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NFL Power Rankings 2018 in preview

Comincia la NFL e non poteva mancare il Power Rankings di inizio campionato, con l’aggiornamento per il Thursday Night giocato tra Eagles e Falcons.

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Il conto alla rovescia è finalmente concluso, la nuova stagione NFL è ai nastri di partenza e Touchdown.it ripropone i Power Rankings, che delineano la griglia dei favoriti alla conquista del prossimo Super Bowl.

#1: Philadelphia Eagles – Per quanto sia cosa nota la difficoltà di creare dinastie nella “age of parity”, l’età della parità, dell’equilibrio, dove grazie al salary cap e al draft il mantra della competitività favorisce l’alternarsi delle franchigie al vertice, è doveroso riconoscere ai campioni in carica l’onore e l’onere di essere i favoriti d’obbligo. Il Nick Foles della preseason e del debutto contro i Falcons è sembrato alquanto distante dal fenomenale interprete dell’attacco di Doug Pederson durante i playoff 2017 e per rivedere Carson Wentz manca ancora qualche settimana. Se la pancia delle aquile non è piena, li rivedremo tra i protagonisti della NFC anche quest’anno. L’inizio non è stato bello, ma è stato efficace.

#2: New England Patriots – Per certi versi, anche per i vicecampioni in carica vale un discorso simile a quello fatto per gli Eagles. Indicare i Patriots come la compagine da battere nella AFC, visto il record della premiata ditta Belichick&Brady, non costa sforzo. Certo, i segnali di qualche scricchiolio, gli spifferi di un qualche logoramento (ultimo anno per Brady? Belichick è stanco? E Gronk, qual è la situazione del contratto di Gronkowski?) ci sono stati nei sette mesi trascorsi dall’ultimo Super Bowl. Eppure, come non credere alle chances del fresco 41enne Tom Brady? In fondo, aldilà dei rumors, è sempre possibile che questa sia davvero la sua ultima corsa.

#3: Green Bay Packers – Torna Aaron Rodgers e questo già basta ad inserirli di diritto nella lotta per la vittoria finale. Un Rodgers un po’ irritato con la dirigenza della franchigia, per avere lasciato partire il suo amico e bersaglio preferito Jordy Nelson, ma anche ricompensato, finalmente, con un contratto monstre che lo legherà ai Packers, presumibilmente, fino alla fine della propria carriera. E siccome da tempo l’incredulità è grande per una squadra capace di vincere solo un Super Bowl durante la fantastica carriera di Aaron, forse il nuovo contratto potrà essere festeggiato anche con un nuovo anello. Forse…di sicuro c’è che gli alibi per coach McCarthy sono sempre più tenui e chissà che il nuovo GM, Brian Gutekunst, non si senta di chiederne la testa se anche quest’anno i gialloverdi fossero incapaci di competere per il titolo.

#4: Minnesota Vikings – Si parla dei Packers e si resta nella NFC North, dove Green Bay ha probabilmente il suo più ostico avversario, in una divisione generalmente salita molto di livello, nella corsa alla NFC. Minnesota ha aggiunto Kirk Cousins alle proprie frecce, che consistono di una difesa di primissimo livello, di ricevitori giovani ed in crescita (che dovrebbero offrire a Captain Kirk tutto ciò di cui ha bisogno per garantire un gioco aereo di successo) ed un running back, Dalvin Cook, che ritorna dopo un brutto infortunio nella sua stagione da rookie, con tutte le intenzioni di mostrare nuovamente le grandi cose del settembre 2017. Un cocktail perfetto, Rodgers permettendo.

#5: Pittsburgh Steelers – Non si può non vedere negli Steelers, un po’ come i Packers, un contender sempre in corsa per vincere. Non si può non vedere nella parabola di Roethlisberger un parallelo con quella di Rodgers. E nemmeno si può fingere di non vedere che sia Mike Tomlin che Mike McCarthy sono due capi allenatore che hanno ottenuto molto meno, in termini di successi, di quello che le loro squadre avrebbero loro concesso. Che sia o no l’ultima chiamata per Big Ben, di certo la rottura prolungata con Le’Veon Bell non aiuterà.

