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La reazione che ci voleva: recap di Dolphins VS Jets
I Miami Dolphins liquidano senza troppi patemi i New York Jets e si preparano al tour de force che chiuderà la loro stagione.
L’avversario di week 15 per i Miami Dolphins, dei New York Jets in crisi identitaria profonda e che non vedono l’ora che la stagione finisca – per capire se potranno contare su Aaron Rodgers l’anno prossimo o se il QB deciderà di smettere – non era certo insuperabile. Ciononostante, dalla franchigia si aspettava una reazione importante dopo la brutta sconfitta rimediata contro i Tennesse Titans 6 giorni prima di questo match e il risultato finale di 30-0 l’ha certificata. Ora Miami va incontro a un finale di stagione da incubo, contro 3 delle migliori squadre della NFL, ma ci arriva dopo una performance convincente.
Una sfida a senso unico
Fin dal primo quarto, i padroni di casa di Miami mettono in mostra chi terrà in mano il pallino della partita. Bradley Chubb, probabilmente il migliore tra i suoi durante questo match, porta un sack, assistito da Christian Wilkins, a Zach Wilson e Zach Sieler lo ricopre. I Dolphins tornano in attacco e segnano, grazie a una breve corsa di Raheem Mostert per il TD.
Il secondo quarto fila via piuttosto similare al primo. Si apre con un FG lungo 37 yards realizzato da Jason Sanders e si chiude con un big play da 60 yards, che Tua Tagovailoa lancia e Jaylen Waddle riceve per un TD. Nella serata in cui Tyreek Hill rimane sulla sideline a recuperare la botta alla caviglia subita in week 14, il suo compagno d’attacco lo sostituisce egregiamente. In mezzo a queste due marcature ci sono 3 punt, una per i padroni di casa e 2 per gli ospiti, a certificare la loro serataccia offensiva. Prima dell’intervallo, arriverà un altro TD breve per Miami, ancora realizzato da Mostert. Il RB segna così il suo diciottesimo TD stagionale su corsa e realizza un record di franchigia. Nessuno prima di lui aveva firmato tante marcature da 6 in una singola stagione con le proprie gambe. Anche i 20 TD totali del numero 31 sono un record per i Dolphins.
Il terzo periodo vede una partita già sul 24 a 0 e poca voglia di ribaltarla da parte degli ospiti, che si trovano di fronte una difesa arcigna, guidata da un ispirato Chubb, e un attacco diretto da Trevor Siemian, che ha rilevato Wilson, uscito per una commozione cerebrale. Il cambio di QB non origina alcuna modifica nelle dinamiche della sfida, che resta direzionata in favore dei Fins. Siemian mette assieme un drive promettente, trovando il suo talentuoso ricevitore Garrett Wilson. Alla fine però viene intercettato da Brandon Jones in un’azione che riassume bene la partita. Da una parte c’è una squadra propositiva e che trova qualche buona giocata, dall’altra una che fa poco e riesce a sbagliare ugualmente. Il kicker di Miami, Sanders, ha per fortuna voglia di migliorare le sue statistiche e trova dapprima un FG lungo 27 yards e poi uno da 35, già nel quarto quarto.
Sull’ultimo periodo ci sono da segnalare soltanto due buone azioni della difesa di casa. La prima è il play definitivo di Chubb, che provoca e ricopre un fumble mentre la seconda è un nuovo intercetto di Jones, il secondo di una giornata nella quale ha evidentemente dominato il suo matchup con Xavier Gipson.
Un grande risultato e ora viene il bello
La vittoria dei Dolphins era attesa. New York sta passando un anno davvero miserabile e non sembra essere in condizione di poter migliorare granché, in questi ultimi 20 giorni di stagione regolare. I Dolphins raggiungono il traguardo delle 10 vittorie stagionali e, dall’alto del loro score di 10-4 sono attualmente il secondo seed della AFC. I Baltimore Ravens guidano il seeding e continuano a dimostrare di meritare la migliore posizione di conference. Le due franchigie si affronteranno in week 17 e chissà che in quella sfida non ci sia proprio la corona dell’American in palio. Difficile da dire oggi dato che, nel turno di Natale, i Fins incontreranno Dallas e i Ravens San Francisco.
Quel che fa più piacere, commentando questa sfida, è l’interpretazione del match da parte di Tua e Waddle. Senza Hill in campo né il QB né il WR2 si sono fatti intimidire. Anzi, hanno gestito ottimamente la situazione, rendendosi protagonisti di un’ottima prestazione. La mentalità del next man up, quella di avere riserve capaci di riempire ogni vuoto è un mantra per le organizzazioni che vogliono avere successo in questa lega. Finora Tua aveva sempre contato sul numero 10, affidandosi alle sue sapienti mani e alle sue veloci gambe. In questa situazione non ha chiaramente potuto farlo e allora ha coinvolto il giocatore che più gli assomiglia: il numero 17, suo ex compagno al college. Il risultato è stato straordinario. Waddle è un grande ricevitore e dovrebbe avere più opportunità. Ovviamente, quando sei subalterno di un’arma efficace come Hill le tue possibilità di entrare nel vivo dell’azione diminuiscono ma, come si è visto su questo campo, il pinguino può ricoprire un ruolo più importante ed essere coinvolto più spesso.
Il tono della prossima sfida sarà ben diverso. I Cowboys sono una squadra forte, tenace e compatta, tanto in attacco quanto in difesa. Certo, arrivano da una sconfitta netta e, francamente, anche un pò inattesa contro dei Buffalo Bills in piena risalita ma questo non deve ingannarci, non hanno dimenticato come si faccia a vincere. Anzi, sarà probabilmente Miami a dover fare più attenzione, in quanto Dallas potrebbe mostrarsi grintosa e arrabbiata dal momento che c’è un’onta da lavar via. Ci attende una grande partita, con importanti implicazioni playoff. Dopotutto, la regular season sta terminando e ogni match significa molto.
Crediti fotografici: Sun Sentinel.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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