Touchdown logo

Ode al kicker: recap di Dolphins VS Cowboys

I Miami Dolphins superano i Dallas Cowboys e staccano il biglietto per i playoff al termine di una partita serrata ed equilibrata.

Jason Sanders portato in trionfo

In una settimana in cui sul calendario si evidenzia la sfida tra Baltimore Ravens e San Francisco 49ers, che potrebbe essere un anticipo del prossimo Super Bowl, è difficile trovare un’altra sfida della settimana. Ciononostante, la partita tra i Miami Dolphins e i Dallas Cowboys aveva implicazioni di questo tipo. Ambedue le franchigie, infatti, sono alla caccia del primo seed nelle rispettive conference, per agevolarsi il cammino nei playoff, già certi per entrambe le compagini.

La partita è stata meno spettacolare del previsto, perché entrambe le difese – soprattutto quella dei Dolphins – hanno stretto la morsa intorno agli attacchi, limitandoli nelle loro operazioni. Alla fine, hanno avuto la meglio i padroni di casa di Miami, grazie a un FG nel finale di Jason Sanders, assoluto protagonista della sfida e realizzatore di 15 dei 22 punti totali dei suoi, quelli che sono valsi la vittoria per 22-20.

Cosa ha detto il campo

Dallas inizia in attacco e si muove con scioltezza. Dak Prescott coinvolge il suo FB, Hunter Luepke, il talentuoso ricevitore CeeDee Lamb e il TE Jake Ferguson. Sul finire del drive però la difesa rinviene, dapprima con un sack combinato di Christian Wilkins e Bradley Chubb e poi con il big play di Brandon Jones, che ricopre un fumble offensivo. Si ribalta il fronte e Miami saluta il suo pubblico con uno sciocco delay of game, poi però Jaylen Waddle riceve per 49 yards e Sanders si presenta con il primo dei suoi FG di serata, misurante ben 57 yards. Il più lungo nella sua carriera.

La risposta di Dallas è un capolavoro offensivo, cucito dai due migliori interpreti del reparto: Prescott e Lamb. I due scambiano per 22 yards e testano il terreno. Poi, vista l’efficacia, replicano e trovano un TD lungo oltre 50 yards nel quale il numero 88 porta a spasso mezza difesa. A una offense da applausi ne risponde un’altra ugualmente efficace. Tua Tagovailoa connette con Cedrick Wilson e Robbie Chosen, prima di attivare Mostert che mette i suoi a due passi dalla linea di meta. Qui la difesa recupera e causa un quarto down, sul quale Mike McDaniel prende una decisione francamente discutibile. Invece di accontentarsi di 3 punti facili, data la distanza dai pali gialli, sceglie di andare alla mano, chiamando un fade pass per Cedrick Wilson che viene ben marcato. Miami resta a bocca asciutta e i suoi tifosi confusi.

Da questo momento in avanti, le difese cominciano a prendere possesso del terreno di gioco. Un sack di Andrew Van Ginkel causa il punt Dallas. Sanders segna un FG lungo 52 yards dopo un primo down di Tyreek Hill che è l’unica buona cosa costruita nel drive. Un sack di Zach Sieler addormenta gli ospiti e causa un nuovo punt. Per vedere altri punti occorre scorrere fino alla conclusione del secondo quarto, quando Raheem Mostert riceve per un TD dopo che Tagovailoa tesse un’efficace tela con Durham Smythe e Cedrick Wilson e – soprattutto – viene chiamato un roughing the passer quantomeno dubbio contro Micah Parsons.

