Touchdown logo

Abbiamo protetto il Soldier Field dall’attacco dei leoni

I Bears battono anche i Lions, consolidano la leadership della NFC North e probabilmente tolgono definitivamente Detroit dalla corsa playoff.

Trubisky loud

Questa domenica al Soldier Field sono arrivati i malandati Lions e ha avuto così inizio il trittico di partite divisionali, decisivo per mantenere la testa della NFC North e soprattutto per conquistare i playoff.

Qualcuno ha pronosticato che questo trittico divisionale sarebbe finito 2-1 per noi. Infatti, basandosi su un assioma universalmente conosciuto come legge di Nagy (Protect the Soldier Field), questo amico speciale di Chicago Bears Italia sostiene che questa partita l’avremmo vinta (pronostico azzeccato) e avremmo vinto anche quella di domenica prossima in casa contro i Vikings.

Però che avremmo potuto perdere la terza a Detroit poiché si giocava giovedì (Thankgiving) e quindi avremmo avuto meno tempo per recuperare rispetto ai Lions che giocano, tra le altre cose, in casa, considerando anche che verremmo da una partita impegnativa, fisicamente e psicologicamente, come quella contro i Vikings.

Chi sia questa persona è un MISTERO che verrà svelato in settimana.

In attacco recuperavamo Robinson e lasciavamo nuovamente a casa White a sfogarsi su Instagram per la scelta tecnica.

In difesa invece tornavano uomini fondamentali del front seven come Mack e il rookie Nichols.

Insomma i domatori di leoni erano al completo e così lo spettacolo circense in scena nella fredda Chicago poteva avere inizio, e che inizio!

Howard pensava a chiudere un down con le sue corse e Trubisky scaldava il braccio con Burton, Cohen e Miller, arrivando a muovere la catena fino alle 46 yards.

Fatte così le prove generali, il Circo Bears mostrava uno dei suoi spettacoli migliori con la coppia TruBinson (Trubisky & Robinson II) nella versione SPCB2TAR (short pass, catch, break the tackle and run).

Robinson Bears 2018 vs Lions

Infatti il nostro WR riceveva un passaggio corto sulla sinistra e, liberandosi facilmente del marcatore, correva in diagonale per 35 yards fino ad arrivare a 3 yards dal touchdown.

Touchdown che sarebbe arrivato con la play successiva grazie a una corsa di Cohen che si è trovato campo aperto grazie ad un lavoro eccelso del nostro centro Whitehair e della nostra rookie LG Daniels.

Tarik Cohen Bears vs Lions 2018

E dopo uno spettacolo di quelli da alzare le aspettative per quelli a seguire da parte del pubblico pagante, come in un circo che si rispetti, entra in scena il clown che questa domenica aveva le sembianze del kicker Parkey.

Anche i clown hanno il loro spettacolo da eseguire e quello di Parkey di oggi credo possa entrare nella storia.

Ma seguiamola questa storia passo dopo passo, anzi palo dopo palo perché il nostro clown fruttivendolo (non mi spiego diversamente quelle casse di frutta ai piedi) centra il primo palo della giornata con l’extrapoint.

Entra in campo Stafford con l’attacco ma entra in campo anche la nostra difesa che, dopo aver concesso 3 downs, come un domatore di leoni che si rispetti, prende frusta e sedia e con Callahan mette a sedere Stafford con il primo sack della giornata.

Detroit non si perde d’animo e arriva a giocarsi anche un 4 and 2 sulle 40 yards in Chicago territory.

La chiusura del down riesce a Detroit ma la cosa non pare gradita a Roquan Smith che al 3and 9 va a spiegare con un sack al QB dei Lions cosa succede ai leoni che non soggiaciono ai voleri del domatore. Capita l’antifona i Lions vanno al punt.

Smith sacks Stafford

Dopo un paio di corse con guadagni marginali da parte di Howard e Cohen e soprattutto una penalità di Detroit ad opera di Kennard sul 3 and 4, ritorna in scena il duo TruBinson.

Sul 2 and 8 Trubisky lancia nel profondo (29 yards) per Robinson che si trova tra due difensori con una finestra molto stretta. La presa è semplice per un lancio semplicemente perfetto.

I campioni fanno sembrare semplici le cose difficili.

Fortuna? No. Perchè nel play successivo Trubisky, uscendo dalla tasca, si ripete con il TE Braunecker che è autore di una bellissima, quanto difficile, presa che ci fa prendere altre 20 yards.

Dobbiamo aspettare 2 plays, di cui uno è stato un lancio per Gabriel in endzone che non si è concretizzato per un nonnulla, per assistere al capolavoro di TruBinson della giornata.

