I Chiefs vincono. E questa non è una novità. A Cleveland, però, lo fanno con 14 punti di scarto, cosa mai successa in questa stagione a Mahomes e soci.
Il punteggio finale recita 21-7 per gli ospiti, in una partita che non è mai stata in discussione. I campioni in carica, a caccia del terzo titolo consecutivo, segnano 3 touchdown distribuendoli nei primi 3 quarti di gioco e, nonostante un tentativo di rientro dei Browns, gestiscono tranquillamente la situazione nell’ultimo quarto, portandosi a casa la 13esima vittoria stagionale e mantenendo 2 vittorie di vantaggio sui Bills nella corsa al primo seed della AFC.
La partita dei Browns, invece, è stata completamente anonima e costellata di errori. E potrebbe essere stata la fine dell’era Jameis Winston: l’ex QB dei Saints è stato panchinato dopo il terzo intercetto di giornata e gli ultimi 2 drive dei Browns sono stati affidati a Thompson-Robinson. Rimangono 3 gare alla fine di questa stagione: a Cleveland non vedono l’ora che arrivi il 6 gennaio.
Chiefs: quello che serve per vincere
Si sta dibattendo molto quest’anno sulla fortuna dei Kansas City Chiefs: pollici degli avversari troppo lunghi che annullano touchdown, field goal bloccati allo scadere che evitano sconfitte, field goal realizzati allo scadere con l’aiuto dei pali, etc. In realtà la fortuna va’ creata, bisogna mettersi nelle condizioni di poter sfruttare i momenti favorevoli. E, soprattutto, per vincere le partite di football bisogna essere bravi nei dettagli, perché alla fine sono quelli che ti fanno vincere partite e titoli. I Chiefs continuano a non essere spettacolari, ma sanno essere tremendamente incisivi quando conta: quando c’è da fare la giocata giusta, si può essere certi che i Chiefs la faranno. È successo anche a Cleveland. Kansas City non aveva bisogno di fuochi d’artificio per sconfiggere una squadra che aveva già perso 10 partite su 13, aveva solamente bisogno di eseguire il game plan e colpire nei momenti giusti. Mahomes&co. l’hanno fatto: il primo touchdown è arrivato dopo neanche 3 minuti di gioco sull’asse Mahomes – Smith-Schuster; il secondo touchdown è arrivato poco prima della fine del secondo quarto, con Mahomes che ha avuto tutto il tempo del mondo (almeno 9-10 secondi buoni) per trovare Gray in end zone; il terzo touchdown è arrivato dopo 3 minuti dall’inizio del terzo quarto, con Mahomes che ha agevolato la corsa dalle 21 yards di Worthy (segnalato come td su corsa perché il lancio del numero 15 dei Chiefs è stato laterale). Il resto della gara l’attacco dei Chiefs l’ha abbastanza gestito, nonostante una difesa dei Browns che, fatta eccezione la situazione paradossale sul secondo td dei Chiefs, ha tenuto sempre sotto pressione Mahomes (19 completati su 38, solamente 159 yards di guadagno). Ma Mahomes è questo: la giocata giusta, nel momento giusto, la trova sempre, senza scomporsi. Ed è per questo che i Chiefs restano i favoriti numero 1 in AFC, sopra ai Buffalo Bills. L’unico dubbio, semmai, è legato proprio alle condizioni fisiche del loro quarterback, uscito malconcio per un problema alle caviglie a 8 minuti dalla fine della partita e il cui status è da considerarsi “week to week”, da valutare di partita in partita. Inutile dire che senza Mahomes a guidare quest’attacco, le possibilità dei Chiefs di un Three-peat si riducono notevolmente.
Browns: quello che serve per perdere
I Cleveland Browns hanno fatto di tutto per perdere la partita contro i Kansas City Chiefs. O, a dirla meglio, per agevolare la vittoria dei Chiefs. I padroni di casa hanno sommato 3 fumbles, 4 intercetti, 6 penalità (quelle accettate, altrimenti sarebbero state molte di più); Winston ha subìto 5 sack; la difesa è andata, come detto, in amnesia totale sul secondo touchdown dei Chiefs. È stato veramente imbarazzante vedere giocare i Browns…e non è la prima volta che succede in questa stagione. Winston sembra aver smarrito la “magia” che ha contraddistinto le sue prime uscite con la maglia di Cleveland e contro i Chiefs ha toccato il punto più basso della sua carriera con la squadra dell’Ohio: ha guadagnato solamente 146 yards, ha lanciato 3 intercetti e 0 (zero) touchdown, ha chiuso con un rating di 40,2. Complice poi una difesa ospite ai livelli di quella dello scorso anno, Winston ha avuto enormi difficoltà a far girare l’attacco e a coinvolgere i suoi ricevitori, tanto che l’unico WR a “brillare” è stato, come capita sempre ultimamente, Jerry Jeudy, destinatario di 9 dei 16 lanci completati dal QB dei Browns e capace di chiudere con 108 yards guadagnate. Il resto, onestamente, non è stato uno spettacolo degno di un attacco della NFL. L’era Winston a Cleveland, probabilmente, ha raggiunto la sua fine. E anche quella di Nick Chubb, purtroppo, pare destinata a concludersi, causa rottura del piede subìta nel terzo quarto (che ha messo fine anticipatamente alla sua stagione) e contratto in scadenza alla fine di questa annata. E dopo le ultime 3 gare della stagione (a Cincinnati, in casa contro Miami, a Baltimora) che vedranno (verosimilmente) Thompson-Robinson come QB1, i Browns dovranno iniziare a capire cosa fare nel prossimo futuro, dove intervenire, come intervenire e che obiettivi darsi per la stagione 2025: i tifosi di Cleveland non riuscirebbero a sopportare un’altra annata anonima come questa.