Un punt per parte apre il terzo quarto e poi Miami segna un calcio lungo 52 yards. Dallas si fa subito sotto grazie al suo kicker, Brandon Aubrey, che realizza un FG da 43 yards dopo una clamorosa ricezione di Jalen Tolbert per 46 yards. Per i padroni di casa si registra la defezione di Waddle, che si fa male correndo lungo la sideline e resterà fuori per il resto della gara. Ciò comporta un numero di ricezioni più elevato per Hill e il TE Smythe, ultimamente sempre più parte degli schemi di McDaniel, che all’inizio preferiva usarlo come blocker. Al termine di un drive guidato da questi due, è ancora Sanders a sorridere, con il quarto centro su 4. Questa volta, si tratta di un calcio facilmente gestibile, per 35 yards. Anche i ‘Boys puntano sul TE e Ferguson li porta in piena red zone. Da lì, Aubrey accorcia le distanze e fa 13 – 19 per i suoi. Il momento è nevralgico.

Mike McCarthy lo capisce e chiede a Dan Quinn, il suo coordinatore difensivo, di esigere uno sforzo aggiuntivo dal suo reparto per arginare Tagovailoa e i suoi. Missione compiuta e palla a Dallas. All’ultimo possesso degli ospiti nella gara partecipano tutti, Prescott e Lamb a intavolare e convertire anche da quarto tentativo, Tony Pollard in una serata non certo memorabile e anche il ricevitore meno noto, Rico Dowdle. Chubb trova un sack ma il timoniere dei texani non si scompone e coinvolge Brandin Cooks: TD e PAT con i Cowboys ora sopra di 1 punto. C’è però tempo per Miami che ha circa 5 minuti per attaccare. Hill, Jeff Wilson e alcune penalità di troppo contro la difesa muovono la catena e, soprattutto, masticano secondi. Si arriva così a due secondi dalla fine con un FG da realizzare. Per il Sanders di questa sera 29 yards sono poca cosa e il kicker non fallisce. 22 a 20 e vittoria Dolphins con il numero 7 sollevato in cielo dai suoi compagni. Quando le telecamere lo inquadrano, lo specialista conta sulle dita i suoi centri e apre l’intera mano. 15 punti e 5 FG perfetti sono una bella risposta per chi lo ha – spesso ingiustamente – criticato, durante questa stagione.

Playoff conquistati e buone sensazioni per il futuro

La vittoria vale per Miami la certezza dei playoff. Resta da vedere, nelle ultime due settimane, quale sarà il seeding. Il risultato di questa sfida si deve naturalmente alla difesa e a Sanders. L’unità di Vic Fangio ha accusato un pò la potenza dell’attacco di Dallas in apertura di gara ma è riuscita ad adattarsi e a limitare, in maniera consistente e considerevole, gli spunti offensivi a partire dalla seconda metà del primo quarto. Si tratta di un grande risultato perché la franchigia ha accusato numerosi infortuni, molti dei quali di livello anche su questo lato della palla (pensiamo all’ora recuperato Jalen Ramsey, a Jaelan Phillips, Jerome Baker o Jevon Holland) ma non ha mai mollato, garantendo un elevato livello di prestazioni per buona parte della stagione.

Per quanto riguarda Sanders, invece, va detto che il suo è un ruolo ingrato. Le responsabilità di un kicker sono enormi, seconde solo a quelle di un QB all’interno delle dinamiche di una squadra di football professionistico. Eppure non ha sbagliato nulla, guadagnandosi la vittoria in una giornata nella quale l’attacco è stato ben imbrigliato dalla difesa ospite. Se la franchigia ha vinto segnando un solo TD, contro i due di Dallas, il merito va a lui.

Buona dunque la prima nel trittico infernale che chiuderà la stagione di Miami, con una sfida in programma a Baltimore domenica prossima e una in casa di fronte ai Bills, il 7 gennaio. Vincerle entrambe sarà molto difficile ma è inutile sottolineare nuovamente quanto siano importanti. Contro i Ravens ci si gioca una buona parte del primo seed mentre il matchup con Buffalo potrebbe valere la corona divisionale, in caso di una sconfitta di Miami nella difficile trasferta dell’ultimo dell’anno e una – probabile – vittoria della truppa di Josh Allen contro i New England Patriots, nello stesso weekend.

Crediti fotografici: Sky Sports

Please follow and like us: