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Pro Bowl 2015, avremmo preferito non vederlo…

In attesa del football vero (il Superbowl), ecco come ci ha sconvolti l’ennesimo Pro Bowl misto dalle divise oscene.

Emmanuel Sanders (10) festeggia il touchdown

Ormai non ce la possiamo più fare, ci scusino gli appassionati ma il Pro Bowl così come è stato elaborato in questi ultimi due anni non ci piace proprio, ormai è più un circo che un evento sportivo.

Abbiamo avuto bisogno di un giorno intero di riposo (see… magari…. ndr) per riprenderci dallo shock delle maglie dei team di Michael Irvin e Cris Carter, lo spettacolo in campo invece è stato quasi degno, quasi…

Per la cronaca vince il Team Irvin per 32 a 28, il team del “Glamour Boys” dei Dallas Cowboys del periodo d’oro che inanellò tre titoli a metà anni ’90 (’93, ’94, ’96)… altri tempi, altri atleti, altro spirito e altro football… ma soprattutto altri Pro Bowl.

La partita la fa sempre (almeno nel punteggio), il Team Irvin, che però non riesce mai a prendere il largo, e tra la fine del secondo quarto e l’inizio del terzo quarto, sembra che il vento soffi a favore del Team Carter (Cris Carter, altro wide receiver hall of fame degli anni ’90), che allunga sul 28-19.

Ci pensa Matt Ryan, il quarterback degli Atlanta Falcons a rimettere le cose a posto per il Team Irvin, finalizzando con due td pass, entrambi da 1 yard, per Emmanuel Sanders prima e Jimmy Graham dopo, due drive kilometrici da 80 e 70 yards rispettivamente.

Si conclude così il secondo Pro Bowl delle meraviglie (eeehhh???? ma l’hai visto??? ndr) dove fa più scena l’obbrobrio delle divise che il gioco in campo.

Per la cronaca, MVP dell’incontro è Matthew Stafford, quarterback dei Detroit Lions che ha messo in cascina 2 td pass con oltre 300 yards di lanci completati.

E per fortuna che ora ci aspetta il Superbowl !!!

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