#6: Jacksonville Jaguars – Il secondo tempo della finale AFC di Foxboro è ancora vivo nella mente di tutti ed è ciò che può scatenare la ricerca di vendetta dei Jaguars. La difesa rimane la poderosa unità che l’anno scorso ha seminato terrore negli avversari, ma l’incognita, ancora una volta, rimane il rendimento di Blake Bortles. Se diventa un QB di élite, allora questa squadra ha veramente tutto per vincere, ma se continuassero i suoi imprevedibili alti e bassi, allora il destino dei Jaguars sarà di nuovo sulle spalle della difesa e di Leonard Fournette ma, come si è visto contro i Patriots a gennaio, non sempre la ricetta funziona. Se “Sacksonville” sarà tanto audace sul campo quanto lo è stato Jalen Ramsey con la lingua nelle interviste della prestagione, i tifosi della franchigia della Florida possono ben sperare.

#7: Los Angeles Rams – I Rams sono una delle squadre maggiormente in crescita nell’NFL di questi ultimi anni e, dopo avere sorpreso nel 2017 sotto la guida del coach più giovane della lega, Sean McVay, adesso si confrontano con la pressione di dovere confermarsi ad alti livelli. Il nucleo di giovani giocatori, alcuni dei quali già riconosciuti come campioni, è intatto e forte ed ha visto l’aggiunta di pezzi importanti nella offseason (come Brandin Cooks, Marcus Peters, Aqib Talib, Ndamukong Suh) e soprattutto la conferma di Aaron Donald con un nuovo, ricchissimo contratto. In una lega dove una difesa dominante è comunque fondamentale, chi dovrà confermare i progressi dello scorso anno è, come sempre, il QB: saprà Jared Goff continuare a crescere sotto l’occhio sapiente di McVay?

#8: New Orleans Saints – Dopo avere riconosciuto fra i favoriti vecchietti terribili quali Brady o Big Ben, come dimenticarsi del trentanovenne Drew Brees, ancora una volta pronto a guidare i suoi Saints? Stando alle sue parole (“mi sento come se avessi 25 anni”), i tifosi della franchigia della Louisiana possono aspettarsi una grande stagione. Sono passati 9 anni dal Super Bowl vinto contro Peyton (Manning) e i Colts e per coach Payton (Sean), malgrado non ci sia mai stato alcun dubbio sulla sua continuità, potrebbe essere ora di mostrare che la squadra può essere ancora competitiva ai massimi livelli sotto la sua guida.

#9: Atlanta Falcons – Per la NFC South vige un discorso simile alla NFC North. Dopo avere visto i Panthers andare al Super Bowl al termine della stagione 2015 ed i Falcons della successiva, ora sembra il momento dei Saints, già protagonisti di una corsa importante ai playoff 2017, ma i Falcons potrebbero essere gli avversari più adatti a fermarli. Recuperata la condizione mentale dopo l’incredibile sconfitta patita dai Patriots nel penultimo Super Bowl, i falconi della Georgia potrebbero essere pronti a tornare pienamente in corsa per la contesa della NFC, specialmente se Julio Jones trovasse più spesso la via della end zone, oltre a continuare a registrare numeri impressionanti come ricezioni e yards ricevute. La red zone offense vista nella partita inaugurale di Philadelphia è largamente insufficiente, ma il tempo per rimediare non manca.

#10: Carolina Panthers – A completare il quadro di una NFC South di ferro, i Panthers sono sulla carta una squadra tutt’altro da sottovalutare. Dopo due anni di alti e bassi in seguito alla sconfitta nel Super Bowl numero 50 della storia ad opera dei Broncos, i ragazzi di Ron Rivera sembrano pronti a giocarsela faccia a faccia con Saints e Falcons per il primato nella divisione. Come sempre, la solidità non mancherà a questa quadra ma per il vero salto di qualità sarà ancora tutto, come spesso è stato in questi anni, sulle spalle (larghe) di Cam Newton.

#11 Houston Texans – I Texans sembravano già sulla giusta strada lo scorso anno, fino all’infortunio che chiuse la stagione da rookie, fino a quel momento esaltante, di DeShaun Watson. Giocare in una divisione con due squadre reduci dai playoffs, quali Jaguars e Titans, non faciliterà il percorso di Bill O’Brien, ma molti pezzi del puzzle sono al posto giusto per provarci già quest’anno, avversari permettendo. Resta il grosso nodo di capire le condizioni di due giocatori fondamentali quali Watson e JJ Watt (8 partite giocate nelle ultime due stagioni), dopo i seri infortuni patiti la scorsa stagione.

