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I Cowboys spazzano via i Vikings: perfect purple!

I Cowboys rimbalzano dopo la brutta sconfitta rimediata a Green Bay sconfiggendo i Vikings con un pesantissimo 40-3 allo U.S. Bank Stadium.

Dallas Cowboys Ezekiel Elliott vs Minnesota Vikings NFL 2022 (Bruce Kluckhohn/AP) Bruce Kluckhohn/AP

Dopo la sconfitta contro i Packers i Dallas Cowboys dovevano riscattarsi non solo vincendo ma anche convincendo e questa domenica lo hanno fatto in grandissimo stile eseguendo un Game Plan perfetto seguito con l’esecuzione esemplare da parte di tutti, Coaches e players. La settimana scorsa sono stato molto critico nei confronti di Coaches e players non per partito preso o per simpatia o anzi antipatia. Ogni mia analisi post-partita viene fatta dopo uno studio attento di tutti i dettagli così come quando faccio la Game Preview. Ogni giorno passo circa dalle 3-4 ore del mio tempo libero a rivedere filmati delle partite (Coaches film e/o partite su Game Pass) ed a seguire programmi dove si parla nello specifico e in modo tecnico del Football e delle partite dei Cowboys o di altre squadre. Dopo sviluppo un mio pensiero ed a volte coincide con esperti molto più preparati del sottoscritto. Questa premessa la faccio perché la mia critica analitica è sempre costruttiva e se sottolineo dei difetti non è per il gusto di criticare o far il bastian contrario ma solo per mettere in evidenza ciò che è valido oppure ciò che andrebbe migliorato. Nessuna squadra è davvero perfetta e nessuna squadra raggiunge l’apoteosi tecnica-sportiva, però in una partita una squadra può certamente trovare o meglio creare le condizioni perché tutto possa andare a proprio favore. Questo si ottiene con il duro lavoro con una preparazione meticolosa e non è frutto solo del talento o della “bravura”. Senza l’abnegazione, studio e dedizione al lavoro le cose non vanno perfettamente come vogliamo per pura magia o per caso. Tutto il lavoro fatto durante la scorsa settimana, prima della partita contro Minnesota, è stato poi realizzato e premiato con la vittoria di 40 a 3 per i Dallas Cowboys. I Coaches e players hanno capito cosa andava corretto, cosa andava modificato e cosa non doveva essere fatto per poter battere i Minnesota Vikings che avevano solo una sconfitta. Ora per analizzare la realtà e non esaltarsi oltremodo ad onore del vero bisogna ricordare che i Vikings hanno battuto solo 2 squadre (Dolphins e Bills) con un record vincente finora, premetto questo per tenere tutto in prospettiva. Come bisogna ricordare che i Vikings avevano delle assenze importanti tra i CBs.

Tornando ai Cowboys vanno fatti i complimenti a tutti, in primis all’Head Coach Mike McCarthy che ha saputo organizzare tutto e guidare Coaches e players rimettendoli sulla strada vincente, era importante tenere il passo con le altre e soprattutto prendere vantaggio della sconfitta dei NY Giants avvenuta nel pomeriggio. Complimenti a Kellen Moore che ha capito come chiamare gli schemi ed ha avuto l’umiltà di non farsi prendere dalla frenesia di fare cose spettacolari solo per il gusto di farle ma ha preso decisioni che erano utili e beneficiarie solo alla squadra. Solo in qualche istante agli inizi ho avuto la sensazione che un po insisteva sul pass come ad esempio il lancio verso Schultz in End Zone quando era palese che potevano correre e ottenere tranquillamente il TD ed invece si sono dovuto accontentare dei primi 3 punti con il FG. Spero che abbia capito la lezione e che i Cowboys devono correre perché questa è la loro forza sulla Offense. Da cosa si deduce ciò?

Terence Steele sta facendo grandi progressi dall’anno scorso, merito di una OL più stabile ma anche merito di Joe Philbin e Kellen Moore che hanno capito che Steele è più bravo come mauler ed a spingere nel Running Game che non bravo tecnicamente ad aspettare e difendere contro il Pass. Una nota sulla OL è stato Tyler Smith che ha giocato qualche snap come LG con Jason Peters a LT, forse in previsione del rientro di Tyron Smith?

Tony Pollard ha avuto una partita eccezionale con 80 yards di Run e 109 di Pass. Come ruolo ed utilizzo Pollard mi ricorda un tipo di RB come Alvin Kamara, dove diventa pericoloso se lo si sfrutta per la sua velocità, agilità ed accelerazioni sia nello stretto che in spazi aperti. Qualcuno direbbe cosa voler di più da un RB? Beh ci sono anche le corse dure e corte da conquistare dove serve una forza più potente contro una DL dove il peso medio di ogni uomo è di circa 280-300lbs. Ecco! Qui è dove serve uno come Zeke e di fatti Moore e McCarthy hanno capito che spingendo prima con delle corse di Elliott di 1 yard, 2 yards e 3 yards una volta arrivati sulla Goal Line l’uomo giusto era Zeke Elliott per sfondare ed entrare dentro e così è stato per 2 volte in Touchdown su corsa. P.s. sia Pollard che Zeke hanno corso per 15 volte ciascuno, un tempo era Elliott che si caricava tutte e 30 handoffs e qualcuno si chiede perché i RBs non durano molto oltre i 30 anni.

