questo passo, potranno arrivare presto a togliersi qualche soddisfazione.

Tutte le altre sfide si terranno domenica, eccezion fatta per quella in programma nel Monday Night Football, Las Vegas RaidersLos Angeles Chargers. Tra tutte le altre sfide di cui ho appena scritto è naturalmente compresa anche quella delle 19 di domani tra i Miami Dolphins e gli Indianapolis Colts.

Non un ottimo momento

Ambedue le squadre non attraversano un momento particolarmente felice. Di Miami abbiamo seguito l’inizio stagione, raccontando l’inizio corsaro a New England, la disfatta casalinga contro Buffalo e la sconfitta di misura, in overtime, a Las Vegas. La franchigia sta performando al di sotto delle aspettative di inizio stagione, quando era accreditata di un inizio migliore. I Colts, d’altra parte, hanno fatto pure peggio. Indy colleziona soltanto sconfitte dall’inizio della regular season. Se parte di ciò è spiegabile con il tremendo calendario affrontato dalla franchigia – prime due contro squadre provenienti dalla NFC West, miglior division di lega, come Seattle Seahawks e Los Angeles Rams, e terza contro i favoriti per la corona divisionale della AFC South, i Tennessee Titans – va anche detto che coach Frank Reich sta probabilmente sbagliando qualcosa nella gestione del suo QB, Carson Wentz, che non è al meglio e ciò è stato evidente in week 3 quando ha giocato praticamente da fermo, senza potersi muovere nella tasca, a causa di una botta rimediata all’anca.

Grande motivo di interesse della sfida, dunque, è proprio la condizione psicologica delle due sfidanti. Entrambe avranno grinta da vendere, poiché c’è una stagione partita male da riscattare.

Robert Hunt (68) e Malcolm Brown (34) aiutano il QB Jacoby Brissett (14) contro i Las Vegas Raiders nel secondo tempo dell’ultima partita di Miami, il 26 settembre a Las Vegas. Foto: AP Photo/David Becker.

Nel segno di Don Shula

I Dolphins potrebbero avere una marcia in più a causa della spinta emozionale che arriverà ai giocatori dall’energia sprigionata tra le mura dell’Hard Rock Stadium questa notte, in occasione del – dovuto – omaggio all’allenatore più vincente nella storia della NFL, Don Shula. Il leggendario head coach se ne andò nella primavera 2020, in un periodo nel quale le restrizioni dovute al Covid impedivano di realizzare ogni tipo di iniziativa che prevedesse assembramenti di persone. Per tal motivo, l’omaggio dei Dolphins e dell’intera città di Miami, quantomeno, ha dovuto attendere. Stasera però si rimedierà a tutto, quando andrà in scena “A celebration of life“, evento interamente dedicato all’uomo cui è intitolata la via dove si trova lo Stadium. Non a caso, la data scelta è la vigilia della sfida tra le due squadre nelle quali Shula ha militato. Due squadre che avrebbero davvero bisogno di una dritta da un uomo che la vittoria ce l’ha sempre avuta nel dna, vista la stagione che stanno portando avanti.

La locandina del tributo a Don Shula. Foto: miamidolphins.com.

Per quanto riguarda le infermerie, i Dolphins hanno un solo assente, seppure di peso. Il centro Michael Deiter è stato dichiarato out per la sfida, e dovrà dunque essere sostituito. Nelle ore precedenti alla gara sapremo se Miami sposterà un uomo di linea nel ruolo o ricorrerà ad un aiuto dalla practice team o free agency. I Colts hanno più gatte da pelare: Quenton Nelson (G), l’ottimo rookie Kwity Paye (DE), Braden Smith (T), Khari Willis (S) e Rock Ya-Sin (CB) sono tutti out. A questi dobbiamo aggiungere il già citato Wentz, il suo TE Jack Doyle e il buon RB Jonathan Taylor, tutti sono in forse e, dunque, la offense di Indy corre veramente il rischio di essere ridimensionata. In uno sport come il football americano, gli infortuni sono all’ordine del giorno; vi sono però casi in cui la sfortuna vuole davvero accanirsi.

