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Rimontona Dolphins sui Rhinos che perdono 7 giocatori, import compresi
I Rhinos lasciano ad Ancona una vittoria che sembrava scontata fino all’intervallo, ma i numerosi infortuni (import compresi) hanno ribaltato l’esito dell’incontro.
I Rhino cadono ad Ancona forse nell’unico modo possibile (visto come è andata la prima frazione di gioco), frastornati da un’alta dose di sfortuna che ha visto uscire dal campo ben 7 giocatori per infortunio, inclusi tutti e tre gli import. Infortuni che hanno ovviamente condizionato un match che già a fine primo quarto recitava 19-6 per i neroarancio sui padroni di casa e si andava all’intervallo sul risultato di 26-7.
Primo quarto: Rhinos a mille, Dolphins in preda agli errori
Pronti via e la secondaria dei Rhinos intercetta il quarterback Collin Di Galbo al primo pass della gara grazie a Jim Alojado che riporta la palla nella metà campo dorica (sulle 27 yards) mandando subito in campo l’attacco dei milanesi, che alla prima azione vanno diretti in touchdown con un pass profondo direttamente in endzone di Giovanni Rescigno per Jason Sharsh, nonostante la buona copertura di Zachary Quattrone.
Il drive successivo è il drive del momentaneo pareggio per i Dolphins che partono da un’ottima posizione di campo (41 Rhinos), grazie ad un buon ritorno di Antonio Nocera che porta la palla sulle 34 Dolphins e alle 15 yards di fallo personale da parte di Ruggero Guillet che colpisce in ritardo il ritornatore dorico quando è già a terra. Per Di Galbo è quasi automatico condurre l’attacco Dolphins al pareggio con un pass su Filippo Limitone che riceve sulle 15 ed entra in endzone rompendo un paio di placcaggi, anche se è piuttosto clamorosa la svista arbitrale nell’azione precedente al touchdown, quando il fumble del running back Cristiano Brancaccio sulle 25 yards viene ricoperto dai Rhinos ma la crew arbitrale lo converte in un down by contact. Dalle immagini del replay si vede infatti chiaramente che Brancaccio è completamente in piedi mentre viene placcato da Riccardo De Mas e Marco Maroni e perde la palla prima di cadere a terra.
Rhinos che si rifanno subito sotto nel drive successivo, quando il trittico Rescigno-Kilani-Sharsh mette scompiglio nei piani difensivi dei Dolphins portando i Rhinos a ridosso della redzone, e su un 3° e 15 dalle 35 Dolphins (a causa di un holding offensivo), il quarterback dei milanesi trova direttamente in endzone Simone Boni che siglia il suo primo touchdown giornaliero portando il punteggio a 13 per i Rhinos che tornano in vantaggio. Trasformazione di Giacomo Sarra out, e per lo special team dei Rhinos sono già 6 in 3 partite le trasformazioni fallite.
Rhinos dunque in vantaggio per 13-7 ma non è finita qui, nel primo quarto c’è ancora tempo per mettere punti da parte degli ospiti grazie ad un sack di Maroni su Di Galbo che provoca un fumble ricoperto dai Rhinos sulle 15 di Ancona. Dopo un paio di corse di Kilani, Rescigno prova il pass per Boni che riceve e rompe un paio di placcaggi entrando in endzone grazie anche all’ottimo blocco di Guillet su Valentino Rotelli, e per il numero 13 dei Rhinos è il secondo touchdown personale. Il punteggio diventa 19-7 e ci rimane anche dopo la trasformazione perchè i Rhinos sbagliano anche questa. Siamo ancora nel primo quarto e la partita sembra già quasi in ghiaccio per i rinoceronti, ma proprio perchè siamo nel primo quarto, bisogna arrivare fino in fondo per capire come finirà.
Secondo quarto, Sharsh fuori per infortunio ma i Rhinos allungano con Boni
Alla quarta azione del secondo quarto di gioco i Rhinos perdono Jason Sharsh. Rescigno lancia lungo, il ricevitore hawaiano riceve in volo evitando la marcatura di Riccardo Petrilli ma uscendo sulla sideline viene colpito da Quattrone sulla schiena e rimane a terra. Colpo forse eccessivo da parte del difensore di Ancona ma non sembrano esserci gli estremi per una penalità e si procede con un 3° down e 4 per i Rhinos all’interno della redzone avversaria. Ci pensa Kilani con una corsa da 7 yards a prendere il 1° down & goal e ci pensano Rescigno e Boni a segnare il 4° touchdown dei Rhinos che riescono a trasformare la try e portano il punteggio, ad inizio del secondo quarto, sul 26-7.
Con l’uscita di Sharsh i Rhinos perdono una pedina fondamentale nel potenziale offensivo ma anche difensivo poichè il numero 3 neroarancio spesso è in difesa, insieme a Kilani, a supporto dei ragazzi di coach Piccoli.
