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Al cospetto dei più forti: recap di Dolphins@Ravens

I Baltimore Ravens sconfiggono in scioltezza i Miami Dolphins e si guadagnano il primo seed AFC. Per i Fins c’è molto su cui riflettere.


I Miami Dolphins rientrano con le ossa rotte dalla sfida dell’ultimo giorno dell’anno contro i Baltimore Ravens. I padroni di casa guidati da un sensazionale Lamar Jackson, sempre più candidato al titolo di MVP, bombardano gli ospiti demolendoli sotto il punteggio perentorio di 56 a 19. I corvi erano dati per favoriti e stanno giocando un football fantastico, ma Miami dimostra ancora una volta di non essere all’altezza delle powerhouses di lega e questa è una pessima notizia se pensiamo che in week 18 chiuderanno la regular season contro dei Buffalo Bills concreti, sebbene non entusiasmanti, e poi inizieranno i playoff, dove la competizione sarà di altissimo livello.

Tanti highlights, ma a senso unico

Il primo possesso della gara è per Miami. Tua Tagovailoa trova De’von Achane, Tyreek Hill e Alec Ingold, tutti su passaggio, prima di connettere con Cedrick Wilson per un TD lungo 8 yards. La risposta di Baltimore è una fotocopia di questo drive. In 10 plays, Jackson trova il suo RB Justice Hill, poi Zay Flowers, Rashod Bateman e ancora Hill per un pregevole TD, lungo 20 yards. I Dolphins aggrediscono il campo con un esplosivo Achane, che corre per 45 yards, e poi si affidano a Jason Sanders, che realizza un FG lungo 27 yards. Seguono un punt per parte e un ritorno alle ostilità da parte dei padroni di casa.

Jackson vede Nelson Agholor e Odell Beckham, i due WR aggiunti al suo arsenale quest’anno dal nuovo coordinatore offensivo Todd Monken, che sta facendo un capolavoro, e trova due bei primi down. Poi si aggiunge alla parata il RB Gus Edwards, che accorcia il campo e trova un TD corto, dalla linea delle 1. Miami risponde con un altro calcio di Sanders, che vale il FG lungo 38 yards al termine di un possesso enfatizzato dalla ricezione di Hill per 25 yards. È però ben poco se consideriamo che subito dopo la offense in viola esplode per un TD di ben 75 iarde firmato da Zay Flowers che brucia l’intera difesa ospite, completamente in bambola. La defense avversaria è ben più attenta sull’attacco di Tagovailoa, e intercetta il colpevole QB grazie a una bella azione di Roquan Smith. Il momento è chiaramente favorevole ai Ravens che replicano con un TD firmato dal TE Isaiah Likely.

Nel secondo tempo, l’inerzia non cambia. Le due franchigie che si fronteggiano giocano su due livelli diversi e Miami non sembra certo una squadra che si stia battendo per il primo seed, bensì un pesce completamente fuor d’acqua a cospetto di uno squalo bianco. Durante il terzo quarto succede abbastanza poco, dopo un primo TD, ancora firmato da Likely, i Ravens si calmano e scivolano su un fumble ricoperto da Miami che però non riesce mai a incidere e, anzi, commette un nuovo errore che si trasforma in un INT per Geno Stone.

Durante il quarto periodo di gioco, Baltimore dà fuoco alle polveri, come si suol dire. In risposta a un TD segnato dai Fins, grazie a un passaggio di Tua per Achane, Jackson scambia con il suo FB Patrick Ricard, che segna un TD lungo 4 yards. Miami d’altra parte incespica e non trova più la via di mettere a verbale alcuna marcatura. Senza mostrare compassione, Baltimore infierirà con Melvin Gordon (TD in corsa centrale lungo 7 yards) e il TE Charlie Kolar (TD in seguito a un buon passaggio di Tyler Huntley, riserva di Jackson, per 19 yards). Nelle ultime battute di gara, i Dolphins perderanno Bradley Chubb per un brutto infortunio ai legamenti del ginocchio. Il fischio finale sarà un sospiro di sollievo per gli ospiti, che eviteranno così di subire altre mete.

La sconfitta in prospettiva

Questo risultato incorona meritevolmente Baltimore. La franchigia è chiaramente quella più in forma al momento e si vede. Il loro seed 1 in AFC è matematicamente certo e atleticamente meritato. Gli ospiti avevano probabilmente preventivato una sconfitta su questo campo, ma certamente non si sarebbero spinti a prevedere un simile risultato. Miami è stata sculacciata sia in attacco sia in difesa e non è mai stata al passo con i Ravens. La fase difensiva è apparsa particolarmente preoccupante, dal momento che i Dolphins avevano mostrato netti miglioramenti nelle ultime settimane. Anche contro Tennesse il reparto aveva tenuto bene, pur capitolando sul finale. In quella occasione però si era trattato di una distrazione mentale, un errore sciocco seppure grave. A Baltimore, Miami è stata bullizzata per l’intera partita e spesso la difesa sembrava non avere neppure lo stesso numero di giocatori della offense rivale, tanto l’attacco era ben piazzato in campo. Se a queste considerazioni aggiungiamo il fatto che Chubb starà fuori per l’intera postseason (e la prima parte della prossima stagione), la situazione non si fa certo più rosea.

Mancano due settimane ai playoff e una sconfitta con Buffalo in week 18 potrebbe significare doverli giocare da sesto seed, dunque tutti fuori casa. Una vittoria ci permetterebbe invece di qualificarci da probabili terzi e vincere la division, garantendoci così almeno una sfida in casa, quella del wildcard weekend. Miami è padrona del suo destino ma deve giocare al top contro dei Bills che stanno mietendo successi, pur senza convincere troppo. Occorrerà sfruttare al massimo il fattore campo e non lasciarsi condizionare dagli infortuni.

Crediti fotografici: Baltimore Sun

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