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Fuochi d’artificio a Kansas City: i Chiefs superano i Bills 42-36

Al culmine di uno dei più bei Divisional Round Weekend degli ultimi anni, i Kansas City Chiefs hanno la meglio dei Buffalo Bills e volano, per la quarta volta consecutiva, in finale di Conference.


Take a breath. Respiriamo un attimo. Cerchiamo di comprendere a pieno, a mente quasi lucida, di cosa siamo stati testimoni. Ci aspettavamo uno spettacolo: Chiefs e Bills sono andati oltre. Ci hanno regalato 4 ore di football bellissime, appassionanti e sulle montagne russe. All’Arrowhead Stadium di Kansas City è andato in scena uno spot per il football. Perché sì, le difese faranno anche vincere le partite (come disse il compianto John Madden), ma gli attacchi possono regalare spettacoli come quello a cui abbiamo assistito domenica sera/notte. E questo nonostante si affrontassero due delle migliori difese della lega (Bills n.1, Chiefs n.8): se per una porzione di gara (perché comunque 6 drives sono finiti con dei punt) non sono state irreprensibili (eufemismo), poco male; parte del merito ce l’hanno soprattutto gli attacchi, che ci hanno regalato un finale di partita che resterà negli annali.

Partiamo proprio da lì. Dai 115 secondi di gioco effettivo più pazzi e più eccitanti della storia recente della NFL. Mancano poco meno di 2 minuti alla fine della partita. I Chiefs sono avanti 26-21 ma Allen, dopo un drive lungo quasi 7 minuti, lancia Gabriel Davis in touchdown e poi trova Diggs in end zone per la conversione da 2 punti. I Bills sorpassano i Chiefs e si portano sul 29-26. Ma in 52 secondi Mahomes attua il controsorpasso, cavalcando la corsa di un Tyreek Hill imprendibile. A 62 secondi dal fischio finale Kansas City è avanti 33-29. I Bills sono spalle al muro; Allen deve inventarsi un drive con i controfiocchi per evitare che la stagione di Buffalo finisca nuovamente all’Arrowhead Stadium. E lo fa: trova 2 volte Davis e una volta Sanders e arriva a 19 yards dalla end zone; e poi, su un’altra traccia letta malissimo dalla difesa dei padroni di casa, trova nuovamente Davis in touchdown. 36-33 Bills. Delirio in sideline. Tempo rimasto: 13 secondi. Il pensiero di tutti è che i Chiefs siano ormai spacciati e che saranno i Bills ad affrontare i Bengals nel Championship Game. Il pensiero di quasi tutti. Non di Mahomes e del suo attacco. In 2 giocate, sfruttando prima Hill e poi Kelce, l’MVP del 2018 porta (clamorosamente) i suoi in raggio da field goal: Butker realizza dalle 49 yards. 36-36. Supplementari. Incredibile a Kansas City.
Poi, nel supplementare, bastano 8 giocate a Mahomes per trovare Kelce in touchdown. Non è ammessa replica per Allen e per i Bills. I Chiefs vincono 42-36 e volano in finale di Conference.
Ma quei 115 secondi sono l’esatta rappresentazione del perché amiamo questo sport.

