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Miami ritrova la vittoria: recap di Dolphins vs Giants

I Miami Dolphins tornano a vincere, contro i sottodimensionati New York Giants. La franchigia si rilancia in AFC East attendendo Carolina.

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L’avversario di week 5 per i Miami Dolphins non era certo dello stesso spessore atletico di quello affrontato in week 4. In una lega dura come la NFL, però, si accolgono positivamente le vittorie ogni volta che arrivano, indipendentemente da chi ci si ritrovi di fronte. I New York Giants di questa stagione non sono più la franchigia sorprendente di 12 mesi fa e in Florida hanno accusato, oltre al caldo umido tropicale delle 13, l’assenza della loro stella, Saquon Barkley, nonché quelle di numerosi altri titolari.

Ripercorriamo le azioni salienti della sfida e collochiamola nell’incoraggiante cammino dei Fins in questo torneo che sta sempre più entrando nel vivo.

Qualche disattenzione di troppo

Dopo aver perso il lancio della moneta e aver accolto di buon grado la decisione di Miami di iniziare in attacco nel secondo tempo, NY parte con l’ovale tra le mani, ma dimostra fin da subito di non essere in gran giornata. Sebbene Isaiah Hodgins troverà presto un primo down, il drive sarà chiuso subito dopo da un punt.

Sull’inversione di possesso, i padroni di casa dimostrano di avere un attacco in forma, nonostante il passo falso di Buffalo, e trovano subito un TD con Jaylen Waddle, che – per la prima volta quest’anno – può sfoderare il suo pinguino. Il lancio è un ottimo play di Tua Tagovailoa, che passa l’ovale mettendolo molto alto, laddove solo Waddle può arrivare, saltando sopra il suo marcatore. Durante l’attacco, il QB coinvolge 4 dei suoi compagni di reparto: De’von Achane, Cedrick Wilson, Waddle e Tyreek Hill. Tutti avranno modo di trasformare un primo down.

I Giants fanno meglio e muovono la catena con Darius Slayton e Sterling Shepard, prima che un sack combinato di Christian Wilkins ed Emmanuel Ogbah chiami in causa il kicker Graham Gano, il quale da 55 yards non centra l’area tra i pali gialli.  Con i Dolphins in attacco, il dinamico Achane commette un fumble provocato e ricoperto dalla difesa, ma New York resta comunque a 0 punti. Il RB matricola con il numero 28 si fa perdonare subito, chiedendo scusa per la leggerezza commessa (che resta comunque accettabile trattandosi di un ragazzo alle primissime partite in lega) segnando un TD lungo 76 yards. Daniel Jones e Darren Waller cominciano a dialogare e gli ospiti mettono a segno i primi punti, grazie alla gamba di Gano e il suo FG da 49 yards. A fronte di una offense poco ispirata, la defense G-men fa il suo eccome, tanto che in profonda red zone, sul possesso successivo, intercetta il lancio di Tua in meta e lo riporta per ben 102 yards dalla parte opposta. La pick six è viziata da un fallo di interferenza sul passaggio non visto dalla crew arbitrale, ma Jason Pinnock non si pone il problema e accorcia le distanze portando i suoi sul 10-14. Prima di andare all’intervallo lungo, Miami segna un FG con Jason Sanders.

Nel secondo tempo non c’è molta Miami, ma c’è pochissimo New York, probabilmente anche a causa del caldo, che quando si gioca alle 13 rappresenta il miglior home field advantage di lega, dal momento che l’umidità della Florida del Sud è un vero problema per chi arriva dal nord, come una franchigia proveniente dalla Grande Mela. Guardare le immagini di Brian Daboll che si asciuga continuamente il sudore sulla testa per credere. I Fins partono subito bene, primo drive e primo big play con l’autografo di Hill: un TD lungo 69 yards con tanto di palla regalata alla madre in tribuna, non senza difficoltà, poiché un tifoso non conscio della situazione – o finto tale – agguanta l’ovale, mostrandosi più che determinato a tenerlo con sè, fin quando un manipolo di supporter convincenti lo fa rinsavire. Palla alla signora e bandiera gialla al numero 10 per taunting, ovvero eccesso di festeggiamenti, se vogliamo tradurre. Assurdo? Abbastanza, ma il regolamento parla chiaro e il ricevitore è nel torto. Pazienza.

Al punt di New York segue lo strafalcione di Tua che, in maniera piuttosto inspiegabile per lo spettatore, sparacchia la palla tra le mani di Bobby Okereke, che ringrazia e consente a Gano di segnare un altro FG. Per fortuna di Miami, questi Giants non sono in grado di segnare più di 3 punti da turnover ma di fronte a squadre più blasonate lanci così sbilenchi possono valere 7 punti per l’avversario. Se una difesa come quella di New York, che finora non aveva messo a verbale neppure un takeaway, torna a casa con un bottino di 3 turnover, pensiamo che cosa possa capitare quando incontreremo unità arcigne composte da top player che ti fanno pagare ogni errore. Tagovailoa deve ancora migliorare dal punto di vista decisionale.

Sul possesso successivo, nel quale Miami correrà soltanto, Raheem Mostert troverà il TD del definitivo 31-13 che aprirà un lungo intermezzo di garbage time spezzato soltanto dalle ottime azioni difensive intavolate da Zach Sieler e Andrew Van Ginkel. Su una di queste Jones resterà infortunato e sarà necessaria la sostituzione. Il QB Giants nelle ultime fasi sarà Tyrod Taylor, ma ciò influirà poco sulle sorti della sfida.

Hanno vinto i migliori

Il commento alla sfida è piuttosto semplice. Il roster di Mike McDaniel è superiore a quello a disposizione di Daboll, più in forma e più affamato. Inoltre giocava in casa. Una vittoria dei Giants sarebbe stata un upset considerevole e, probabilmente, non ci credevano troppo neppure gli stessi newyorchesi. Il coordinatore difensivo degli G-men, Wink Martindale, ha candidamente ammesso di non aver dormito nulla questa settimana e Okereke, il difensore che ha intercettato Tua la seconda volta, ha confessato ai giornalisti che l’attacco di Miami è semplicemente troppo veloce per questa difesa. I Fins si portano sul 4 a 1 e si preparano a ospitare un’altra squadra disastrata, come i Carolina Panthers reduci da 5 sconfitte su 5 partite disputate. I nerazzurri sono attesi all’Hard Rock Stadium domenica. Dopo questa gara si volerà in Pennsylvania, per affrontare gli imbattuti Phildelphia Eagles, e tale test è equiparabile alla trasferta di Buffalo.

Intanto i Dolphins 2023 sono la prima franchigia per yards di total offense guadagnate nelle 5 settimane iniziali e De’von Achane è la prima matricola ad aver realizzato 7 TD nelle prime 5 partite. In tempi recenti, a Miami è sempre mancato un running game di livello, ma quest’anno il tandem composto da Mostert e dal principale candidato al titolo di rookie offensivo dell’anno sono decisi a ribaltare la situazione. Era proprio ora.

Crediti fotografici: Sun Sentinel.

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