I Dolphins ricominciano macinando terreno e arrivando sulle 15 Rhinos dove su un 4° down e 10 decidono di andare per i 6 punti ma il lancio di Di Galbo è ottimamente coperto da Riccardo Restelli che defletta e rimanda in campo Rescigno. Attacco che però inizia a tirare il fiato, forte del risultato estremamente favorevole e si va al punt.
In generale se si esclude l’intercetto di Andres Bertazzi su Di Galbo, e quello di Quattrone su Rescingno, il secondo quarto ha un po’ poco da raccontare, perchè entrambe le squadre, con animi probabilmente diversi, hanno bisogno di una pausa e di ricaricare le batterie. I Rhinos danno più spazio a Cristian Gerges facendo riposare Kilani, e i Dolphins cercano comunque con lanci lunghi (e spesso imprecisi) dei big play che però non arrivano.
Prima dell’halftime c’è spazio però per un altro infortunio lato Rhinos, Giovanni Rescigno viene colpito dal defensive end Lorenzo Evangelisti e dall’azione successiva è in campo che zoppica vistosamente.
Dopo l’halftime cambia tutto, inizia la rimonta Dolphins e si riempie l’infermeria Rhinos
Il terzo quarto si apre coi Rhinos in attacco ma subito c’è la defezione della guardia Andrea Magnetta, che dopo due azioni lascia il terreno di gioco per un piccolo infortunio. I Dolphins dal canto loro cercano di rimettere sui binari giusta la partita e lo fanno iniziando a giocare più sul ball control che sui big plays, ed ecco che torna a portare palla Brancaccio, che poco per volta rosicchia le yards necessarie per permettere a Di Galbo di sferrare l’attacco alla secondaria Rhinos nel momeno giusto.
Nel frattempo i Rhinos continuano a perdere pezzi, è la volta di Simone Marotta, defensive tackle che sul blocco di Brancaccio rimane a terra e deve uscire dal rettangolo di gioco, e nello sviluppo del drive, i Dolphins vanno in touchdown con la ricezione in solitaria su Valentino Rotelli che porta altri 6+1 punti ai padroni di casa: 26-14 e la partita sembra riaprirsi.
Il ritorno in campo dei Rhinos in attacco vede l’ennesima defezione, Rescigno rimane fuori e l’attacco viene affidato al giovane Ines Raven, già in campo con la formazione Rhinos che nel 2019 vinse il campionato di seconda categoria proprio con il giovane quarterback, allora ancora in under19, a condurre l’attacco, ma la prima categoria è non è la seconda.
Ines ci mette qualche azione a carburare poi trova Guillet su passaggio per la chiusura del down, ma il numero 84 riceve a un paio di yards dalla chiusura, e viene fermato duramente a ridosso della sideline da parte di Raffaele Rotelli.
Palla che torna ai Dolphins che hanno l’inerzia a loro favore, e Di Galbo non trovando un ricevitore libero si invola per una corsa di oltre 50 yards arrivando a ridosso delle 35 Rhinos, fermato in extremis da Kilani. Ma è solo questione di tempo ed ecco che Brancaccio entra in endzone per il 21-26.
Il terzo quarto in pratica scivola via con i Dolphins che utilizzando un gioco d’attacco bilanciato e fanno un efficace ball control. Rhinos quasi inermi, via Sharsh, Rescigno, Marotta, ci si affida alle corse di Kilani per mantenere il possesso palla e il vantaggio, ma è proprio il giocatore francese l’infortunato numero 4. Un gang tackle da parte di tre difensori dei Dolphins ferma Kilani su un secondo e corto nella metà campo dorica ma è subito evidente che il numero 7 dei Rhinos ha accusato il colpo perchè rimane a terra e serve l’intervento dello staff medico per riportare in piedi il giocatore francese. Da quanto è stato riferito dalla regia sembra che Kilani abbia accusato un colpo o una torsione del collo, pertanto il running back nero arancio viene fatto accomodare in panchina, e qui i Rhinos in pratica cedono di schianto.
Tutto l’attacco rimane sulle spalle del giovane Ines che tra corse personali e lanci cerca di muovere la catena e ci riesce in parte perchè basta poco per rovinare tutto con sack e con tentativi di quarto down giocati invece di andare a punti con un field goal, e i Dolphins ne approfittano per sferrare il colpo vincente. Prima Di Galbo su un 2° & 6 trova una bomba da oltre 40 yards per Raffele Rotelli, poi è direttamente il quarterback dei Dolphins che su un gioco rotto va a segnare il suo secondo touchdown personale e porta i padroni di casa in vantaggio per 27-26 che diventa 29-26 grazie a Raffaele Rotelli che in posizione da holder rimedia ad uno snap errato e va direttamente in endzone per una trasformazione da 2 punti che allunga a +3 di vantaggio sui Rhinos.
Rhinos che appaiono parzialmente in bambola, parzialmente perchè riescono ancora a muovere palla e ad arrivare a poche yards dalla endzone avversaria, ma per l’ennesima volta non riescono a concretizzare perchè su un 2° & goal Ines si fa placcare per una perdita di 6 yards e sul gioco successivo il lancio di Ines per Guillet viene deflettato da un ottimo intervento di Valentino Rotelli. Si va al field goal sul quarto e goal a poco meno di 10 yards dalla endzone ma la linea non tiene e il calcio di Sarra finisce a lato.