#12 Kansas City Chiefs – E’ difficile capire se sia esagerato porre queste aspettative sui Chiefs, dopo il trade che ha spedito Alex Smith a Washington e messo in cabina di regia Patrick Mahomes. L’ex prima scelta del 2017 ha già messo in mostra nel precampionato un braccio potentissimo, ma ovviamente la regular season sarà la cartina al tornasole per capire quanto sia pronto a guidare i Chiefs verso quella terra promessa cui Smith, secondo la dirigenza, non sarebbe stato capace di condurli. Di certo, come tutte le squadre di Andy Reid, Kansas City non si farà trovare impreparata all’inizio della stagione e poi si vedrà.

#13 Tennessee Titans – Dopo avere sorpreso l’anno scorso sul campo, i Titans hanno deciso di sorprendere anche nella scelta di rimpiazzare Mike Mularkey con Mike Vrabel come head coach. L’ex colonna della difesa dei Patriots cercherà di portare la stessa mentalità vincente di Bill Belichick e di mantenere la squadra competitiva in una divisione tutt’altro che scadente: la AFC South, da divisione probabilmente peggiore della NFL fino ad un paio d’anni fa, è ora ricca di talenti giovani ed emergenti. Se Mariota si confermerà sui livelli dei playoff 2017 e migliorerà i propri numeri in regular season, i Titans possono nuovamente puntare alla postseason.

#14: New York Giants – Troppo in alto? Forse, ma è impossibile non percepire l’impatto dei cambiamenti che la offseason ha portato a New York, in casa Giants. Via McAdoo, dentro un coach esperto, abile tessitore di schemi d’attacco quale Pat Shurmur. Fiducia totale ad Eli Manning, sperando che il cambiamento di coaching staff lo rigeneri. Nuovo contratto (ricchissimo) per Odell Beckham, che rientra a seguito di una stagione conclusasi per un serio infortunio dopo poche giornate. Soprattutto, l’innesto di Saquon Barkley, in tempi in cui si pensa (erroneamente?) che i running back non siano più fondamentali per il gioco offensivo, rappresenta una sicura aggiunta di talento cristallino che dovrebbe aiutare e non poco la risurrezione dei Giants.

#15: Los Angeles Chargers – Tanto per cambiare, già la offseason è cominciata per i Chargers sotto un segno consueto, quello di (numerosi) gravi infortuni che privano la squadra di importanti elementi per un 2018 da cui molti si aspettano il salto di qualità. La difesa soprattutto può contare su stelle come Joey Bosa che alleviano la pressione da Philip Rivers, ma è chiaro che l’impatto delle assenze non sarà trascurabile.

#16: Buffalo Bills – Il ritorno ai playoffs dopo anni di magra ha confermato che la strada indicata dal nuovo regime di Sean McDermott è quella giusta, anche nella storicamente difficile per non dire impossibile AFC East, di cui i Patriots continuano ad essere padroni incontrastati. I Bills sono una squadra con margini di miglioramento importanti, ma gran parte del loro destino in questa nuova stagione verterà intorno alle scelte fatte per il nuovo quarterback. Dopo avere spedito Tyrod Taylor a Cleveland, la scelta di Josh Allen nel draft ha motivato anche il trade di AJ McCarron, trasferitosi ad Oakland a ridosso della stagione, malgrado fosse arrivato nella free agency per diventare titolare. Josh Allen è pronto? Nathan Peterman può sostenere il ruolo di ponte mentre Allen matura? Domande pesanti da cui potrebbe dipendere la stagione.

#17: Detroit Lions – La più grossa novità è, ovviamente, Matt Patricia. L’ex-defensive coordinator di Bill Belichick ai Patriots si cimenta in questa nuova sfida di guidare da capo allenatore i Lions, una squadra cui non mancano le armi per essere competitiva, ma cui è mancato qualcosa a livello soprattutto di convinzione per tenere il passo di Packers e Vikings negli ultimi anni. Considerando la crescita anche dei Bears nella NFC North, Patricia e i leoni dovranno partire forte per dimostrare di potere concorrere ad un posto nella postseason.

