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Victory Monday: i Browns tornano alla vittoria

Vittoria importante in AFC North per i Cleveland Browns che, nonostante la sofferenza nel finale, hanno la meglio dei Baltimore Ravens, sconfitti 24-22. Ancora sugli scudi la difesa dei Browns, capace di sopperire ad un secondo tempo da dimenticare per l’attacco guidato da Mayfield.


La sofferenza nel finale è un qualcosa a cui tutti i tifosi dei Browns dovrebbero essere abituati. L’importante, per Cleveland, è aver vinto. Poco male se dopo aver chiuso 24-6 all’intervallo, l’attacco si sia inceppato e i Ravens siano riusciti ad avvicinarsi sino al 24-22. La vittoria è arrivata. La porta per i playoffs è ancora aperta. Il primo posto in AFC North è ancora alla portata. Ed è questa la vittoria più grande di tutte: la consapevolezza di avere il destino nelle proprie mani (o quasi).

Poi è vero, onestamente, che il “poco male” di cui sopra in realtà non sia proprio una cosa da niente. I Browns non possono permettersi di fare una scena muta completa in attacco per ben 2 quarti interi. Non è ammissibile se si vuole fare strada ai playoffs. Soprattutto in considerazione del fatto che i primi 2 quarti giocati dall’attacco dei Browns sono stati convincenti: Nick Chubb è stato contenuto dalla difesa dei Ravens (meno, però, rispetto a 2 settimane fa), ma Mayfield ha orchestrato in modo incisivo i drive, sfruttando al massimo i buchi difensivi lasciati dalla squadra del Maryland. Nei primi 4 drive dell’incontro, il QB dei Browns ha completato 14 passaggi su 16 tentativi, mandando in touchdown prima Landry e poi Hooper. Il secondo tempo, invece, è stato un mezzo disastro, con un solo drive lungo costruito e due brutti 3&out che hanno rianimato i Ravens.
Ma per fortuna, per i Browns, la difesa continua a sfoderare prestazioni clamorose, guidata da un Myles Garrett entrato a pieno titolo in lizza per il titolo di giocatore difensivo dell’anno. E la giocata della partita è proprio la sua: sack con forzatura di fumble, recupero di fumble, touchdown (il suo primo in carriera in NFL).
Ha fatto tripletta. Una giocata da grande giocatore quale è. Abbiamo dimostrato con i fatti che non volevamo entrare in campo nelle prossime 4 partite senza obiettivi. Ora l’obiettivo lo abbiamo e dobbiamo andarcelo a prendere“. Le parole di Jadeveon Clowney nel post partita sono un avvertimento ai rivali di division.

I Ravens escono dalla gara di Cleveland con le ossa rotte. Nei prossimi giorni si avrà un quadro clinico più completo su Lamar Jackson, uscito per un infortunio alla caviglia nel secondo quarto e mai più rientrato. Con lui in campo negli ultimi 2 quarti, i Ravens sarebbero riusciti nella rimonta? Difficile dirlo, soprattutto perché Jackson non stava giocando per niente bene, messo sotto pressione dalla difesa dei Browns; e poi il suo sostituto, Tyler Huntley, è riuscito ugualmente ad accorciare il gap di 21 punti che c’era tra le 2 squadre all’intervallo. Sotto accusa, invece, ci va la scelta di coach John Harbaugh di tentare la conversione da 2 punti (poi fallita) quando c’era ancora tutto il tempo per recuperare. Lo avevamo già anticipato nella preview: in questo momento i Ravens non stanno giocando da leader di division e da potenziali Super Bowl Contender.

