Touchdown logo

Dolphins: intervista a Giorgio Gerbaldi

Le prime due settimane di IFL ci restituiscono gli Energy Building Dolphins Ancona ancora senza vittorie. Il bicchiere visto così sembra del tutto vuoto, in realtà c’è qualcosa che sta funzionando nella squadra marchigiana e lo sta facendo molto bene: la difesa, orchestrata dal defensive coordinator Giorgio Gerbaldi, sta andando oltre ogni più rosea previsione […]


Le prime due settimane di IFL ci restituiscono gli Energy Building Dolphins Ancona ancora senza vittorie. Il bicchiere visto così sembra del tutto vuoto, in realtà c’è qualcosa che sta funzionando nella squadra marchigiana e lo sta facendo molto bene: la difesa, orchestrata dal defensive coordinator Giorgio Gerbaldi, sta andando oltre ogni più rosea previsione ed i soli 26 punti concessi in due partite, una delle quali contro un attacco di livello assoluto come quello dei Warriors, sono solo l’aspetto più evidente.

Ne parliamo proprio con Giorgio, che si avvicina alla sfida di sabato, anche come ex, avendo  allenato i Marines Lazio: “Innanzitutto ci tengo a nominare i miei tre principali assistenti, Stefano Paolucci (coach dei LB),  Alessandro Angeli (coach della linea difensiva) e Federico di Bari (allenatore dei defensiveback), con i quali stiamo facendo un grandissimo lavoro. Son sincero, credevo di avere una difesa forte, ma non così forte come è emerso dalle prime due partite. Oltre ai pochi punti concessi, riusciamo ad essere sempre aggressivi sulla palla, generiamo turnover (ben 3 a partita sinora, ndr), soprattutto nei momenti caldi. Il bello di tutto ciò è che lo facciamo ruotando molti giocatori, non ci limitiamo agli 11 titolari, ma riusciamo a coinvolgere 15 16 giocatori in maniera continuativa e questo è un aspetto che i ragazzi, perplessi all’inizio, hanno cominciato ad apprezzare vedendo che ci sono benifici sia nel breve che nel lungo periodo.”

Ma c’è qualcosa che non va in difesa? “Tutto è perfezionabile, intanto ci sono meccanismi di squadra che si acquisiscono e si migliorano continuandoli ad allenare; aumentare l’amalgama, ma quello si fa con l’esperienza e imparando a conoscere i propri compagni allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. Tatticamente comunque abbiamo già raggiunto un livello molto elevato”

I due nuovi americani come stanno andando? “Di loro voglio sottolineare un aspetto che non si vede sul campo e non va a referto: ascoltano. Non è sempre così automatico avere degli americani che si facciano allenare, spesso arrivano qua e pensano di poter fare ciò che vogliono. Mitch (McGrath) e Matt (Gordon) hanno qualità atletiche e duttilità di primo livello, ma soprattutto sono due ragazzi che ascoltano gli allenatori e si mettono a disposizione della squadra, questo è di grande aiuto per noi coach. Poi McGrath ha messo a segno un TD con un ritorno di fumble a Reggio Emilia e Gordon per poco non faceva la stessa cosa contro i Warriors.”

Cosa ti preoccupa di più della tua ex squadra? “I Marines in questi anni hanno raccolto molto meno di quanto il livello tecnico dei singoli interpreti poteva lasciar pensare. Sono la tipica squadra romana, dura sul campo e di carattere. In attacco, oltre agli americani, gli occhi principali saranno rivolti verso Giorgio Bruni e Giorgio Polidori, TE/FB il primo e ricevitore il secondo, entrambi già nel giro della nazionale, con Polidori che gioca anche “per me” nella nazionale di flag.”

Dopo due sconfitte però i Dolphins devono iniziare a vincere: “Bisogna assolutamente farlo, anche se non credo sarà una partita facile, al momento è il più classico dei 50-50: loro contro gli Hogs Reggio Emilia, immagino in un campo da gioco meno infausto del nostro, sono usciti vittoriosi per 21-3.”

La difesa ha risposto presente. Con il bel tempo, si spera che, sabato sera, dalle ore 20.30,  anche l’attacco torni ad essere quello che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni.

Please follow and like us: