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I Seamen passano l’esame di maturità

Tra sacro e profano. In un momento di pausa nel match tra Seamen e Dolphins, in tribuna stampa, nasceva la domanda su chi fosse il Santo protettore dei marinai. Ne scaturiva un animato dibattito a colpi di ricerche su internet dal quale emergevano diversi nomi: da Sant’Adalberto di Praga a Sant’Erasmo, da San Brandano a […]


Tra sacro e profano. In un momento di pausa nel match tra Seamen e Dolphins, in tribuna stampa, nasceva la domanda su chi fosse il Santo protettore dei marinai. Ne scaturiva un animato dibattito a colpi di ricerche su internet dal quale emergevano diversi nomi: da Sant’Adalberto di Praga a Sant’Erasmo, da San Brandano a San Cutberto. Senza voler incorrere in paragoni irriverenti, al Vigorelli, sabato sera, abbiamo avuto l’impressione che i protettori dei “marinai milanesi” portino nomi decisamente meno altisonanti, ovvero quelli di Jordan La Secla e Shawn Abuhoff, provenienti dal nuovo mondo. In una gara tirata nel punteggio, nella sostanza e nelle statistiche, il total offense ufficioso parla di 425 yarde a 411 a favore dei dorici, con un Rocky Pentello ancora lontano dall’essere il magnifico atleta che conosciamo, la differenza la fanno proprio l’ex quarter back di San Jose State e la rivelazione scovata alla Dartmouth University che illuminano con le loro giocate l’impianto di via Arona regalando una vittoria che pesa come un macigno nell’economia del campionato. Il contributo determinante della difesa, le portate di Danilo Bonaparte, le ricezioni di Gianluca Santagostino, l’efficacia di Brian Bradford, il talento di Stefano Di Tunisi aggiungono il punto escalmativo su una prova che riporta ufficialmente i Seamen tra le nobili di una serie A1 che, da oggi, dovrà fare i conti anche con la Milano blue navy. La cronaca del match il cui risultato, lo diciamo serenamente, sta stretto numericamente ai Dolphins, pur non sovvertendo i valori espressi in campo, si apre con un lungo equilibrio rotto nel secondo quarto da Mitchell McGrath nelle cui mani passa la maggior parte dei palloni buoni, pochi in verità, dispensati da Rocky Pentello. La risposta è affidata a Shawn Abuhoff, prima che Stefano Di Tunisi assicuri l’extra point e un field goal, roba rara nello “spaghetti football”, a fissare il risultato sul 10 a 6 all’half time. Dopo un terzo quarto che regala le emozioni dei touchdown di Michele Marchini e Shawn Abuhoff, fenomenale nel convertire in punti un tracciante di 54 yarde di Jordan La Secla, l’ultima frazione dispensa solo amarezze ai marchigiani costretti alla resa dalle marcature di Lorenzo Vezzoli e Flavio Piccinni, condite dall’intercetto del solito Abuhoff che mette il sigillo su una prestazione che la conferma di un talento indiscutibile (31 a 12 lo score conclusivo). In attesa di ritrovare sua maestà Jeff Souder, sotto i ferri per ridurre una fastidiosa frattura alla mano, i marinai si godono la performance di Brian Bradford, poco appariscente, ma tanto sostanzioso come piace a coach Marco Mutti e confermano che lo scivolone rimediato con i Panthers non inficia una crescita che vale, proprio in compagnia dei parmigiani, il primo posto del girone A.

Seamen Milano – DolphinsAncona 31-12  (0-0  10-6  7-6  14-0)

IFL 2013 Classifica girone A: Panthers e Seamen 3-1, Giants 2-3, Rhinos 1-3

foto cortesia di Dario Fumagalli

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