A CeeDee Lamb & company è stato chiesto di fare tracce e ricezioni di breve e medio raggio, tanto quanto potevano servire per ottenere il 1st Down oppure la posizione in campo utile per il drive. Lamb stesso ha compiuto una ricezione (o forse no?) alla Gallup con una tip top catch sulla sideline che ha permesso di poi calciare il FG a fine 2nd Quarter. Proprio su questo Field Goal i Referees hanno fatto un pasticcione; prima fanno calciare il FG dopo un Timeout di 30 secondi e passano circa altri 20 secondi prima che viene calciato e poi una volta calciato ed assegnato e le squadre stanno per avviarsi negli spogliatoi invece all’improvviso viene il dubbio sulla catch e vanno a rivederla, bah?! Domenica la partita richiedeva alcune cose e sono state fatte quelle più opportune per ottenere il risultato migliore non le più belle in assoluto. Si era capito che l’anello debole della Vikings Defense era il giovane CB Andrew Booth jr ed hanno insistito lanciando dalla sua parte perché funzionava. Bisogna saper prescindere da ciò che è esteticamente bello da ciò che è utile. Brady ci ha insegnato che con passaggi corti ma efficaci vinci più di lanci lunghi, difficili e spettacolari che faceva Peyton Manning. Essere pragmatici è anche un’arte.

Se vogliamo vedere Dak come un QB d’élite della NFL attuale o nella storia allora sbagliamo. Se consideriamo un QB molto capace ed efficiente e bravo da produrre buoni risultati allora siamo sulla strada giusta. Se analizziamo i numeri contro i Vikings Dak ha lanciato 22/25 con l’88% di completi per 276 yards, 2 TDs e 0 intercetti ed ha corso 3 volte per 16 yards con una media di 5,3 yards mentre contro i Packers ha fatto 27/46 con il 58,70% di completi per 265 yards, 3 TDs e 2 Intercetti corso 4 volte per 6 yards con una media di 1,5 yards. Visto solo le stats secondo voi in quale partita Dak ha giocato meglio? E’ chiaro come l’acqua che Dak ha bisogno del Running Game, incluso il suo, per potersi proteggere poi nel Passing Game ed essere più prolifico. Proprio in questo senso la Defense ha partecipato alla Game Strategy ed ha favorito il controllo della partita ai Cowboys.

Lodare la Defense per i 7 Sacks è banale e non si guarda al perché o come questi risultati sono frutto di un lavoro tra Defense ed Offense. Certo ottenere un fumble nella metà campo dell’avversario è utile per la Offense ed è anche bello segnare subito ma ciò lascia poi un sacco di tempo all’avversario per segnare ed anche per logorare la tua Defense. Una volta un “genio” di nome Chip Kelly aveva avuto la brillante idea di far segnare velocemente la sua Offense ad ogni drive così da tenere sulle corde la Defense avversaria ed infatti accumulava grandi vantaggi ma lasciava un sacco di tempo a disposizione per gli avversari che segnava e logoravano la sua Defense che sia a fine di ogni partita ma anche a fine campionato arrivavano esausti. Ieri la Cowboys Offense ha avuto il Time Of Possession di 37:24 contro i 22:36 dei Vikings. Nella partita contro i Packers era di 30:59 per i Cowboys e 35:55 per GB e sappiamo com’è finita. Stessa cosa possiamo dire per la 3rd Efficiency, contro Minnesota è stata del 70% per i Cowboys e solo il 9% per i Vikings; contro GB la 3rd Efficiency era del 33% per i Cowboys e 46% per i Packers, sarà un caso che il risultato rispecchia questo dato? Non sempre coincidono questi dati ma a meno di molti eventi decisivi tipo intercetti o fumbles i dati poi si trovano. Riprendiamo il discorso sulla Cowboys Defense che ha saputo limitare il Running Game di Minnesota e mentre la Dallas Offense aumentava il vantaggio sul punteggio il Vikings staff è andato leggermente in panico cercando di recuperare subito trascurando la Run a favore del Pass ma questo ha solo fatto il gioco di Dan Quinn ed i Vikings sono caduti nella trappola più volte ed ecco spiegati i 7 Sacks. Complice di questa situazione è anche l’uscita di Darrisaw, anche se stentava pure lui a fermare Parsons & compari, e poi si è aggiunta quella della LG Ezra Cleveland. Dan Quinn ha trovato il modo come contenere il gioco Offensivo dei Vikings, solo 73 Rushing Yards (72 di Dalvin Cook) e 159 Passing Yards (Cousins 105, Mullens 54) ed aveva tutti i mezzi per poterlo fare ed ovviamente lo ha saputo fare ad arte. Vediamo se saprà trovare gli stessi accorgimenti anche quando deve giocare contro QB mobili e non come Cousins più propenso a fare il Pocket Passer. Da notare la presenza e buona partita di Damone Clark che sta crescendo ed ha un futuro roseo in questa Defense. Continua a preoccuparmi il CB Kelvin Joseph che se deve placcare è sempre pronto e presente mentre quando va in copertura Man to Man è sempre un passo indietro al suo uomo, non so se è poco concentrato oppure è un limite di tecnica che non riesce ad apprendere.

Il Football è semplice o apparentemente così sembra ma poi diventa complesso perché le cose si evolvono in fretta man mano che la partita progredisce. La bravura dei Coaches è quello di aver studiato e capito ciò che sarebbe più fruttuoso applicando strategia e schemi adatti ad ottenere il risultato prefisso con la collaborazione dei players che devono poi svolgere ed eseguire ciò che gli schemi richiedono perché tale strategia possa avere successo, tutto il resto è per i fans che guardano la partita e vogliono solo che la loro squadra vinca ma che non hanno benché la minima idea di quello che c’è dietro oppure lo prendono per scontato. Nella NFL non vince sempre chi è più forte, quello avviene nei dilettanti, High School o College, tra i professionisti vince chi è più bravo e più intelligente dell’avversario.

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