#18: Cincinnati Bengals – Non è cambiato nulla a Cincinnati, a cominciare da Marvin Lewis, uno degli allenatori oramai da più stagioni sulla stessa panchina e con un record tra i peggiori in termini di qualificazione ai playoffs. Vero anche è che questa squadra ha talento e, se ci fossero le condizioni giuste (cosa evidentemente capitata molto di rado negli ultimi 15 anni…) potrebbe anche inserirsi nella corsa alla postseason. Sinceramente, una squadra prevedibilmente imprevedibile: talento da playoff, rendimento da 8-8. Chissà che non sfatino la maledizione nel 2018.

#19: Arizona Cardinals – Nuovo coaching staff, nuovi QB (Sam Bradford e la decima scelta assoluta al draft, Josh Rosen da UCLA), tante conferme soprattutto in difesa. Saprà Steve Wilks riportare i Cardinals ai fasti degli anni migliori di Bruce Arians? Dietro ai Rams, la NFC West sembra aperta, ma il cammino per tornare ai playoff potrebbe richiedere ancora un po’ di pazienza. Se però Bradford non incappa in uno dei suoi consueti infortuni, questa squadra potrebbe sorprendere.

#20: San Francisco 49ers – I 49ers potrebbero essere anche più avanti rispetto ai Cardinals nella corsa ad essere la seconda forza della NFC West, in questo secondo anno dell’era Kyle Shanahan. I miglioramenti fatti nella seconda parte della scorsa stagione, dopo avere consegnato le chiavi dell’attacco a Jimmy Garoppolo, sono un ottimo punto di partenza, eppure resta qualche perplessità sull’eccesso di ottimismo intorno all’ex backup di Tom Brady. Prudenza impone insomma di chiamarlo a confermare, al primo anno da titolare full-time, le belle prestazioni dell’autunno 2017. Se queste conferme non mancheranno, i 49ers potrebbero tornare ai playoff dopo alcuni anni molto deludenti.

#21: Baltimore Ravens – Vero, è insolito, a dir poco, vedere i Ravens così in basso e sicuramente non mancherà loro l’occasione di risalire la china di questi power rankings. Eppure, non è pensabile ignorare le difficoltà che Joe Flacco ha conosciuto in queste ultime stagioni (non solo demerito suo, ma anche del cast di supporto a sua disposizione). Se Flacco torna ai suoi livelli dell’anno del Super Bowl, la storia cambia radicalmente, altrimenti il gap con gli Steelers rimane difficile da colmare.

#22: Chicago Bears – I Monsters of the Midway sono circondati da un grande ottimismo dopo il cambio sulle sidelines e il passaggio dalla guida scialba di John Fox a quella energica e giovane di uno dei più brillanti coach offensivi emergenti, ossia Matt Nagy, ex-offensive coordinatore di Andy Reid ai Chiefs. Pezzi importanti sono stati aggiunti nella free agency per offrire a Mitch Trubisky armi potenti affinché l’attacco finalmente giri a pieno. E poi, soprattutto, il trade sul filo di lana di Khalil Mack potrebbe davvero cambiare radicalmente in meglio le previsioni per Chicago. Tuttavia, l’esperienza suggerisce di prendere questo ottimismo con le molle, specialmente in una divisione molto competitiva, dove lo svantaggio accumulato nelle ultime stagioni rispetto a Packers e Vikings non può essere colmato solo sulla carta dalla free agency, dai trade e dal draft, ma deve essere soprattutto recuperato sul campo.

#23: Miami Dolphins – Torna Tannehill e questa forse è la notizia principale per Adam Gase e i suoi giocatori, dopo una stagione difficile, con un Jay Cutler riportato in campo dopo il ritiro temporaneo, senza grandi risultati. Non sarà un’annata facile, anche alla luce dei miglioramenti dei rivali divisionali (parliamo di Bills e Jets, i Patriots fanno storia a sé), ma ai nastri di partenza se la giocano per cercare di inserirsi nella corsa ad una wild card.

#24: Denver Broncos – La difesa è grosso modo quella di sempre e la speranza di Elway è quella di avere dato stabilità all’attacco portando Case Keenum come QB titolare. La grossa incognita sarà capire se Vance Joseph sia veramente un capo allenatore di calibro, altrimenti Elway dovrà pentirsi per la scelta di averlo confermato, a dispetto di molti giudizi negativi sul coaching della scorsa stagione.