3 and 15. Shotgun formation. Robinson parte dal lato destro e brucia il CB Shead con una finta a sinistra. Il DB di Detroit a fatica prova a recuperare. In endzone il difensore, nonostante la separazione creata da Robinson copre bene rendendo la finestra per il lancio stretta ma non impossibile per Trubisky. Touchdown Bears!

 

Trubisky pass vs Lions 2018

Il clown centra i pali, nel senso che non colpisce i pali ma finalmente calcia la palla tra i pali.

13-0 Bears alla fine del 1° quarto.

Il secondo quarto inizia di fatto con un punt dei Lions che riconsegnano la palla all’attacco dei Bears per via di Smith (sontuosa prestazione della nostra prima scelta) e Mack che non regalano più di 9 yards a Detroit.

Trubisky frusta la difesa dei Lions con due lanci per Cohen e Burton (17 e 5 yards) e poi la mette a cuccia con un lancio di 45 yards per Miller che, superata la FS Quin, va tranquillo a segnare il terzo touchdown della giornata.

Splendido lavoro dei 3 WR di Chicago (Robinson, Gabriel e Miller) in questa play che traggono in inganno la difesa di Detroit su chiamata di Trubisky prima dello snap.

Dopo il secondo big play che ha portato al secondo touchdown pass non poteva mancare il secondo palo della giornata: ci pensa il nostro clown con l’extrapoint e per far capire che ha una mira da cecchino questa volta colpisce il palo di sinistra.

19-0 Bears dopo 4 minuti del 2° quarto.

I Lions provano a ripartire e ad uscire dalla gabbia delle 22 yards dove li stanno segregando i Bears ma sul 3 and 7 Stafford non ha ancora capito che aria tira a Chicago e così tira il suo primo intercetto.

Callahan, con un anticipo perfetto su Jones, fa sua la palla e dalle 30 yards la porta fino a 18 yards dalla endzone.

Entra in campo l’attacco e al secondo tentativo entra in campo anche Callahan.

Nagy deve premiare in questa maniera i difensori autori di intercetti: anche contro i Bills schierò in attacco Jackson.

Matt Patricia, che non ci sta capendo più nulla, chiama un time out e ci impedisce di vedere cosa avrebbe combinato l’attacco con un difensore schierato.

La frustrazione che pervade Detroit si manifesta nel fallo che il MLB Davis commette ai danni di Trubisky fuori dal campo, dopo che era uscito dalla tasca collassata e aveva corso fino a 2 yard dalla chiusura del down, e nella pass interference successiva di Lawson ai danni di Robinson in endzone.

Dopo due tentativi e una flag ai danni di Leno jr. (elegibile) per illegal formation i Bears chiudono la pratica con una corsa di Trubisky in touchdown.

Lo schema, chiamato dopo un time out di Chicago, è eseguito con un tempismo perfetto grazie ad un ottimo blocco di Howard per Mitch.

Trubisky festeggia con uno spike e un urlo ma l’urlo più potente viene dagli spalti: entusiasmo a mille per la trasformazione dell’extrapoint!

26-0 Bears a 8 minuti dall’intervallo. Si andrà al riposo sul 26-7 perché Detroit riesce a segnare un touchdown, anche grazie ad una flag per pass interfecence di Amos su Golladay sul 3 and 4 e sulle 11 yard nella metà campo di Chicago.

La linea di difesa di Chicago blocca gli attacchi dei Lions portati con il RB Blount ad una yard dal touchdown per due volte con Bush e con Smith e Amos ma nulla può dinnanzi al salto sopra la linea di Johnson.

Halftime: 26 Bears – 7 Lions con 2 extrapoint falliti da Parkey (2 punti regalati)

Il 3° quarto inizia con un bel lancio di 32 yards di Stafford per il WR Jones ma oltre le 34 yards della metà campo di Chicago i Lions non riescono ad andare (Amukamara e Callahan ancora sugli scudi in copertura) e così il kicker Prater dalle 52 yards trasforma il field goal.

26-10 Bears

Trubisky risponde subito con un lancio di 55 yards per Miller ma anche noi oltre le 23 yard in Detroit territory non riusciamo ad andare e così entra il clown.

Se i pali li avevamo presi con le conversioni, per far capire che la mira è ottima anche da distanze più importanti il nostro giullare di giornata, Parkey, ci delizia centrando il palo di destra dalle 41 yards.

Che quell’asta sulla sua maglia sia il simbolo del palo e non del numero 1?