La partita

Dopo un paio di drive (uno dei Browns e uno dei Ravens) di riscaldamento, Mayfield sfrutta Hooper e Peoples-Jones e un paio di corse di Chubb per portare i Browns in raggio da field goal: McLaughlin centra i pali e Cleveland si porta in vantaggio 3-0. Jackson non ingrana: 3&out e ovale di nuovo in mano a Mayfield. Il QB dei Browns orchestra un buon drive, sfruttando le corse di Hunt e Chubb e lanciando profondo Peoples-Jones (guadagno di 34 yards); dalle 9 yards, poi, trova Landry in end zone per il primo touchdown dell’incontro. McLaughlin realizza il punto addizionale e i Browns scappano sul 10-0. Jackson continua a non trovare ritmo in attacco e, all’inizio del secondo quarto, si infortuna su un placcaggio di Owusu-Koramoah e non rientrerà più in campo. L’ovale torna a Mayfield: 10 giocate, 77 yards percorse, con un altro lancio sul profondo per Peoples-Jones (questa volta il guadagno è di 27 yards); il touchdown arriva sull’asse Mayfield-Hooper e il punteggio vede quindi i Browns in vantaggio 17-0. La difesa di Cleveland continua a tenere sotto pressione l’attacco di Baltimore: anche Huntley non sfonda e siamo all’ennesimo 3&out Ravens. Ma nel drive successivo Mayfield incappa in un intercetto (Averett perfetto ad anticipare Landry) e i Ravens riescono a mantenersi in raggio da field goal. Justin Tucker non fallisce dalle 50 yards ed il punteggio diventa 17-3. Mayfield torna in campo e sfrutta la corsa di Johnson, per un guadagno di 13 yards, ma poi è incapace di muovere la catena e l’ovale torna in mano ad Hurtley. Il vice Jackson conquista un down sfruttando Freeman e Andrews, ma poi subisce la giocata della partita di Garrett: sack, forzatura di fumble, recupero di fumble, touchdown. McLaughlin centra i pali e i Browns sono, un po’ a sorpresa, avanti 24-3. C’è ancora un po’ di tempo prima dell’intervallo lungo: è quello che serve ad Huntley a portare i suoi in raggio da field goal, permettendo a Tucker di trovare i pali dalle 42 yards e accorciare leggermente il punteggio. A fine primo tempo siamo, dunque, 24-6.
Il terzo quarto si apre con un altro sack della difesa di Cleveland: questa volta è McKinley a mettere le mani addosso ad Huntley, che perde nuovamente l’ovale, ricoperto dal difensive end dei Browns Odenigbo. Mayfield prova a muovere la catena, orchestra un drive lungo da 10 giocate, ma è incapace a conquistare terreno: sono solamente 16 le yards conquistate prima del punt. Torna in campo Huntley: il QB dei Ravens sfrutta le sue corse e quelle di Freeman ma non riesce ad andare oltre le 37 yards. Tucker è comunque, come sempre, chirurgico e il risultato diventa 24-9 Browns. Tocca a Mayfield rispondere: questa volta riesce a guadagnare ben 50 yards, sfruttando Peoples-Jones (ormai suo bersaglio preferito), Chubb e Landry. McLaughlin, però, fallisce il field goal dalle 41 yards e mantiene in vita i Ravens. Che rientrano subito in partita: 7 giocate, 69 yards percorse, con gran lancio di Huntley per Bateman (36 yards di guadagno) prima della corsa da 1 yard in touchdown di Murray. Harbaugh chiama la conversione da 2 punti: tentativo fallito e risultato sul 24-15. L’attacco dei Browns torna in campo ma ci resta poco più di 90 secondi: 3&out per Mayfield. Ma la difesa dei padroni di casa è asfissiante: 3&out anche per Hurtley. Mancano poco meno di 7 minuti: ci si aspetta che Cleveland faccia correre il cronometro. Ma non succede, l’attacco subisce un altro 3&out. E questa volta i Ravens non perdonano: Hurtley ci impiega 14 giocate a percorrere 90 yards, ma riesce comunque a lanciare in touchdown Andrews dalle 8 yards. Tucker realizza l’extra point: il punteggio è 24-22. Ora i Ravens devono tentare onside kick: pasticcio dello special team dei Browns e, incredibilmente, l’ovale torna di nuovo a Baltimore. Silenzio tombale al FirstEnergy Stadium perché basterebbero poche yards per portare Tucker in posizione di sparo. Ma la difesa dei Browns sale in cattedra: grande sack di Clowney, grande difesa di Ward. Finisce qui, sospiro di sollievo per i tifosi dei Browns.

Considerazioni

I primi 2 quarti di gioco. Sono la pietra angolare dei futuri successi dei Browns. Bisogna ripartire da lì, dall’incisività mostrata in quei 30 minuti di football. Ed estenderla anche negli ultimi due quarti di gioco. Solo così si può pensare e sperare di fare strada ai playoffs.
Sulla difesa poco da dire: ormai è da un mese e mezzo che i Browns sfoderano questo tipo di prestazioni difensive. E, al netto di infortuni, resta difficile anche solo ipotizzare un possibile passo indietro sotto questo aspetto.
Ora restano 4 partite. Vista la condizione dei rivali di division, i Browns possono sperare di issarsi in cima alla AFC North. Un passo alla volta. Una partita dopo l’altra. A partire dal prossimo sabato: a Cleveland arriveranno i Raiders (appena massacrati dai Kansas City Chiefs).

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