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Come il buon vino: Tom Brady migliora con l’età e i Bucs trionfano

In una sfida avvincente e divertente tra due grandi squadre, Tampa Bay sconfigge Buffalo all’overtime e si conferma tra le squadre da battere in NFC


44 e non sentirli. Non è più una novità per nessuno il fatto che Tom Brady – il miglior umano ad aver mai giocato a football americano – abbia trovato l’elisir di eterna giovinezza e lo tenga ben nascosto in qualcuna delle stanze della sua magione a Tampa Bay. O in quella che ha nei pressi di Boston. O in uno degli altri pied a terre che condivide con sua moglie, la supermodella Gisele Bündchen, e la sua famiglia perfetta che fa tanto telefilm americano. In fin dei conti, la famiglia Brady rappresenta appieno lo stereotipo della famiglia statunitense che ha realizzato il sogno americano.

Touchdown Magazine si occupa però di football e non di cultura angloamericana, dunque usciamo dall’orbita TB12 e andiamo a vedere che cosa ha fatto questa volta per meritarsi i nostri complimenti. Spoiler: ha vinto all’overtime una partitona contro i Buffalo Bills, in week 14.

Match of the week, di nome e di fatto

In una settimana non particolarmente entusiasmante nella NFL, con molte sfide decise come ci si attendeva, a causa della conferma sul campo dei valori che erano immaginabili sulla carta, i cosiddetti late games, ovvero le gare disputate alle 16/16.30 americane, dunque le 22/22.30 italiane, hanno portato delle belle soddisfazioni agli appassionati di football. Sia la partita tra San Francisco 49ers e Cincinnati Bengals sia quella di cui stiamo per andare a parlare tra Buffalo Bills e Tampa Bay Buccaneers sono giunte all’overtime e soltanto lì sono state decise.

La gara della settimana, come era stata pubblicizzata, ha tenuto fede allo slogan: Bills e Bucs se le sono date – sportivamente – di santa ragione, regalandoci uno spettacolo godibile e apprezzabile con un finale che ci attendevamo, data l’enorme esperienza di Brady e la relativa giovinezza del suo dirimpettaio, Josh Allen. Nella partita in cui TB12 batte il record di Drew Brees per passaggi completati, portandosi a quota 7.156, arriva un’importante vittoria, per 33 a 27, a vantaggio dei Bucs, i quali raggiungono quota 10 vittorie e con uno score di 10-3-0 guardano già ai playoff, cercando di arrivarci con il più alto numero di vittorie possibile.

Tom Brady al massimo della sua efficacia

In una partita nella quale i padroni di casa di Tampa Bay hanno tentato la fuga fin dall’inizio, salvo poi farsi recuperare da dei coriacei Bills, Tom Brady ha lanciato per 363 yards, segnando 2 TD e evitando di farsi intercettare. Tampa poteva già chiuderla in regulation, evitando l’overtime, però evidentemente Matt Milano non era d’accordo e, di fatto, il suo sack di Brady ha mandato la sfida al tempo addizionale. In OT Buffalo è partita in attacco, senza riuscire a segnare ma puntando molto bene, tanto che il numero 12 di casa è dovuto partire dalla linea delle sue 6 yards. Aiutato da una sanguinosa bandiera gialla per pass interference difensivo, Brady ha sparato su Breshad Perriman, uno che non è Mike EvansRob Gronkowski e infatti aveva un tondo 0 alla voce ricezioni fino al quinto tempo, quando il suo QB lo ha trovato per un walkaway TD lungo 58 yards.

Un soddisfatto Tom Brady al termine della sfida contro i Buffalo Bills. Foto: Sky Sports.

Non è però solo Tompa Bay, in quanto Brady ha dei comprimari di ottimo livello nella sua offense: oltre ai già citati Evans e Gronk come non citare Antonio Brown – assente in questa sfida – o, soprattutto, Leonard Fournette. Il RB ha dimostrato di essere in fgrande forma, mettendo assieme 113 yards in corsa, 47 delle quali su un play da TD. Fournette ha messo a verbale la sua seconda partita con almeno 100 yards corse; ma si tratta della seconda in tre settimane: Playoff Lenny è sbarcato a Tampa Bay qualche settimana prima quest’anno, a quanto pare. Se la difesa dei Bucs lascia ancora un pò a desiderare – e questo potrebbe essere un fattore in chiave playoff, dati gli attacchi che girano in NFC – la offense pare essere già pronta per le sfide a eliminazione diretta.

Josh Allen prova a dire la sua

Onore a Buffalo. I Bills hanno uno score di 7-6, inseguono i New England Patriots in una division nella quale devono guardarsi anche dalla rincorsa dei Miami Dolphins che li tallonano a una vittoria di meno (ma Buffalo ha il vantaggio degli scontri diretti, avendo completato lo swipe dei pinnati dopo averli battuti due volte su due) e appaiono poco più dei cugini brutti di quelli dello scorso anno ma hanno un QB che è uno spettacolo per gli occhi e sa far girare tutto il suo reparto a dovere.

Nel primo tempo, Allen delude abbastanza, giocando male e non sapendo francamente quasi mai che pesci pigliare ma, evidentemente, nell’intervallo gli mettono qualcosa nel Gatorade perché il QB esce dagli spogliatoi che sembra un altro. Guida la carica dei suoi portandoli sul 27 pari da un punteggio non certo incoraggiante di 27 a 10 per i Bucs e lo fa nonostante un infortunio che lo costringe a giocare in seguito all’applicazione di una medicazione. Una bella mano gliela dà anche la sua linea, proteggendolo molto meglio nel secondo tempo e consentendogli di terminare la sfida da vera e propria dual threat con 308 yards guadagnate through the air e altre 108 on the ground. È la prima volta in questa stagione che Allen eclissa le 100 yards in corsa e lo fa al momento giusto, perché siamo a metà dicembre ed è il momento dei verdetti.

Due roster da postseason

La partita la vince Tampa Bay e lo fa grazie all’X factor del migliore di tutti i tempi ma Buffalo la mette alle corde, spaventandola nel quarto quarto e rischiando di batterla nell’OT, poi però si scioglie come neve al sole al cospetto di Brady, del suo attacco e, forse, anche della stanchezza che in OT dice inevitabilmente sempre la sua, altrimenti si fa fatica a spiegare la disattenzione difensiva che ha portato al TD di Perriman. A parte questo episodio, però, le due franchigie si sono equivalse e hanno dimostrato di potersi giocare ogni partita contro le prime della classe. È questo il materiale di cui sono fatte le contendenti al titolo.

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