Con 5 minuti al termine, sul risultato di 29-26 in favore dei padroni di casa, iniziano a scaldarsi gli animi con Kilani (nel frattempo rientrato in campo) che dopo un’ottimo placcaggio viene affrontato da Quattrone in sideline e sembra rifilare uno schiaffo al giocatore dei Dolphins, brutto gesto da parte del numero 7 dei Rhinos, che sembra comunque ancora risentire dell’infortunio avvenuto nel terzo quarto.
Nel frattempo i Dolphins arrivano fino a 10 yards dalla endzone nero arancio e su un 2° e 10 arriva l’ennesima svista arbitrale, Di Galbo lancia in screen su Brancaccio, Gianluca Romanò interviene quasi con un intercetto deflettando il pallone ricoprendolo per un fumble che darebbe la palla ancora in mano all’attacco dei Rhinos ma la crew arbitrale chiama l’incompleto. Dal replay si vede chiaramente che Di Galbo al momento del lancio è all’incirca sulle 13 yards mentre il pallone viene deflettato da Romanò sulla linea delle 15 yards. Nell’azione rimane infortunato Filippo Ongari, defensive end dei Rhinos che è costretto ad uscire dal campo, ennesimo tassello nero-arancio che lascia anzitempo la gara.
I Dolphins sull’azione successiva con la corsa di Di Galbo non concretizzano e decisono al quarto tentativo di sfondare per l’endzone ma sul lancio per Raffaele Rotelli fa buona difesa Luca Vanni e la palla cade incompleta.
I Rhinos tornano in attacco sulle proprie 10 yards a 2 minuti e 30 secondi dal termine, con ancora la possibilità di ribaltare il risultato, ma la prima selezione di Ines è un quasi intercetto di Tommaso Coricelli che si trova la palla tra le mani ma non riesce a mantenerne il possesso. Anche sul secondo tentativo Ines spara il pallone fuori misura ma al terzo down il quarterback dei Rhinos esce dalla tasca e quando sembra che stia per essere placcato si inventa un lancio per Luca Dotti che riceve sulle 32 yards Rhinos chiudendo il down e dando al proprio attacco altri 4 tentativi, il primo dei quali però è l’ennesimo sack ai danni dei Rhinos, stavolta è Paolo Domenicone ad atterrare Ines.
Ines che non si da per vinto e sull’azione seguente trova Boni su uno screen pass che porta la palla fino a metà campo per un altro primo down a circa 90 secondi dal termine della partita. I due giochi successivi sono due incompleti e su un 3° & 10 i Rhinos decidono di rimandare in campo Kilani per gli ultimi 70 secondi di gioco ma il giocatore viene fermato dal medico responsabile dell’incontro che non ritiene il giocatore in grado di poter entrare ancora in campo. Rhinos dunque che procedono questo drive all italian come quasi tutto il secondo tempo della partita e sulla pressione della difesa Ines per evitare un sack lancia diritto nelle mani dello svedese Hugo Dyrendahl per l’intercetto che chiude la gara.
Conclusioni
Abbiamo visto una partita a due facce, nel primo quarto (e parzialmente nel secondo quarto) una partita giocata ad armi pari, senza infortuni, coi Rhinos sembravano nettamente in controllo della gara, chiudendo il primo quarto per 19-7 e poi allungando ad inizio secondo quarto, subito dopo l’infortunio si Sharsh, sul 26-7, ma da li in avanti i giocatori di Milano hanno perso pezzi importanti, arrivando a giocarsi la seconda metà della gara quasi sempre con attacco e difesa di giocatori solo italiani, mentre di contro, i Dolphins hanno potuto giocare tutto l’incontro coi titolari, sia italiani che stranieri.
Probabilmente se i Rhinos non avessero persto tutti e tre gli import avrebbero vinto con un risultato piuttosto largo, ma come ci insegna un po’ la storia del campionato italiano, è molto difficile che un team all italians riesca ad imporsi su un team con in campo gli import, a meno che il team al completo sia molto più scarso.
I Dolphins hanno creduto nella rimonta e hanno portato a casa una vittoria chiave nella corsa playoff, i Rhinos invece con questa seconda sconfitta, patita tra l’altro contro una diretta concorrente per i quattro posti di postseason, hanno iniziato a mettere mezzo piede fuori dai playoff. Per Milano tutto dipenderà dal recupero degli import, perchè tra 7 giorni giocheranno in casa contro i Ducks Lazio, che anche se attualmente occupano l’ultima posizione del campionato, è indubbio che senza l’aiuto dei giocatori stranieri, potrebbe essere molto difficile per i Rhinos spuntarla.
I Dolphins con questa vittoria vanno a 2-0, punteggio pieno, e si godono la vetta della classifica in compagnia dei Panthers Parma, in attesa del match di settimana prossima nel quale incontreranno a Milano i Seamen Milano.
Autore: Fabio Gentile
Data di pubblicazione:
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