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London Games: i Vikings sconfiggono i Browns 21-17
Dopo aver perso contro gli Steelers a Dublino, i Vikings si riscattano e sconfiggono a Londra i Cleveland Browns.

Il primo “London Game” del 2025 se lo aggiudica i Vikings.
Minnesota, reduce dalla sconfitta di Dublino contro i Pittsburgh Steelers dello scorso weekend, chiude la sua avventura in terra europea superando 21-17 i Cleveland Browns e si appresta ad affrontare la settimana di riposo con un record positivo (3-2), in attesa di poter riabbracciare J.J. McCarthy. Il QB1 dei Vikings, sostituito con alterne fortune da un solido Carson Wentz nelle ultime 3 partite, dovrebbe rientrare dopo la bye week, pronto a riprendere in mano un attacco che, anche contro i Browns al “Tottenham Hotspur Stadium”, ha dato ampia dimostrazione della propria profondità e delle varietà di soluzioni a disposizione di coach Kevin O’Connell.
I Cleveland Browns visti a Londra, però, sono stati degli ossi duri da sconfiggere per i Vikings. Guidati dal rookie QB Dillon Gabriel, nominato QB1 in settimana dopo un inizio di stagione al di sotto dei propri standard da parte di Joe Flacco, i Browns hanno tenuto testa per tutto l’incontro e, come mai in questo inizio di stagione, l’attacco ha dato segnali importanti e confortanti. Peccato per quell’ultimo drive in cui la difesa, quasi impeccabile per tutta la partita, non è riuscita a fermare Wentz: andarsene da Londra con una vittoria in tasca sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una partita giocata molto bene e avrebbe dato ancora più fiducia ad un gruppo con ampi margini di crescita.
La partita
Quella di Londra non è stata una partita bellissima, ma comunque, grazie ai vari cambi di leadership, è rimasta in bilico fino alla fine.
I Vikings l’hanno vinta perché sono riusciti a trovare la chiave giusta nel loro ultimo drive per superare la difesa dei Browns e operare il sorpasso a 25 secondi dalla fine. Carson Wentz ha orchestrato in modo ottimale questo drive, sfruttando al meglio le difficoltà di Denzel Ward (in giornata “no”) in copertura su Justin Jefferson (che ha chiuso la gara di Londra con 123 yard guadagnate in ricezione) e trovando infine in end zone Jordan Addison (su dormita proprio di Denzel Ward) che, dopo aver guardato in panchina per “punizione” (assente ingiustificato ad un meeting di squadra) tutto il primo quarto, è diventato l’eroe di Londra. Wentz, agevolato anche da un piano offensivo che ha puntato prevalentemente ad isolare e contenere Myles Garrett, ha completato 25 lanci su 34 (9 su 9 nell’ultimo decisivo drive), chiudendo con 236 yard guadagnate su lancio e il TD di cui sopra; nelle 3 gare in cui è sceso in campo da QB titolare ha comunque limitato i danni, chiudendo con un 2-1 di record e garantendo solidità come backup di J.J. McCarthy. Perché dopo il bye, tutti si aspettano di vedere il prodotto di Michigan come QB titolare, anche se né coach O’Connell né lo stesso Wentz hanno voluto parlarne nel dopo partita. A proposito di Kevin O’Connell: il piano offensivo dei Vikings contro i Browns ha funzionato; il contenimento di Garrett (che ha chiuso con zero sack) e l’isolamento di Jefferson con Ward, alla fine dei conti, sono state delle buonissime scelte. Così come il “gioco trucco” che ha portato al primo TD di Minnesota, con lo snap diretto su Akers che ha poi trovato Oliver in end zone. Il gioco di corsa ha funzionato meno (complice anche l’assenza di Aaron Jones), ma ha comunque garantito un TD con il solito Jordan Mason (per lui, però, solo 52 yards guadagnate).
I Browns hanno perso ma possono guardare al futuro con un po’ più di ottimismo. Dillon Gabriel, il 41esimo QB dei Browns da quando sono rientrati in NFL nel 1999, ha guidato molto bene l’attacco e si è vista una fluidità di manovra e movimenti che, purtroppo, durante le prime 4 partite con Joe Flacco come QB non si erano visti. La 94esima scelta al Draft in uscita da Oregon, ha chiuso la sua prima partita da titolare con 19 lanci completati su 33, 190 yards guadagnate e 2 TD, quello del 7-0 iniziale per Fannin e quello del controsorpasso sul 17-14 per Njoku nel terzo quarto. Purtroppo non ha chiuso l’opera, con un ultimo quarto in cui, nei 5 possessi avuti a disposizione, non è riuscito a portare i Browns in TD o in raggio da field goal, rimanendo un po’ troppo conservativo in alcune situazioni (forse anche per colpa di un play calling conservativo) e non rischiando mai più del dovuto. Però, onestamente, dei miglioramenti a livello offensivo da parte dei Cleveland Browns si sono visti. E non solo grazie a Gabriel. Grande protagonista a Londra per i Browns è stato il running back (rookie) Quinshon Judkins, autore di una prova da 110 yards guadagnate su corsa: non ha trovato il TD, ma è stato protagonista di un paio di conversioni importanti su quarto down in entrambi i drive dei TD dei Browns. Il prodotto di Ohio State sta crescendo di partita in partita, ha ampi margini di miglioramento e potrebbe rivelarsi una delle scelte più azzeccate al draft dello scorso aprile. Adesso starà a coach Stefanski gestire al meglio lui, Gabriel e tutto il gruppo di rookies che sta provando ad imporsi sulla scena. Ovviamente, stiamo parlando di una squadra che ha un record di 1-4, quindi di una delle peggiori squadre della NFL; ma con questa difesa e questo potenziale offensivo, le opportunità per togliersi qualche piccola soddisfazione in questa stagione ci sono. E da lì, poi, bisognerà ricostruirsi un futuro da contender.
Autore: Andrea Minnozzi
Data di pubblicazione:
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