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Scivolone dei Giants al Georgia Dome: Atlanta domina

E’ stata la prima volta nella storia della NFL che una squadra campione del mondo in carica subisce uno shutout così pesante nella stagione successiva.


Uno sconsolato Eli Manning in Atlanta Falcons vs NY Giants

Se c’è una parola che si addice ai New York Giants di questa stagione 2012, essa di sicuro è discontinuità. I Giants, fin dall’inizio della stagione, ogni volta che riescono a fare del buon gioco e ottenere dei risultati, non riescono mai a darvi seguito. Spesso a vittorie importanti e prove di forza seguono scivoloni clamorosi, e la sconfitta di domenica al Georgia Dome contro gli Atlanta Falcons ne è un perfetto esempio.

Una sconfitta che non piace in casa Giants, non tanto per il fatto in sé di aver perso (i Falcons sono, a detta del record, la miglior squadra della AFC, e in casa sono pressoché imbattibili), ma per il modo in cui si è perso. E’ stata la prima volta nella storia della NFL che una squadra campione del mondo in carica subisce uno shutout così pesante nella stagione successiva e, al di la del punteggio pesantissimo di 34-0, si ha un’impressione che i Giants non siano entrati in campo per niente, né con la testa né con il fisico.

Probabilmente già nel primo quarto si poteva capire come sarebbe andato a finire il match. Atlanta va in vantaggio dopo pochi minuti, in seguito a uno scellerato intercetto su Eli Manning da parte di Asante Samuel nella seconda giocata e primo passaggio della partita, complice David Wilson che non riesce a fare un buon lavoro di pass protection e viene spinto sul suo QB dal difensore in blitz.

La seconda azione che definisce il match arriva poco dopo: i Giants riescono ad attraversare il campo, e ci riusciranno anche altre volte nel match, ma, appena arrivano nella red zone, sembra quasi che si spengano come un interruttore. Da un buon drive che avrebbe potuto spostare l’inerzia della partita, i Big Blue ricavano un totale di punti pari a 0, per colpa anche del field goal sbagliato da Lawrence Tynes. Poco dopo, una gran ricezione in area di meta dell’immenso Tony Gonzalez (che afferma che questa sarà la sua ultima stagione, ma che per atleticità potrebbe giocare ancora sicuramente degli anni) porterà il punteggio sul 14-0, spostando definitivamente il “momentum” in favore della squadra di casa. Tra l’altro, cosa è successo a Tynes? Nelle ultime tre giornate ha sbagliato tre calci, lo stesso numero di quanti ne aveva mancati nelle 11 settimane precedenti. Anche il kicker dovrà ritornare sui suoi livelli, se i Giants vogliono puntare ai playoff.

La red zone offense continua ad essere un problema costante per i Giants, che hanno sprecato in tutte le loro sconfitte una miriade di occasioni per mettere punti a referto accontentandosi dei tre punti del field goal oppure addirittura non raccogliendo nulla.

L’ultima volta che queste due squadre si sono affrontate era stata nello scorso gennaio, in quella che sarebbe stata la prima vittoria delle quattro che hanno portato i Giants ad alzare il Vince Lombardi Trophy. In quel match, giocato al Metlife Stadium, il team di Tom Coughlin vinse 24-2 zittendo l’attacco guidato da Matt Ryan. Grande importanza nell’ottica di quella sfida ebbero i tantissimi stop su situazioni di 3rd o 4th e corto, che hanno spezzato le gambe ai Falcons ogni volta che cercavano di muovere le catene e sbloccare il tabellone. Questa volta, invece, sono stati i Giants ad essere incapaci di chiudere il down in queste situazioni, complice un gioco di corsa asfittico, un parco ricevitori non in formissima (si è visto abbastanza chiaramente in più occasioni che Hakeem Nicks non era al 100%) e un Eli Manning poco efficace (solo 13 passaggi completati in tutta la partita).

Dall’altra parte, invece, Matt Ryan, lasciato completamente libero di lanciare con tutto il tempo del mondo, grazie al grandissimo lavoro della sua linea d’attacco, che ha annichilito la pass rush dei G-Men, ha messo a segno passaggio completo dopo passaggio completo, accumulando punti su punti e di fatto chiudendo i giochi praticamente alla fine del primo tempo.

Una partita che gli americani definiscono uno “statement”, quindi, per gli Atlanta Falcons, (12-2) che dimostrano di essere sul serio una delle squadre più forti del football, e che il passo falso di settimana scorsa contro i Panthers è stato solo un incidente di percorso. Da quando Matt Ryan è il loro QB, Atlanta ha perso solo 5 partite al Georgia Dome, dato estremamente importante considerando che con la vittoria di domenica la squadra di Mike Smith si avvicina sempre di più ad ottenere il fattore campo fino all’NFC Championship game. La prossima loro partita sarà sabato sera a Detroit.

Con questa sconfitta invece, insieme alle vittorie di Redskins e Cowboys, i Giants (8-6) si trovano adesso in una situazione di parità per il primo posto con queste due squadre nella NFC East. Essi però non controllano più il loro destino per la vittoria della division, dovendo sperare anche in passi falsi delle altre due squadre. Ai Giants rimane, se non altro, la sicurezza che, vincendo entrambe le prossime partite, cominciando da quella di domenica contro i Baltimore Ravens, un posto ai playoff da wildcard è assicurato. Ma se giocano come domenica sera, difficilmente riusciranno nel loro intento.

Intanto occhio, che ieri sera i Pittsburgh Steelers hanno perso: volete vedere che, alla fine, ad andare ai playoff, delle due squadre di New York, ci riescono i Jets e non i Giants? Io, personalmente, considero questo scenario improbabile, ma è una prospettiva suggestiva.

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