Dispiace per i Buffalo Bills, così come sarebbe stato un dispiace vedere i Kansas City Chiefs eliminati. Sono le 2 migliori squadre della AFC, su questo c’erano pochi dubbi già alla vigilia; era la finale anticipata, tanto che, a questo punto, i Chiefs (visti anche i risultati degli altri Divisional Round) sono i candidati principali a vincere il Super Bowl. Lo sarebbero stati anche i Bills, in caso avessero vinto loro. Purtroppo Allen non è riuscito a scendere in campo nel supplementare per rispondere, come fatto durante i 60 minuti di partita, alle giocate e al touchdown di Mahomes. Le regole sono queste, al momento l’NFL non pensa di modificarle. Ed è un peccato. Ci sarebbe piaciuto che questa partita non fosse mai finita.
A proposito di Josh Allen: c’erano delle remore sul QB originario della California, prevalentemente sulla sua continuità durante la partita e sulla sua tenuta mentale. Tutti dubbi spazzati via in un colpo solo. La gara contro i Chiefs ha innalzato definitivamente Allen al livello dei migliori, e non solo per le statistiche. Che, comunque, sono state di tutto rispetto: 329 yards conquistate sui lanci, con 4 touchdowns annessi, 68 yards corse, 27 passaggi completati su 37 tentativi, zero turnovers. Una partita da incorniciare, se non fosse stato per l’unico errore commesso in quel di Kansas City: aver sbagliato a scegliere nel “testa o croce” prima dell’inizio del supplementare. Il lancio della monetina ha consegnato l’ovale a Mahomes e ha costretto Allen a guardarsi il trionfo dei Chiefs dalla sideline, senza possibilità di replica.
L’altro grande protagonista della serata per i Bills è stato, senza dubbio, Gabriel Davis: il WR, al secondo anno in NFL, ha chiuso con 4 touchdowns, record nei playoffs. Ha approfittato del fatto che la difesa dei Chiefs si sia maggiormente concentrata su Diggs e si è fatto sempre trovare pronto sulle imbeccate di Allen. Il suo record, anche se resterà negli annali, avrà sempre un retrogusto amaro, però può far da trampolino per la sua carriera.
Una nota di demerito (lato Bills): le due giocate dei Chiefs che hanno portato al field goal del pari, sono state gestite molto male dal coaching staff. Lasciare tutto quello spazio a Hill e, soprattutto, a Kelce, incredibilmente senza marcatura come se fosse stato un giocatore qualunque, ha destato molte perplessità. E, ancor di più, provare a tenere l’ovale in campo sul kick off a 13 secondi dalla fine (un ritorno avrebbe fatto correre il cronometro rispetto ad un touchback, ovviamente) si sarebbe potuta rivelare una tattica più azzeccata.
I Kansas City Chiefs, quindi, per il quarto anno consecutivo (altro record) ospiteranno la finale della AFC. Coronano una stagione cominciata molto male sfoderando, offensivamente, una prestazione eccellente. Il tallone d’achille della stagione dei Chiefs sono state le palle perse, i drop e i turnovers concessi: contro i Bills gli errori sono stati azzerati. Zero turnovers, zero palle perse. Mahomes ha chiuso con 33 completi su 44 tentativi, 387 yards, 3 touchdown, 1 touchdown su corsa. Il modo in cui ha orchestrato il drive al supplementare è stato impeccabile: i suoi occhi, quel suo sguardo; uno sguardo da chi già sapeva come sarebbe andata a finire; uno sguardo che ha ricordato quello di un ragazzo solito giocare con la maglia numero 12. Si è sempre discusso del fatto che potesse essere Mahomes il vero erede di Tom Brady per gli anni a venire: questo drive della vittoria e anche la stabilità e la tranquillità con cui è riuscito a tirare fuori le giocate giuste con 13 secondi sul cronometro, penso lo possano definitivamente innalzare ancor di più a QB di riferimento per i prossimi anni.
I Chiefs, come detto sopra, sono adesso i favoriti per la vittoria finale. Hill e Kelce, le armi offensive più importanti a disposizione del QB numero 15, sono in forma e sempre pronti nei momenti di difficoltà a prendersi le proprie responsabilità (non a caso in quei 13 secondi Mahomes si è affidato a loro per arrivare in raggio da field goal); Edwards-Helaire è rientrato bene contro i Bills e può essere alternato senza problemi a McKinnon, ormai una certezza dell’attacco dei Chiefs. L’unica incognita riguarda Mathieu, uscito a seguito di concussion contro i Bills. Il suo recupero è fondamentale per la difesa della squadra di coach Reid. Anche perché fra 5 giorni c’è il Championship Game contro i sorprendenti Bengals, gli unici ad aver sconfitto Mahomes & co. negli ultimi 3 mesi. E con il senno di poi, la tattica di coach Taylor in quell’ultimo drive di quel Bengals vs Chiefs, in cui decise di sfruttare tutti i secondi del cronometro prima di far calciare il field goal della vittoria al suo kicker McPherson (con il rischio di non qualificarsi ai playoffs), in modo da non lasciare neanche un secondo a Mahomes per provare a replicare, è stata una gran genialata.

I Bills prendano nota, perché la sensazione è che la rivalità contro i Chiefs continuerà nei prossimi anni e arricchirà di puntate la sfida tra Mahomes e Allen. E noi non vediamo l’ora.

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