 

Parkey Bears vs Lions 2018

In ogni caso siamo al 3° palo colpito e a quota 5 punti regalati.

Notare la differenza di calcio e precisione tra i due kicker con la sola differenza che una franchigia mira ai playoff (noi) e l’altra a finire la stagione nel migliore dei modi possibili.

L’attacco dei Lions entra in campo per vedere se l’aria è cambiata ma Amukamara soffia via dalle mani di Johnson la palla: fumble. Amos recupera l’ovale e corre fino alle 21 yards della metà campo di Detroit da dove riparte il nostro attacco.

Detroit non ci fa chiudere il down e non chiudere un down in field goal range (16 yards) oggi vuol dire: down off, clown on.

Quarto palo della giornata e 8 punti regalati a Detroit.

La partita qui si addormenta un po’ fino a poco meno di 4 minuti dalla fine del 3° quarto.

I Lions sono costretti ad un punt che ci fa partire da metà campo.

Due big plays ed è subito Circo Bears Show!!!

Ritorna la coppia Trubisky-Burton, molto prolifica nelle scorse partite, con una magia da 24 yards e poi entrano i TruBinson con uno dei loro numeri migliori: passaggio Trubisky e corsa di Robinson che si conclude con il 4° touchdown dei Bears, il secondo td pass di Mitch, entrambi per Robinson.

I tifosi sono felici e così Nagy decide di non interrompere questo momento; pertanto impala Parkey, salvando i pali del Soldier, e opta per la conversione da 2 facendo rimanere in campo l’attacco e donando gloria alla coppia di prestidigitatori Trubisky-Burton che tirano fuori dal cilindro i 2 punti di conversione.

42 – 8 punti non segnati da Parkey = 34 – 10 Bears

Detroit traghetta la partita dal 3° al 4° quarto e la concentrazione cala un po’.

La concentrazione cala leggermente ma all’inizio del 4° quarto ci pensa il rookie Nichols a riportare tutti sul pezzo con un sack su Stafford che perde la palla ma la recupera prima dell’arrivo di Bullard.

Mack, che per me è più prolifico se schierato sulla sinistra, non vuole essere da meno e sposta il TE Toilolo e il LT Decker con la naturalezza con cui si apre una porta per poi saltare come un leone sulla preda Stafford.

4 and 15 e Detroit non va al punt ma va a incrementare le statistiche della difesa dei Bears mettendo anche il nome di Amaukamara tra i partecipanti all’interception party di questa stagione.

L’intercetto avviene a 3 yards dalla endzone nella nostra metà campo e rischiamo una safety per pochi centimetri. Andiamo al punt.

Detroit è un leone ferito, molto ferito, ma può fare ancora male e lo fa.

Con 5 plays arriva a segnare un touchdown con Golladay. Fortunatamente non riesce la conversione da 2 punti grazie anche alla pressione di Floyd al qb dei Lions.

Il leone non demorde e dal kick off successivo calciato da Martin ne nascono due penalità (una per squadra) che portano alla ripetizione del calcio (Miller commette una grossa ingenuità schiaffeggiando la palla fuori dal campo e non è stata l’unica penalità nei confronti del nostro rookie wr – quella forse più grave, per me, è quella che commetterà successivamente – unsportmanlike conduction – che non ci ha fatto chiudere un down già conquistato anche se ormai il risultato era messo al sicuro).

Dalla ripetizione seguente dell’onside kick, Detroit recupera palla e sempre con 5 plays arriva a segnare un touchdown con Johnson e sempre a non riuscire nella conversione da 2 punti.

Qui di fatto si chiude la partita entrando di fatto in garbage time.

Finisce così sul 42 – 8 = 34 – 22 il nostro secondo scontro divisionale.

Sui commenti dal nostro kicker Parkey, per carità di patria, cedo la parola a Stefano Fagioli.

“La scorsa settimana avevo scritto che Parkey, quando il risultato non è in ballo, è uno su cui si può fare affidamento. Evidentemente mi sbagliavo. Non è capace di calciare a Soldier Field, e questo è ovviamente un grande problema. Spero che la dirigenza riesca a porre rimedio, prima che accada l’irreparabile. Del resto, ci sono molti bravi kickers a spasso (Walsh? Forbath?) che potrebbero prendere il posto di uno che non è capace di fare quello per cui viene profumatamente pagato.”

Ora testa bassa al prossimo scontro divisionale contro i Vikings, sperando che il nostro misterioso amico, forte dell’esperienza acquisita nel corso degli anni a fianco dei Chicago Bears, abbia visto giusto.

Cesare Menini - Chicago Bears Italia

Please follow and like us: