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Week 2: preview di Browns vs Jets

Esordio casalingo per i Cleveland Browns che domenica, contro i New York Jets, hanno la grande opportunità di andare sul 2-0

Credits by clevelandbrowns.com

Continuità. Una parola che si sente ripetere in casa Cleveland Browns dalla passata stagione, quando gli alti e bassi hanno caratterizzato la Regular Season della squadra dell’Ohio. E dare continuità alla vittoria in casa dei Carolina Panthers in Week 1 è fondamentale. Non solo per andare 2-0 in stagione (cosa che non succede dal 1993), ma anche perché, come spiegato nell’articolo di presentazione della stagione dei Browns, inanellare quante più vittorie possibili (o mantenersi, per lo meno, a galla) prima del rientro dalla squalifica di Deshaun Watson, è vitale per alimentare le speranze di playoffs. E il calendario dà una mano ai ragazzi di coach Stefanski: domenica al FirstEnergy Stadium, fresco di nuovo logo di centrocampo (Brownie The Elf) scelto dai tifosi di Cleveland, arrivano i New York Jets.

L’avversario: i New York Jets

In realtà dovremmo aggiungere il termine “derelitti” prima della scritta “New York Jets”. E poco importa se siamo solamente all’alba della stagione. Ma la squadra vista domenica scorsa contro i Baltimore Ravens è stata quasi inguardabile e, onestamente, miglioramenti all’orizzonte se ne vedono pochi. Forse (ma è un forse stiracchiato) quando rientrerà Zach Wilson, ma i dubbi su questa squadra restano. Intanto, a Cleveland il QB titolare dei Jets sarà nuovamente Joe Flacco, autore di una prestazione onestamente orribile in Week 1 contro la sua ex squadra: l’età avanza per l’MVP del Super Bowl del 2012 e non avere una OL pienamente concentrata (e in forma) in ogni momento lo espone a rischi altissimi, considerata anche la sua poca mobilità.
Coach Robert Saleh continua a dire che i suoi Jets non sono uguali a quelli del passato e che si sta segnando tutte le critiche che stanno ricevendo, per poi recuperarle quando i Jets dimostreranno di essere una squadra vincente: visto l’andazzo, rischia di dover attendere un bel po’ di tempo prima di prendersi la sua rivincita.

Il post Week 1 dei Browns

La prima settimana con record 1-0 dal lontano 2004, è scorsa all’insegna del sorriso e della tranquillità a Cleveland. Era importante, se non fondamentale, iniziare la Regular Season con il piede giusto. E il piede giusto, perdonate la battuta, è stato quello del kicker rookie Cade York, che con un calcio dalle 58 yards ha regalato la vittoria in Carolina e ha sotterrato tutte le vecchie paure che stavano riemergendo in casa Browns. Perché comunque non si può mettere la testa sotto la sabbia e ignorare il fatto che i Browns si sono fatti rimontare dopo essere arrivati a giocarsi l’ultimo quarto in vantaggio 20-7. Alcuni problemi sono affiorati nella gara contro i Panthers, inutile nascondersi e nasconderli.
Il primo, che è anche il più importante visto il ruolo: la ancora non perfetta forma fisica di Jacoby Brissett e la poca dimestichezza a giocare nell’attacco dei Browns. A Charlotte ha avuto più di un’occasione per lanciare in campo aperto Hunt, Peoples-Jones e Cooper, ma non è mai riuscito, in queste situazioni, a trovare il timing giusto per connettersi con i suoi ricevitori. E la poca conoscenza reciproca tra Brissett e la OL dei Browns ha portato ad un paio di penalità (e a bruciare un time out) perché l’ex QB dei Dolphins era ancora preso a sistemare la linea offensiva dei suoi mentre il cronometro a disposizione per effettuare la giocata raggiungeva lo 0. Non ci sono dubbi che questi piccoli problemi di comunicazione miglioreranno con l’andare delle settimane, visto che Brissett non ha ricevuto neanche uno snap in pre season, quindi i primi minuti di football vero come giocatore dei Browns li ha giocati direttamente nella bolgia di Charlotte. Si spera, però, che questo amalgama offensivo avvenga il prima possibile, per dare modo a coach Stefanski di sfruttare al meglio tutte le armi offensive a sua disposizione.
Un altro dei problemi, oltre alle accennate penalità che continuano a tormentare i Browns dalla passata stagione, è stata la facilità con cui nel quarto quarto i Panthers sono riusciti a rientrare, a causa di errate letture difensive dei singoli (Delpit su tutti). Problema, anche questo, che ci si trascina dietro dalla passata stagione, in cui si sono perse alcune partite proprio per delle letture difensive completamente sbagliate. Per diventare una squadra che possa ambire ai playoffs, e a dare battaglia nei playoffs, bisogna eliminare questi cali di concentrazione.

Jets @ Browns: cosa aspettarsi

Non si è scritto per caso di dover migliorare quegli aspetti del gioco in ottica prosieguo della stagione, più che in ottica Jets. E il motivo è presto detto: potrebbe sembrare un azzardo, ma per battere questi Jets dovrebbe bastare un Brissett da 6 in pagella e una rush defense dominante come si è vista a Charlotte.
A Brissett si è chiesto di non perdere le partite nell’attesa del rientro di Watson e questo, al momento, è quello che è giusto che faccia: il compitino. Seguire i dettami del coaching staff, limare le perdite di tempo…e consegnare palla, laddove in difficoltà, a Chubb o a Hunt. Nick Chubb, seppur senza segnare neanche un touchdown, è stato dominante in Week 1; Hunt si è esibito, nuovamente, anche come ricevitore. Ad un duo esplosivo di tale portata sarà difficile mettere la museruola da parte della difesa di New York, indipendentemente dalla buona prova della rush defense dei Jets contro la rush offense dei Ravens.
E dall’altro lato, detta con il cuore in mano, non vorremmo essere nei panni di Flacco. Con quella OL, con gli OT di riserva, sembra sia stata apparecchiata la partita perfetta per Myles Garrett e per la difesa dei Browns: non sorprenderebbe vedere sack a ripetizione e i Jets chiudere sotto i 10 punti a referto.

Quindi, tifosi dei Browns, pronti con birra e popcorn per gustarvi, alle 19 (ora italiana) di domenica, la partita contro i Jets.

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