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Una domenica di ordinaria amministrazione: recap di Dolphins VS Panthers

Miami vince la sfida contro i Carolina Panthers, squadra subpar, e si prepara all’impegno ben più tosto di week 6.


Nella sesta settimana della NFL 2023 i Miami Dolphins soffrono in apertura, chiudendo sotto di due TD un brutto primo quarto, prima di risvegliarsi e prendersi una W attesa da chiunque contro dei Carolina Panthers in deciso miglioramento, ma ancora senza vittorie. I protagonisti sono sempre gli stessi e il risultato è ottimo per i colori dei Fins, ma in week 7 ci attende una grande sfida, di cui parleremo più avanti.

Ha vinto la franchigia migliore

In attacco partono i Panthers, ospiti di settimana all’Hard Rock Stadium, e lo fanno con un possesso che porta soltanto a un punt del pressoché leggendario Johnny Hekker, uno dei migliori di sempre nel suo ruolo. Merito di questo esito è anche di Bradley Chubb, che trova un sack ai danni di Bryce Young, il QB rookie di Carolina che, di domenica in domenica, è sempre più padrone dell’attacco di Frank Reich. La risposta dei padroni di casa è un 3 e fuori poco abituale e ancor meno bello.

I Panthers si muovono invece bene, e lo fanno soprattutto grazie alle ricezioni di Adam Thielen, liberato dai Minnesota Vikings  per lasciare spazio in campo – e sul salary cap – a Justin Jefferson e finito a guidare con l’esperienza un attacco e una squadra piuttosto giovani. Dopo due sue ricezioni ci sono due corse del RB canadese, Chubba Hubbard, la seconda delle quali vale un TD lungo 5 yards e il vantaggio ospite. È di nuovo Carolina ad attaccare, in seguito a un rapido 3 e fuori di Miami condito da un inspiegabile pasticcio su terzo tentativo e 1 tra Tua Tagovailoa e Raheem Mostert, che non si intendono affatto, rischiando un fumble sanguinoso evitato soltanto dal fatto che l’ovale rimbalza out of bounds; il punt di Jake Bailey viene accompagnato da un sospiro di sollievo di tutti i tifosi verde acqua presenti. I Panthers gestiscono bene il drive, correndo sulle gambe di Frank Tremble e Raheem Blackshear, rispettivamente RB3 e RB4 per la franchigia, che in questa sfida vedono spesso il campo a causa dell’infortunio di Miles Sanders. A chiudere il buon possesso arriva il TD del doppio vantaggio, che porta la firma di Thielen.

Prima della chiusura del primo quarto, assistiamo a un buon primo down guadagnato da un Tyreek Hill che si prende 27 yards. È il segnale del risveglio. I Dolphins iniziano finalmente a giocare dopo aver, di fatto, regalato la prima frazione ai loro avversari. Sul possesso vediamo una ricezione di Jaylen Waddle e un TD di Mostert su corsa arrivato grazie al bel blocco del TE, Durham Smythe. Il tentativo di fake punt ospite viene capito, arginato e Miami riparte con i suoi modi abituali: grande run per 49 yards di Mostert e TD per 4 yards di Waddle. Situazione di parità.

Altro punt Carolina, altro TD Miami: lo realizza questa volta Hill con una galoppata delle sue, che percorre 41 yards. Potrebbe accorciare le distanze la franchigia di Charlotte ma, proprio in chiusura di secondo quarto, il kicker Eddie Pineiro fallisce un FG non impossibile.

Il primo highlight della ripresa è un sack combinato di Christian Wilkins, Zach Sieler e Bradley Chubb. Sul drive successivo, i Fins allungano ancora grazie a Mostert, che realizza un altro TD, ma si spaventano anche molto, perché Hill esce dolorante. Fortunatamente, non sarà nulla di grave e il numero 10 riuscirà a tornare in campo poco dopo. Carolina non risponde più e allora i Dolphins scappano via: si vede Braxton Berrios a ricevere per un primo e lo stesso fanno i compagni Hill e Mostert, con il RB che realizza anche la terza marcatura personale. Non gioca De’von Achane, che sarà assente per almeno un mese, ma il suo compagno di reparto non lo fa certo rimpiangere.

Siamo in pieno garbage time ma Wilkins e Sieler vogliono ancora realizzare dei sack, e se li dividono da buoni compagni, uno a testa. Mike McDaniel fa entrare Mike White, per preservare Tua, e il QB2 si fa subito intercettare da Troy Hill. Brutta pick six (lunga 61 yards) ma il big play inciderà pochissimo su una sfida praticamente già chiusa. Le ultime emozioni vedono protagonista Salvon Ahmed, che realizza il suo primo TD stagionale prima che il sipario cali definitivamente sul match. 42 a 21 per Miami, che con uno score di 5-1 può cominciare a pensare a domenica sera (notte, per noi italiani) e alla impegnativa trasferta di Philadelphia.

Buone sensazioni prima della sfida con un top team

L’ultima volta che i Dolphins si sono trovati sul 5-1 dopo 6 settimane era il 2002. L’euro era ancora una novità che ci metteva in difficoltà alle casse, il QB di Miami era Jay Fiedler, colui che ebbe l’ingrato compito di succedere a Dan Marino – fallendo miseramente, peraltro – e forse qualcuno di quelli che mi legge neanche seguiva ancora il football americano. Ciò significa che abbiamo avuto due decenni poco memorabili, come ben sappiamo, ma anche che quest’anno la franchigia è decisamente migliorata. Certo, facile parlare dopo aver battuto soltanto squadre di seconda fascia, eccezion fatta forse per i Los Angeles Chargers, e aver perso male a Buffalo. Serve un test di livello perché i ragazzi possano veramente dimostrare chi sono, e arriverà presto.

Il prossimo Sunday Night Football, dal Lincoln Financial Field, metterà i Dolphins di fronte a una franchigia di spessore come i Philadelphia Eagles. I ragazzi di Nick Sirianni escono dall’upset contro i New York Jets, che ha consegnato loro la prima sconfitta stagionale, e avranno voglia di raddrizzare subito la rotta. I Fins devono dimostrare di potersela giocare con i primi della classe, smentendo coloro i quali pensano che la squadra sia forte con le deboli e debole con le forti. Le quotazioni Eagles sono in calo, dopo le numerose sviste offensive registrate in week 6, ma il potenziale della squadra è indiscutibile. Philadelphia avrà il vantaggio di giocare in casa, Miami però arriverà sulle ali dell’entusiasmo. Dopo aver ottenuto il massimo dalle due facili esibizioni casalinghe che i Fins hanno dovuto affrontare nelle settimane 5 e 6, giunge il momento di un matchup ben più impegnativo. La musica potrebbe cambiare tra qualche giorno, oppure farsi ancora più assordante.

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