Le chiavi della gara

“Ci sono due ottimi giocatori lì davanti. Difficili da spostare. DeForest (Buckner) è difficile da spostare. È molto veloce e naturalmente molto talentuoso. Difficile da bloccare. E accanto a lui c’è Grover (Stewart). Non è facile spostare Grover. Poi hanno Tyquan Lewis, uno che si infila e fa un grande lavoro, ci sono un sacco di bravi giocatori nel loro roster. Sono concreti in tutte e tre le fasi, specialmente in quella difensiva. Sono una linea difficile contro cui giocare, fanno molte cose per creare confusione in maniera schematica. Sono ben allenati. Ne avremo piene le mani, questo è sicuro.”

Ha affermato ai media di Miami Brian Flores, a quanto pare poco rilassato dalla situazione infortuni a Indy.

Non sono certo qui a giocarmi la mia vendetta, sono qui per vincere perché gioco a football nella National Football League. Ci serve una vittoria e questo è l’unico obiettivo di questa partita.”

Ha invece voluto sottolineare Jacoby Brissett, QB di Miami ed ex di turno, apparendo molto concentrato.

Indipendentemente dalle dichiarazioni, le quali servono comunque a caricare l’ambiente, le chiavi per la vittoria della sfida potrebbero essere le seguenti:

Portare la palla come si deve

Questa indicazione vale per entrambe le franchigie. Frank Reich punta molto sulle corse, seppure quest’anno non sia mai riuscito a sfruttarle come avrebbe voluto, le quali sono parte integrante nel suo gioco. Miami, invece, ha un endemico problema nel running attack, il quale si porta avanti da anni. Myles Gaskin sta facendo bene in questa giovane stagione, questo va chiarito subito, siamo però ancora distanti dall’avere un backfield minaccioso. Chiunque riuscirà a stabilire un gioco di corse efficace e portare avanti un attacco bidimensionale, potrebbe trovarsi con un tangibile vantaggio sull’avversario, domenica sera.

Profondità della linea d’attacco

Di nuovo, ecco un suggerimento per entrambi gli avversari. La O-line dei Dolphins è stata da mani nei capelli nel mese di settembre, basta aver visto gli highlights delle sfide dei pinnati per rendersene conto. Non puoi attaccare senza protezione in questa lega, la tasca è troppo importante. Chiedere a Brissett o a Tua Tagovailoa, in lista infortunati proprio perché non è stato protetto a dovere sul campo. Anche sul fronte opposto, quello di Indy, la linea offensiva ha deluso profondamente.

Vuoi per gli infortuni, vuoi per la pessima esecuzione su alcuni plays, quella che doveva essere una forza della squadra si sta dimostrando il contrario, almeno finora. Dati i tanti acciaccati, i Colts dovranno fare di necessità virtù e rimpiazzare a dovere chiunque non potrà esserci. I Fins sembrano invece disposti a confermare la linea che scese in campo contro Las Vegas, A esclusione di Deiter naturalmente. Il reparto dei grossi è importantissimo, quello che lavorerà meglio potrà essere un grande contributo per il proprio attacco.

Pressione, pressione, pressione

Uno dei migliori modi per rendere facile la vita al tuo QB è renderla difficile all’altro. La difesa di Miami, aggressiva e incline a blitzare spesso e volentieri, ha dimostrato di saperlo fare l’anno scorso. In alcuni frangenti, anche nel passato mese di settembre ma, naturalmente, non è riuscita a trasformare le buone prestazioni in vittorie, come ci dice lo score della franchigia. Ovviamente, ciò è dovuto anche – se non soprattutto – agli errori dell’attacco ma si tratta di uno sport di squadra, dunque tutti hanno le proprie colpe.

Indianapolis sembra proprio faticare in questo concetto. Il gruppo di pass rusher dei Colts è abbastanza giovane e questo potrebbe spiegare le difficoltà nel portare pressione ai QB avversari. Spesso Indy ha lasciato molto tempo al timoniere avversario per leggere il campo e vedere che fare. A Brissett servirebbe proprio un’occasione del genere per poter legare meglio con i suoi compagni e giocare con maggior tranquillità. Vediamo se qualcuna di queste chiavi riuscirà a sbloccare il lucchetto della partita. Forza Dolphins.

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