#25: Seattle Seahwaks – La modalità ricostruzione è stata effettivamente attivata e, discorso simile a quello dei Cardinals, anche per una squadra con un recente passato di successo il problema principale per tornare ad essere rilevanti è la presenza dei Rams nella divisione. Comunque, non si può mai dare per esclusa dalla lotta una squadra guidata da un quarterback competitivo come Russell Wilson e certamente, se ci saranno i margini, i ragazzi di Pete Carroll potranno dire la loro in chiave wild card se la nuova miscela dei veterani rimasti in rosa e dei giovani inseriti nella ultima offseason si rivelasse più efficace del previsto.

#26: Dallas Cowboys – Dopo avere salutato Romo nella offseason 2017, quest’anno è stato il turno di Jason Witten. Dak Prescott perde il suo target più affidabile, mentre la rinuncia a Dez Bryant forse toglie un peso più che una risorsa ad un attacco che comunque dovrà contare largamente su Zeke Elliott, finalmente a pieno servizio dopo le controversie dell’anno scorso. Non partono con grandi favori, ma potrebbero sorprendere se Prescott ed Elliott tornano (specialmente il primo) ai livelli della loro rookie season.

#27: Oakland Raiders – Il ritorno in pompa magna di Jon Gruden, corroborato da un contratto da sogno per un allenatore (10 anni, 100 milioni) non ha risollevato granché il morale di un ambiente deluso da una stagione deludente, nonostante le grandi aspettative che esistevano dopo il ritorno ai playoff del 2016. Gruden avrà certamente un proprio progetto in testa e la personalità per implementarlo, ma il fiasco della gestione di tutta la situazione Khalil Mack non ha entusiasmato la Raider Nation e ha sollevato dubbi legittimi sulla prontezza dei Raiders a competere per un posto ai playoff.

#28: Indianapolis Colts – Il ritorno di Andrew Luck è la più bella notizia, ovviamente, ma anche l’arrivo di Frank Reich a head coach darà sicuramente nuova linfa ad una squadra che ha un bisogno disperato di risollevarsi dalle clamorose delusioni delle ultime stagioni. Essere stati respinti da Josh McDaniels potrebbe rivelarsi un’ottima cosa, vista la storia di Reich da offensive coordinator con i Philadelphia Eagles.

#29: Washington Redskins – Forse è troppo severo collocare i Redskins così in basso. Giocatori di valore non mancano e Alex Smith offre delle certezze a dispetto della partenza, un po’ traumatica, di Kirk Cousins. Il problema di qualche infortunio di troppo però rimane e Jay Gruden potrebbe sentire il fiato sul collo di chi rischia di pagare il prezzo di una situazione generale al di sotto delle attese. Grande curiosità intorno al ritorno di Adrian Peterson. Chissà che i Redskins non sorprendano tutti se Peterson dimostrasse di potere ancora essere un RB titolare di assoluto livello.

#30: Tampa Bay Buccaneers – La conferma di Koetter non è detto che sia una brutta notizia di per sé, dato che talvolta la continuità paga più che non la frenesia di cambiare continuamente. Resta impossibile però non vedere che il tecnico l’anno scorso ha lasciato alquanto a desiderare sulla gestione generale della squadra. L’inizio senza Jameis Winston, a causa della sospensione inflitta dalla NFL per 3 gare a seguito di una accusa di molestie ai danni di un’autista di Uber, presenterà difficoltà ulteriori. Giocare in una divisione così dura come la NFC South non aiuta. La stagione non si preannuncia una passeggiata.

#31: New York Jets – La scelta di Sam Darnold al draft e quella di Todd Bowles di nominarlo titolare sin dall’inizio ridanno grande energia ad una squadra che ha bisogno davvero di ritornare rilevante dopo anni senza sussulti. Certo, il problema di avere i Patriots nella divisione soffoca le velleità di chiunque da quasi 20 anni a questa parte, ma il primo obiettivo dei Jets deve essere quello di competere con Bills e Dolphins per dare almeno fastidio a New England.

#32: Cleveland Browns – Non ce ne vogliano i tifosi dei Browns, siamo seriamente convinti che i miglioramenti nella offseason siano stati sensibili e che questa squadra lascerà presto il fondo dei rankings. Tuttavia, vale un discorso speculare rispetto a quello fatto per i campioni in carica: quando vieni da due stagioni con un record di 1-31, l’onere di dimostrarti capace di uscire dal tunnel sta tutto sulle tue spalle. Il roster è migliorato sensibilmente, ma è inevitabile mantenere degli ovvi dubbi sulla capacità di Hue Jackson di rendere vincente questa squadra.

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