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Trasferta amara a Denver: i Browns perdono contro i Broncos 29-12

Domenica amara per i Cleveland Browns a Denver: i Broncos vincono 29-12 e centrano la quinta vittoria consecutiva. Timore per gli infortuni di Garrett, Cooper e Thompson-Robinson.

Photo Credit: Isaiah J. Downing-USA TODAY Sports

Dopo 3 vittorie consecutive, i Cleveland Browns cadono contro una delle squadre più in forma del momento, i Denver Broncos. La squadra del Colorado vince 29-12 una partita mai veramente in bilico, dove i Browns non sono sembrati mai in grado di poter invertire la corrente, sovrastati da una difesa dei Broncos vera protagonista del cambio di marcia nell’ultimo mese e mezzo della squadra di Sean Payton. E quando sembrava che l’inerzia potesse girare in favore dei Browns, una possibile concussion che estrometteva dalla partita Thompson-Robinson e gli infortuni in sequenza di Elliott e Cooper hanno messo una pietra tombale sulle speranze di rimonta dei ragazzi guidati da coach Stefanski. Ora bisognerà leccarsi le ferite e cercare di capire come gli infortuni potranno condizionare il finale di stagione. Perché, come se non bastasse, anche Myles Garrett ha riportato un possibile infortunio alla spalla. E non sono buone notizie per una squadra come i Browns già falcidiata dagli infortuni nell’arco della stagione e che vorrebbe centrare i playoff in un’AFC mai così indecifrabile.

I meriti dei Broncos più dei demeriti dei Browns

Onestamente non è stata la partita che i Cleveland Browns si aspettavano. Nonostante le 4 vittorie consecutive, i Denver Broncos non apparivano un ostacolo insormontabile nella corsa al primo posto in AFC. Invece i Browns non avevano fatto i conti con la forza, la compattezza e la fiducia di una squadra, i Denver Broncos, lontanissima parente di quella che aveva subìto 70 punti dai Dolphins a fine settembre. Ed è proprio in quest’ultimo aspetto che è visibile il cambiamento radicale dei Broncos: dopo quella bruttissima sconfitta a Miami, la difesa dei Denver Broncos è diventata sempre più compatta e difficile da affrontare, al punto che nelle ultime 5 partite (compresa quella contro i Browns) ha subìto solamente una media di 16 punti a partita (contro i 33 delle prime 6). E per l’attacco dei Cleveland Browns è stata totalmente illegibile. Questa volta c’ha messo del suo anche coach Stefanski, con un paio di chiamate azzardate, di cui una impensabile nel terzo quarto sul 17-12 Broncos: ok la mezza confusione generata dall’uscita di Thompson-Robinson per concussion, ma lo schema chiamato con la “reverse” di Moore per Strong e seguente fumble recuperato dai Broncos resta qualcosa di inconcepibile in quel particolare momento della partita. Però, non bisogna addossare le colpe della sconfitta a Stefanski: al di là di questa situazione specifica, il play calling non è stato del tutto sbagliato (corse e lanci, almeno fino a che Thompson-Robinson è stato in campo, sono state alternate al meglio); purtroppo, l’infortunio del rookie QB e il seguente ingresso di P.J. Walker hanno compromesso definitivamente la gara dei Browns. Infatti, 2 dei 3 turnovers forzati dai Broncos sono arrivati con Walker in campo e l’ex QB dei Panthers ha anche subìto una safety nel finale di partita. Safety che ha fissato il punteggio sul 29-12.
Bisogna però, giustamente, riconoscere i meriti dei Denver Broncos e di Sean Payton, che ha ribaltato la squadra come un calzino nelle ultime settimane e ha trovato le risposte che voleva. Ora i Broncos sono legittimamente una squadra da playoff e l’hanno dimostrato gestendo al meglio la partita contro una squadra, i Cleveland Browns, che arrivava da 3 vittorie consecutive e da un buonissimo inizio di stagione, e non dando mai l’impressione di poter subire un ritorno degli ospiti. Si sono già sottolineati i meriti della difesa dei Broncos: con i 3 turnover forzati ai Browns, Denver è arrivata a 15 turnover forzati nelle ultime 4 partite; a questi vanno aggiunti i 4 sack (subiti tutti da Walker), inclusa la safety di cui sopra, e una costante pressione messa alla linea offensiva dei Browns. Anche l’attacco dei Broncos ha fatto il suo: senza essere spumeggiante, ma guidato da un Russell Wilson finalmente impattante (134 yard gudagnate su lancio, 34 yard guadagnate su corsa, un touchdown su lancio, un touchdown su corsa), ha totalizzato comunque 169 yard su corsa contro la migliore difesa della NFL, ha avuto l’apporto che cercava da Perine (autore del touchdown che ha aperto la partita), da Williams e da Sutton, e non ha mai sofferto la pressione dei Browns (tanto che Wilson ha subìto un solo sack).
Chapeau.

La conta degli infortuni

Adesso, in casa Browns, bisogna leccarsi le ferite…e fare la conta degli infortunati. Come se già non bastassero gli infortuni avuti dall’inizio della stagione, a Denver i Browns hanno dovuto fare a meno di Ward prima del kick-off (ma dovrebbe rientrare per la sfida ai Rams di domenica scorsa), poi hanno perso a partita in corso sia Thompson-Robinson per concussion (come detto), che Cooper per un problema alle costole e Elliott per un infortunio alla caviglia; siccome poi piove sempre sul bagnato, Garrett è uscito dallo stadio con una fasciatura alla spalla sinistra. Fortunatamente per quest’ultimo, gli esami strumentali hanno evidenziato che si tratta solamente di un’infiammazione, però resta in dubbio per la gara contro i Rams della prossima settimana. Così come restano in forte dubbio Cooper e Elliott, mentre per il rookie QB bisognerà capire come evolverà la settimana. Non proprio i migliori presupposti per lavorare in vista della sfida ai Los Angeles Rams, con i Browns che non sono rientrati a Cleveland dopo la trasferta in Colorado e si alleneranno sui campi di UCLA.
Ovviamente, la possibile assenza di Thompson-Robinson apre un dilemma: chi al suo posto come QB titolare? Il P.J. Walker non irreprensibile visto nelle uscite in maglia Browns o Joe Flacco, che fino a 2 settimane fa si godeva il football dal proprio divano? Non sarà una decisione facile. L’unica certezza, però, è che a Los Angeles bisognerà risalire la corrente avversa, per non buttare alle ortiche quanto di buono fatto fino ad ora in stagione. Sperando di recuperare qualche pedina (il recupero di Ward, Garrett e Cooper è fondamentale): perché va bene il “next man up”, ma adesso l’infermieria inizia ad essere affollata. E per andare ai playoff serve che si svuoti un po’.

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